Livorno; nota al Capo del Corpo

Nazionale -

 

Al Vice Capo Dipartimento Vicario del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Ing. Alfio PINI

 

Al Direttore Centrale per l’Emergenza ed il Soccorso Tecnico Urgente

Ing. Mistretta


Al Dirigente Centrale Area IV Soccorso Acquatico, Portuale e servizio Sommozzatori

Ing. Emanuele FRANCULLI


Alla responsabile dell’ufficio relazioni sindacali presso il Dipartimento dei Vigili del Fuoco

Dott.sa Iolanda ROLLI

 

Egregi,

come ben saprete il servizio antincendio portuale nazionale dei Vigili del Fuoco a tutt'oggi è regolamentato da: ( le elenchiamo per nostra memoria )

- legge n° 690 del 13/05/1940 n° 153 (e successive modificazioni) (istituzione dei servizi antincendio e di prevenzione e vigilanza nei porti).

- D.M. 01/06/1978 pubblicato su G.U. del 27/06/1979 n° 174 (norme interministeriali per il coordinamento delle operazioni di soccorso e ricerca della vita umana in mare tra i vari organi dello stato in possesso di mezzi navali, aerei e di comunicazione

- Nota Ministeriale n° 31446/4468 del 29/11/1982 (intervento dei mezzi V.F. al di fuori delle acque portuali.

- Circolare Ministeriale n° 24 del 28/08/1986 e successive modificazioni del 20/01/1990 prot. 571/3406/C del 14/02/1990 prot.2247/3406/C. (disposizioni concernenti il servizio e l'organizzazione del personale prestante servizio presso le sedi portuali)

Codice della Navigazione e regolamento del codice della navigazione (regola la disciplina ed i rapporti con l’autorità marittima e con l'armatore; disciplina la condotta del comandante e degli altri equipaggi.)

D.M. n° 227 del 27/07/1999 Adeguamento della normativa sulla sicurezza e salute dei lavoratori nell'espletamento di operazioni e servizi portuali, nonché di operazioni di manutenzione, riparazione e trasformazione delle navi in ambito portuale, a norma della legge 31/12/1998 n° 485.

Varie note e protocolli S.A.P. prodotte nel tempo.
 

Ebbene, nonostante la necessità di assicurare un servizio adeguato al crescente traffico navale italiano, sia passeggeri che merci, dobbiamo constatare che comandi provinciali dotati di distaccamenti portuali, che hanno dovuto affrontare in passato tragedie marittime spaventose, distolgano il già scarso personale specialista nautico anche per normali servizi d’istituto.

Ultimamente è accaduto che il capo turno provinciale di Livorno, con il bene placido del funzionario di servizio, il giorno 13 luglio u.s., abbia “prelevato” dal distaccamento porto l’unico comandante d’altura in servizio quel giorno, per inviarlo presso il comando provinciale di Siena per ritirare una A.P.S.. Crediamo che di tale grave fatto non si sia reso conto nessuno dei responsabili in servizio quel giorno, poiché, è stato compromesso l’intero dispositivo di soccorso portuale VV.F. oltre le venti miglia nautiche dalla costa. Infatti, ricordiamo che il distaccamento portuale di Livorno copre la totalità dell’arcipelago toscano, con distanze ben superiori alle venti miglia dalla costa, oltre a poter essere inviato in supporto ad altri mezzi navali VV.F. di Comandi provinciali della costa Tirrenica.

Inoltre, sempre dal comando di Livorno, ci pervengono continue segnalazione di un uso improprio del personale specialista nautico che con ogni pretesto viene richiamato presso la sede centrale compromettendo il soccorso in mare, l’addestramento e le manutenzione dei mezzi navali in dotazione.

Crediamo che un porto come quello di Livorno, ma non solo, che ha visto l’immane tragedia del “Moby Prince” che è costata la vita a 140 persone, l’incendio della nave cisterna carica di etilene “Capo Horn”, ed altri gravi eventi verificatisi, debba poter contare su tutto il personale specialista disponibile nel turno senza che questo venga distolto dal proprio compito se non per comprovate e non sanabili carenze di personale presso la sede centrale; cercando, comunque, di non pregiudicare il soccorso nautico.

Inoltre chiediamo che anche in questa ultima ipotesi il personale specialista nautico non si allontani dalla sede centrale, in modo di averlo disponibile in caso di una richiesta di soccorso in mare che richieda anche la sua presenza.

Vi ricordiamo che fatti come quelli sopra descritti si verificano quotidianamente nella quasi totalità dei comandi provinciali con sedi portuali. Anche per questo chiediamo che questo Dipartimento affronti una volta per tutte la riorganizzazione del settore antincendio portuale, anche alla luce degli ultimi acquisti di moderne e costose unità navali che richiedono una costante manutenzione e l’addestramento continuo del personale specialista nautico.

    Con l’auspicio di avere un sollecito riscontro, porgiamo distinti saluti.