L'INTELLIGHENZIA, I MISTERI DELLA FEDE, IL CIRCOLO VIZIOSO E LA PREMURA DEL BUON PADRE DI FAMIGLIA

Nazionale -

Lavoratori,

chi non si è mai raffreddato nella vita?

L’attenzione alla salute del personale nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco, è una tematica molto sentita dai vari capi ufficio sino a raggiungere un livello di sensibilità tale che, nel momento in cui per una qualsiasi ragione si prende anche un solo giorno di malattia come può accadere solo perché si è mangiato un buon piatto di cotica e fagioli o un più leggero contorno di verza, si può ritornare in servizio operativo solo dopo esser passati a visita dal medico del comando… presente uno o al massimo due giorni a settimana.

Ovviamente, intanto che non si è “idonei in salute”, il lavoratore perde anche alcune economie come l’indennità di turno, ad esempio.

Effettivamente, quando almeno due persone hanno da salire una scala per un soccorso, se chi precede sta soffrendo i postumi di un pranzo pesante, si potrebbe configurare il “reato di attentato alla salute pubblica” di coloro che lo seguono. Immaginiamo poi se tale espressività “musicale” si verificasse a bordo di un camion da partenza o di un aeromobile… le conseguenze potrebbero essere devastanti.

Per inciso, a proposito di aeronaviganti, l’Istituto di Medicina Aero Spaziale dell’A.M., che è l’unica autorità medico legale di settore in Italia, dispone che le figure professionali sottoposte al proprio controllo sanitario, debbano essere sottoposte a visita di idoneità solo dopo malattie o infermità di durata superiore a 15 giorni.

Siccome NOI siamo sempre più migliori assai in tutto, perché noi siamo noi e tutti gli altri non sono nessuno, anche un solo giorno di malattia è causa di inidoneità al servizio operativo.

Immaginiamo quindi cosa può accadere per periodi più lunghi, secondo le nostre interpretazioni.

Semplicemente un calvario nel quale l’intellighenzia di questa amministrazione ha modo di esprimersi offrendo il meglio di se, dando luogo alla combinazione tra 20 interpretazioni regionali e 100 provinciali.

Nel rispolverare il parere ARAN prot. 5482 in data 01/7/2016, dalla quale è seguita poi la nota a firma del direttore centrale per l’emergenza prot. n. 9478 in data 12/7/2017 e una successiva a firma del capo del corpo prot. n. 13265 in data 27/7/2016, in merito alla corresponsione delle indennità di specializzazione, si legge che si è beneficiari dell’indennità nel momento in cui si verificano contemporaneamente le condizioni di essere in possesso di specifico brevetto e/o abilitazione e di essere in assegnazione a uffici dedicati per lo svolgimento delle particolari funzioni necessarie ad assicurare la gestione e l’operatività del settore specialistico.

L’intellighenzia può così impegnarsi a dar luogo a ben 2000 interpretazioni.

Nel momento in cui qualche aeronavigante si ritrova ad essere temporaneamente o parzialmente o definitivamente non idoneo al volo pur continuando a prestare servizio al nucleo svolgendo mansioni fondamentali e propedeutiche all’attività specialistica, le interpretazioni sulle spettanze economiche prendono il volo…

In particolar modo, presso il nucleo elicotteri di Pescara, dal 2015 un aeronavigante continua a vedersi sospesa la percezione della relativa indennità.

Cosa ha fatto intoppare il meccanismo di pagamento? Misteri della fede… e intanto proviamo a interpellare i vari uffici.

La Direzione, pur asserendo di essere l’ufficio pagatore, esso lo è sulla scorta degli ordini di pagamento del Comando. Il comandante, giustamente, non avendo una responsabilità diretta al pagamento, demanda al ragioniere che ha potere di firma sui pagamenti. Il ragioniere, pur riconoscendo la sua capacità firmatoria, la esercita su avallo del comandante provinciale ma questi, non può esercitare la sua opera su ciò che è materia del direttore regionale.

In uno scenario in cui chi dovrebbe pagare asserisce di non poter pagare perché chi dovrebbe autorizzare riferisce di non poter autorizzare, si instaura un circolo vizioso tale che, un qualunque tentativo di paragone alla storica vicenda del prefetto della provincia romana della Giudea Pontius Pilatus, je fa ‘n baffo… e alla fine chi paga le conseguenze è sempre l’innocente che, in questo caso, subisce una arbitraria riduzione dello stipendio dall’anno domini 2015… fatto salvo che, come un buon padre di famiglia, il Corpo nazionale dei vigili del fuoco, avendo a cuore le economie dei suoi dipendenti, nella premura che possano sperperare i propri stipendi in amenità, gliene conserva una parte per poi, dopo qualche anno, quando saranno diventati più maturi e assennati, restituirglieli con tutti gli interessi e la rivalutazione.