Lettera aperta su mensa di servizio.

al Dirigente Provinciale

Vigili del fuoco di Roma

Ing. Gaddini Massimiliano

 

Roma -

Ing. Gaddini relativamente alla sua lettera, allegata all'O.d.G. 173 del 22 giugno u.s., prendiamo atto del Suo riscontro e Le chiediamo alcuni chiarimenti in merito a quanto da Lei affermato:

A chi si riferisce quando afferma: “controlli mai fatti dai qualificati responsabili”? E quali competenze avrebbero tali responsabili? In quale occasione il personale è stato informato dell'esistenza di un gruppo di qualificati addetti al controllo della mensa?

In un periodo successivo afferma “...controlli accurati sulla mensa,...” ma lei è certo che bisogna ricorrere a sole azioni straordinarie, spesso occasionali, per vigilare sul rispetto di appalti e condizioni igieniche? Non ritiene che coinvolgere tutto il personale, informandolo e formandolo, su quanto e come le ditte appaltatrici devono attuare, sarebbe più efficace e sicuro che ricorrere ad un gruppetto di persone che solo saltuariamente, forse, opererà?

Ci spieghi “...quando non si facevano adeguate sanificazioni...” perché l'Amministrazione non è intervenuta? E perché anche quando le segnalazioni da parte del personale ci sono state, e non in forma anonima, l'Amministrazione non ha dato riscontro di eventuali provvedimenti presi nei confronti della ditta?

Lei si chiede come sia possibile che “qualcuno di notte giri per le cucine... ...per fare filmati, tutto rigorosamente in forma anonima”? Poi afferma “chi si nasconde dimostra solo la propria pochezza umana o forse... ...interessi molto personali...” e inoltre “chi ha segnalazioni da fare non si nasconde, non c'è motivo se non per difendere interessi particolari”: non sono già queste affermazioni dei tentativi di screditare e/o intimidire il personale che rileva una situazione anomala o sospetta nell'ambito delle esternalizzazioni? Come può chiedere di uscire dall'anonimato se Lei ritiene che chi denuncia una situazione igienica inaccettabile, che espone a gravi rischi la salute dei lavoratori, debba essere oggetto di indagini?

Se lei ha la possibilità e modo di indagare lo faccia!

...ma nei confronti di chi finora non ha applicato le sanzioni previste da contratto (magari suoi stretti collaboratori?) o nei confronti della ditta che non adempie agli obblighi contrattuali! ...e non nei confronti di chi denuncia le pessime condizioni igieniche!

Perché la infastidisce tanto l'anonimato anche per segnalazioni e consigli? Forse non è il miglioramento del servizio l'obbiettivo dell'azione dell'Amministrazione ma più l'individuazione di chi si “arroga” la libertà di alzare la testa e denunciare?

Lei è consapevole che essere “individuabili” in questa Amministrazione significa essere oggetto di azioni, non sempre piacevoli, da parte di alcuni suoi collaboratori o di “consigli” da parte di sedicenti “rappresentanti sindacali”.

Caro Ing. Gaddini non si rende conto che il personale è insofferente delle condizioni di lavoro in cui è costretto a stare? Situazione che si è realizzata grazie alla riforma e agli accordi sostenuti e sottoscritti da altre OO.SS..

Noi, caro ingegnere siamo quelli che nonostante il “ministro brunetta” (il minuscolo non è un errore ma un obbligo) ci definisca privilegiati e ci offenda sostenendo che alla sera quando torniamo a casa ci vergogneremmo di dire ai nostri figli il lavoro che svolgiamo, ancora abbiamo la forza di indignarci e troviamo il modo di rivendicare condizioni migliori.

Un’ultima riflessione: Lei sostiene che in questo Comando “esistono personaggi che non fanno l'interesse di tutti” e “fuori dalle regole”. Su questo concordiamo e crediamo che questi personaggi la circondino. Come comprendere altrimenti quel suo voler “mantenere le tradizioni” evitando a tutte le rappresentanze dei lavoratori pari dignità nel confronto con L'Amministrazione? I tavoli di trattativa separata sono per Lei sinonimo di trasparenza?


P.S. Sull’anonimato Le facciamo solo notare che per quanto ci riguarda alcuni di NOI si sono pure auto-denunciati… ci vuole dire qualcosa????