Lettera aperta al collega Mimmo Sciacovelli ed al segretario provinciale Confsal di Bari VV.F. sig. Damiani Domenico.

Gentilissimi colleghi,

ci scuserete se la prendiamo alla larga senza citare nessun pentito dell’ultima, perché nominare lui o la sua sigla sindacale onestamente sarebbe una violenza che ci facciamo, non è nostro costume disprezzare le personale ma quando si schierano con i padroni e diventano il loro zerbino non si riesce a considerali uomini, quindi vi chiediamo scusa se evitiamo di citarli al sol fine di non farci venire qualche conato .

Possiamo solo confermare tutta il nostro sostegno alla vostra attività fino ad ora svolta e tutto il nostro appoggio, dicendo che la RdB-USB vigili del fuoco ha evidenziato in merito alla controversa questione della metropolitana di Bari che possiamo vantarci di aver fatto emergere solo i fatti accaduti, e che possiamo dimostrare con tanto di testimonianze e documenti, di aver reso pubblico il marcio…

Così da permettere a tutti di stabilire chi sono gli attori che fanno gli interessi dei lavoratori e della loro incolumità ma soprattutto dei vigili del fuoco e della popolazione.

Miserabili, vogliono trasformarsi da ex attivisti della famosa prima repubblica ad onesti lavoratori. Gente che ha contato sempre poco ed oggi ancora meno, i quali utilizzano pezzi di carta intestata buoni solo per le latrine per sentirsi ancora qualcuno.. peccato che essi rappresentino solo loro stessi e su questo bisogna dire che i lavoratori sono stati lungimiranti nell’individuare lo sporco!

Cosa che Noi impediremo fino allo stremo delle nostre forze. “l’uomo per l’altro uomo è un lupo” questo è il vademecum di quegli strani personaggi, piccoli ed avvezzi solo alla calunnia e alla soppressione della dignità dei lavoratori, è nostro compito sentirci vicini agli operai preservando e non spiando chi è come Noi.

Sembrerebbe per alcuni incomprensibile e sicuramente contro natura. La loro vita è servire il padrone facendosi largo e seminando vittime pur di arrivare ad essere il servo primo, colui che ha quasi diritto di potersi cibare dei minuzzoli che cadono dalla bocca del dirigente e magari sentirsi grande e potente quando dopo ogni spiata una nuova vittima verrà sacrificata all’altare dell’ingiustizia.

Ma noi siamo anche sindacalisti e colleghi rispettosi di coloro che non sanno e non accettano di essere braccianti, credendo di essere padroni perché servi primi. Ed a questi strani personaggi vorremmo dire, che vi difenderemo da voi stessi e vi castigheremo in forma seppur simbolica usando iter e linee di comportamento puliti con l’auspicio (secondo noi invano visto quanto livore avete dentro) e spereremmo che dopo tale scotto qualcosa in voi vi possa far cancellare l’amaro che avete dentro.

Dimostreremo e mettendoci a giudizio di tutti che il nostro modo di operare è conforme alla natura di un vero sindacato che ha come scopo primario solo difendere i salariati e non di accusarli mettendoli alla gogna.

Vorremmo dire a questi servi “vergogna” ma ci limiteremo a richiedere per loro ciò che le legge ci permette di fare sporgendo denuncia ed attendendo riscontro dalla magistratura. Perché se la legge è legge noi sicuramente troveremo e dimostreremo che l’aver tradito il proprio mandato è già imperdonabile, se poi a questo si aggiunge che falsi comportamenti e inutili ingiurie compromettono forme e comunicati, ecco che il tutto si confeziona da solo!!!

Ed a conclusione di tutto Noi destineremo anche solo un centesimo che ci verrà dato, a coloro che utilizzando il sistema delle rivelazioni collaborano con la giustizia ed almeno usano il loro spiare ad affermazione della veridicità.

Colleghi, concludiamo la presente perché non vorremmo dare oltre modo spazio a questi personaggi, ribadendo tutta la nostra vicinanza, nell’augurio di rendervi più sereni nel vostro mandato sindacale senza perder di vista l’obiettivo che è quello del miglioramento delle condizioni di lavoro e lasciare perdere gente senza importanza, che non abbiamo mai valutato o citato, gente che non mai suscitato alcun interesse, gente che vorrebbe oggi legittimarsi da un nostro interessamento.