Lettera aperta ai colleghi di CISL e UIL
La lettera è stata fatta pervenire alla RdB sotto le feste natalizie da un gruppo di lavoratori dei vigili del fuoco con preghiera di pubblicarla e
Siamo un gruppo di lavoratori che ammirano il lavoro che la R dB ha fatto in questi mesi contro
l’inserimento dei VVF nel comparto sicurezza e di come si sia posta per il recupero della dignità del CN e la difesa delle condizioni di lavoro. Saremmo lieti se vorreste pubblicare e divulgare questa lettera ai colleghi.
Colleghi,
con la presente intendiamo rivolgerci a voi animati non da un intento polemico, ma per indurre delle riflessioni più acute di quelle che normalmente vengono fatte in tema sindacale.
Sono ormai più di due anni che il tema del comparto tiene banco in categoria, fra chi si è fatto paladino dell’inserimento del CN. assieme alle forze di Polizia e chi, come la RdB né ha evidenziato i lati peggiori contrapponendosi in maniera decisa.
Ma vi siete mai veramente chiesto cosa significhino i concetti di Difesa Civile e Comparto Sicurezza? Noi crediamo che al di là degli schieramenti nessuno abbia approfondito ed analizzato le singole conseguenze che possono derivare dall’assumere queste determinazioni come obbiettivo prioritario per la categoria. Difesa Civile è un concetto molto ampio, che può essere suddiviso in D.civile in tempo di pace e D.civile in tempo di guerra, ricomprendendo all’interno una grandissima tipologia di azioni e attività che possono andare dall’intervento dopo un bombardamento di una città, al bio-terrorismo , dalla partecipazione ad operazioni di sfratto passando attraverso una casistica di interventi dove i VVF sarebbero sempre e comunque in prima linea con una coscienza del grado di rischio non ancora definita ne definibile. Oltretutto ognuna di queste azioni si trascinerebbe dietro una conseguenza in termini di perdita di identità, di immagine verso i cittadini e di progressivo prosciugamento della funzione ordinatrice in quanto in questa materia la direzione spetterebbe inequivocabilmente ad altri Enti.
Per quel che riguarda invece l’inserimento della categoria nel “Comparto Sicurezza”, ovvero laddove vengono raccolti tutti gli addetti all’ordine pubblico,militari e non, viene naturale pensare ad un contenitore alieno all’identità dei Vigili del Fuoco, lontano dalla funzione storica esercitata.
In primo luogo si aprirebbe una grande e insanabile contraddizione comune agli altri operatori del settore, ma che domani avvilupperebbe anche il CN e cioè: a seconda delle situazioni, una volta queste categorie si trovano ad essere dalla parte del cittadino, altre volte quando questo si “ribella” e manifesta contro l’ordine costituito perchè le condizioni di vita divengono impossibili, essi assurgono al ruolo, storico, di difensori del potere contro le lotte legittime del popolo.
Alla fine è una questione di scelta, se schierarsi con il potere o stare dalla parte dei più deboli.
Poste in tal modo le questioni, colpisce la tattica praticata dalla CISL per cogliere l’obiettivo, nonché la capacità di abdicare così impunemente a quei principi che sono nel suo dna.
Per un sindacato che si richiama all’eredità di De Gasperi e agli alti principi del cattolicesimo italiano nonché agli oramai quotidiani pronunciamenti del Pontefice in tema di lavoro ed economia, la scelta del “fine giustifica i mezzi” di machiavelliana memoria, non deve essere stata facile visto che nell’animo non tutti voi avete condiviso tale obiettivo. E’ sbalorditivo che per risolvervi i problemi di coscienza basti un documento del segretario nazionale!
Noi che siamo lavoratori come voi, che lavoriamo fianco a fianco, sappiamo bene che la maggioranza ha subito la decisione dei vertici, che non siete intimamente convinti che la soluzione dei nostri problemi possa essere trovata all’interno del “Comparto Sicurezza” ma anzi che per tale via si perda anche quel poco che ancora ci resta.
Quando vi deciderete ad alzare la testa e far sentire la vostra voce?
Per dovere di chiarezza dobbiamo sottolineare che raggiungere il fine per la CISL è caduta anche la pregiudiziale antifascista dato che non si è fatta scrupoli di rivolgersi ai post-fascisti affinché sostenessero l’emendamento presentato al Senato, il povero De Gasperi che penserebbe?
Forse sarebbe opportuno, per il bene di tutti, che la parte migliore di voi ponesse la questione della permanenza di questi vertici ancora a capo delle vostre organizzazioni dato che il gruppo dirigente ha fallito tutti gli obiettivi.
Or bene, avviandoci alla conclusione di questa epistola, al di là degli schieramenti e delle mistificazioni addotte dai fautori della causa,confidiamo nella coscienza illuminata di tutti voi per un ripensamento critico dato che le vostre oo.ss non si daranno per vinte facilmente utilizzando canali nobili e meno nobili.
Certi di aver parlato come lavoratori e di aver comunicato su di un piano di immanenza, rivolgiamo a tutti un augurio per le prossime festività natalizie ringraziando fin d’ora la RdB per la pubblicazione della presente, terminando con un pensiero del Pontefice che, se distante dalle nostre convinzioni, per l’occasione, ci sentiamo di condividere: non aggiungiamo al disgusto dell’uomo da parte di Dio anche la volontà di rinnegarlo.
Natale 2002 Un gruppo di lavoratori vigili del fuoco