"Lettera a Babbo Natale…" No, meglio "Lettera ai lavoratori"; è più serio!
Lavoratori,
volevamo scrivere a Babbo Natale, purtroppo dopo una breve riflessione abbiamo capito che siamo troppo grandi per credere ancora alle favole, anche se in questi anni tantissimi hanno creduto nel “sol dell’avvenire“ nelle chiacchiere di tantissimi imbonitori che per mantenere il loro status hanno venduto fumo.
Ci apprestiamo alla chiusura dell’anno 2009 che ci lascia in eredità una crisi economico finanziaria, sociale, che stiamo pagando sulla nostra pelle. Come Vigili del Fuoco siamo ancora alle prese con il comparto dell’insicurezza, siamo in un limbo in cui pare continueremo a rimanere e raccattare le briciole che tutti gli altri lasciano.
L’arretramento riguarda una molteplicità di questioni quali, lo smantellamento del diritto all'avanzamento professionale, (vedi capi squadra e capi reparto); la stabilizzazione dei fondi (per portare avanti il soccorso tecnico urgente alla popolazione), l'erogazione del fondo unico di amministrazione che dovrebbe essere come in passato a favore dei lavoratori e non lasciato nelle mani prefettizie, per usi e consumi che nessuno conosce (o peggio per pagare istituti propri del Dipartimento); la meritocrazia individuale, stabilita da chi oggi occupa posti di rilievo per appartenenza sindacale o politica.
Comunque sia, l’RdB ha messo in campo una serie di politiche di contrasto come le mobilitazioni e le iniziative di lotta in difesa dello stato sociale e delle pensioni pubbliche; il conflitto al furto del TFS, - l’ opposizione al decreto Brunetta e agli odiosi attacchi al lavoro pubblico, (contratti triennali, aumenti salariali solo per pochi e posti apicali per amici e parenti); le rivendicazioni per un salario adeguato al costo della vita; la difesa della dignità e dei diritti dei lavoratori; la battaglia per la stabilizzazione dei precari; la lotta affinché di lavoro non si muoia mai più; la difesa dei diritti soggettivi e collettivi e lotta alla discriminazione di genere e di sesso.
Questi sul piano generale sono gli argomenti che caratterizzano la RdB e che vorremmo tanto trattare con i lavoratori per far crescere il consenso intorno alle proposte della nostra Organizzazione.
Cosi come vorremmo tanto fare un passo indietro e ricordare quanto ci siamo spesi per dire che il comparto dell’insicurezza ci avrebbe tolto diritti personali e dignità.
Invero ci troviamo di fronte alla situazione che la struttura Vigili del Fuoco è un Corpo irrigidito sul piano dei diritti, ingessato nelle discussioni con la controparte in quanto la contrattazione è un ricordo del passato.
Questo ordinamento professionale ha dequalificato TUTTI dal personale amministravo a quello operativo, nessuno può fare affidamento sulla certezza della propria carriera lavorativa e quindi di un congruo aumento salariale dignitoso da portarsi fino alla pensione.
Oggi, con l’eliminazione del collegio arbitrale, si aggrava ancora di più il restringimento dei diritti, un istituto per i lavoratori, un altro grado di disciplina per difendersi dalle “porcherie” locali. La scomparsa di questo istituto avrà pesanti ricadute sui lavoratori, l’accesso era gratuito, d’ora in avanti per difendersi si deve ricorrere ai tribunali amministrativi, il che comporta da un lato una spesa (spesso anche importante) a proprio carico e dall’altro un’attesa più lunga del corso della giustizia.
Ma questo si inquadra nel panorama generale che stiamo attraversando come Vigili del Fuoco, non è la politica o la discussione a far creare consensi, ma la rissa la lotta a chi grida di più allontanando le menti dai veri problemi.
Verifichiamo ogni giorno, attraverso le televisioni, ma senza andare lontano anche in categoria, gente che apre la bocca solo per darle fiato senza nemmeno sforzarsi di ragionare sulle prospettive del Corpo nazionale, ma COPIANDO a destra e a manca, facendo del lavoro degli altri i loro cavalli di battaglia! Malauguratamente registriamo che questa è la politica di oggi !
Cosi come cataloghiamo la questione della PROTEZIONE CIVILE, per come viene affrontata da questo governo, un progetto della Protezione Civile Sevizi Spa. Prende il via in sostanza l'iter legislativo, che dovrebbe portare alla privatizzazione di un altro servizio di pubblica utilità, in questo caso, di un’attività strategica come la Protezione Civile.
Un'operazione che rischia di mettere un altro apparato dello stato nelle mani della politica. Questa, attraverso le nomine nelle Spa, gestirà con maggiore disinvoltura l'acquisizione di beni e servizi e quant’altro ovvero, in generale, il businnes della protezione civile, dei grandi eventi, delle emergenze. Liquidazioni di fine servizio dei lavoratori comprese ! TFS.
Tutto ciò sulla testa del Corpo nazionale Vigili del Fuoco, già espropriati delle proprie prerogative e materie di competenza, che da oggi assisterà anche all’appalto dei sopralluoghi e non solo! Diventerà nei fatti la manovalanza anche dei privati.
Le conseguenze sono devastanti giacché le prospettive per il futuro dei lavoratori del C.N-VV.F. riconducono ad un comparto militarizzato in cui si conta quanto il due di briscola. Quest’ultima operazione ci impoverisce definitivamente, ci relega al ruolo di meri manovali, infognati in pseudo comparti sicurezza, a raccattare briciole in regime di straordinario, per il supporto nelle operazioni di ordine pubblico.
Lavoratori, come sosteniamo da sempre, siamo “la faccia pulita del paese “ a servizio strumentale della politica che si riempie la bocca, ”di noi Vigili del Fuoco” durante gli impegni pubblici. Siamo convinti che la naturale collocazione del Corpo nazionale sia dentro una struttura nazionale di Protezione civile che svolge compiti di prevenzione, previsione e analisi dei rischi, ovvero una struttura di gestione diretta del soccorso nel paese. Fin tanto che non prenderemo coscienza di ciò continueremo a pagare i costi delle crisi economiche, finanziarie e sociali.
Per questo chiediamo a tutti coloro che condividono il nostro progetto - che partecipano alle nostre iniziative, che condividono l’idea di un sindacato indipendente, conflittuale e non concertativo, che chiedono al sindacato di avere come unici punti di riferimento i diritti e la dignità dei lavoratori, nei singoli posti di lavoro - di far diventare questa organizzazione, attraverso l’adesione concreta, punto di riferimento dei lavoratori.
BUON FINE ANNO