Legge Finanziaria, contratto pubblicistico, ordinamento professionale
Ci vuole una risposta forte della categoria
Se non ora, quando?
Legge Finanziaria
Il taglio delle risorse alla pubblica amministrazione e ai rinnovi dei contratti di lavoro serviranno a propagandare la cosiddetta riforma fiscale, approvata sulla pelle dei lavoratori del pubblico impiego.
La Legge Finanziaria prevedeva già un taglio della spesa al Corpo nazionale di 6,2 milioni di euro con pesanti ricadute sull’acquisto di mezzi operativi e strumentali, nonché sulla formazione ed addestramento.
Conseguentemente a questo provvedimento per finanziare il presunto “taglio” delle tasse si riducono le risorse per le assunzioni di oltre 80 milioni di euro in tre anni. Le risorse stanziate per il rinnovo del contratto di lavoro sono confermate al 3.7% a fronte di una perdita del potere d’acquisto del salario di circa il 19%.
Si profila un attacco alle condizioni di vita e di lavoro senza precedenti, con evidenti riflessi negativi anche sul funzionamento degli uffici e dei servizi resi dal Corpo nazionale dei vigili fuoco alla popolazione.
Controriforma contrattazione collettiva
Ad urne ancora calde, l’Amministrazione si è apprestata ad inviarci il decreto legislativo. Potrà realizzarsi purtroppo ciò che avevamo previsto e denunciato!
Come prevede la legge il contratto di lavoro sarà emanato attraverso un Decreto del Presidente della Repubblica. Il sindacato, ridotto a mero organo consultivo, potrà dissentire sugli eventuali accordi attraverso delle osservazioni alla Presidenza del Consiglio dei Ministri entro 5 giorni dalla stipula. Scompare dal procedimento negoziale ogni riferimento al Testo unico sul pubblico impiego, ad esclusione del calcolo della rappresentatività sindacale come già prevedeva la legge delega. Vengono inserite sostanzialmente le materie di negoziazione previste dal decreto legislativo n. 195 del 1995 delle Forze di Polizia.
Controriforma dell’ordinamento professionale
L’Amministrazione introduce per i vigili permanenti 4 qualifiche: vigili del fuoco, vigile del fuoco scelto, vigile del fuoco esperto, vigile del fuoco superiore. Per raggiungere la qualifica a vigile superiore bisognerà attendere circa 20 anni, sempre se le note morali e di condotta emanante dal superiore non contengano un giudizio inferiore al buono. Per i capi squadra e capi reparto tre qualifiche: vice capo, capo, capo superiore.
La controriforma, ammesso che ci sia la copertura economica, sarà con ogni probabilità finanziata dalla legge 252 del 2004 che prevede uno stanziamento di 12.524.500 euro per il 2005 e 12.147.500 per il 2006 da distribuire tra tutto il personale.
Un vero affare per il Governo di oggi e di domani !!
L’aspetto più grave dei decreti legislativi riguarda le norme per l’assunzione e per la progressione di carriera nel Corpo nazionale dei vigili del fuoco. Accanto ai requisiti generali previsti per la partecipazione ai concorsi pubblici si introduce quello delle qualità morali e di condotta proprie delle Forze di polizia e delle Forze armate.
La norma prevede che i candidati potranno non essere ammessi al concorso in base alle informazioni raccolte (da chi?) non risultano di condotta incensurabile ed i cui parenti, in linea retta entro il primo grado ed in linea collaterale entro il secondo, hanno riportato condanne.
Con i nuovi ruoli e le nuove funzioni oltre ai compiti previsti d’istituto si prevede l’obbligatorietà dei servizi accessori, vigilanze incluse.
Nulla ancora è dato sapere per il personale STAI.
Solo una forte risposta della categoria potrà fermare la caduta verticale dei diritti L’attuale Governo realizza la controriforma con il pieno consenso di Cisl, Uil che hanno svenduto i lavoratori in cambio di una continuità nella cogestione del Corpo nazionale dei vigili del fuoco.
Le recenti RSU, al di là dei decimali, delineano una categoria sostanzialmente spaccata a metà sulle questioni fondamentali che riguardano il futuro di tutti i lavoratori e le lavoratrici del Corpo nazionale.
La battaglia contro questo progetto la stiamo conducendo con l’intera Confederazione con l’obiettivo di garantire che un settore fondamentale della pubblica amministrazione mantenga quella funzione sociale che si è sempre contraddistinto per essere al servizio di tutti.
I lavoratori purtroppo, se i decreti troveranno applicazione, dovranno subire le conseguenze del disastro prodotto da questa controriforma. Una impianto normativo da rigettare ai mittenti attraverso una forte e visibile mobilitazione in ogni posto di lavoro.
Già dai primi di gennaio avvieremo mobilitazioni e assemblee straordinarie in ogni luogo di lavoro rivolgendo un invito alla partecipazione di tutti i lavoratori, soprattutto di coloro che hanno creduto in buona fede sulla possibilità di un miglioramento della propria condizione salariale attraverso il passaggio al famigerato comparto sicurezza.
Se non ora, quando?