Le politiche ondivaghe della CISL costano care ai lavoratori!

La Cisl dovrebbe spiegare ai lavoratori perché ha sottoscritto l'accordo del 4 febbraio 2002 e il "patto" per l'Italia

 

 

Roma -

Lavoratori,

apprendiamo da un comunicato nazionale della Cisl della volontà di procedere all'apertura rapida del rinnovo del contratto di lavoro del personale del Corpo nazionale dei vigili del fuoco nell'ambito del pubblico impiego (presso l'ARAN).

Tale scelta giunge solo in queste ultime giornate, ed è viziata da una discussione impropria che ha distolto la categoria dai reali problemi e, ancor peggio, ha favorito le politiche del governo Berlusconi di blocco dei contratti del pubblico impiego.

I lavoratori del Corpo nazionale hanno perso circa 18 mesi di rinnovo contrattuale perchè le risorse destinante al contratto nazionale stanziate nell'ultima legge Finanziaria non sono state distribuite, in attesa del famigerato passaggio al "comparto sicurezza".

Il disegno di legge di modifica del rapporto di lavoro del personale del Corpo nazionale, se troverà il consenso parlamentare, assegnerà una delega in bianco al Governo, con una modalità simile a quella sulle pensioni, sul mercato del lavoro, sull'art. 18 ecc., e permetterà al Governo di stabilire le nuove regole di rapporto d'impiego dei dipendenti del Corpo nazionale.

Come ci si possa fidare di un Governo che ha messo in campo un attacco ai diritti dei lavoratori in un modo così aggressivo ed evidente? Forse tutto ciò deriva dell'atteggiamento ondivago e populistico messo in campo dalla Cisl che impedisce una chiara lettura della realtà. Questo è il risultato dopo anni di campagne demagogiche che hanno diviso la categoria.

La RdB da oltre un anno chiede che vengano affrontate le vere problematiche del Corpo nazionale, tra cui quella relativa all'apertura immediata del rinnovo del contratto di lavoro, evidenziando che, l'accordo del 4 febbraio 2002 sottoscritto dalla stessa Cisl, impedisce il recupero del potere d'acquisto perso in questi anni di concertazione e politica dei redditi (l'aumento chiesto sulla piattaforma RdB e di 260 euro).

La Cisl dovrebbe spiegare ai lavoratori perché ha sottoscritto l'accordo del 4 febbraio 2002 che prevede aumenti irrisori di 106 euro medi lordi pro capite, per poi sottolineare in categoria la pochezza delle risorse?

Questa domanda la rilanciamo ai lavoratori , soprattutto a coloro che in questi anni hanno sostenuto una politica corporativa e che oggi pagano, insieme a tutto il Corpo nazionale, i costi di queste scelte.

SI ad un salario europeo! SI alla sicurezza dei diritti!