Le donne e le auto-celebrazioni del Dipartimento

In occasione dell’8 marzo del 2010 il Presidente della Repubblica aveva parlato del rispetto che le donne devono esigere nell’ambito della famiglia, della scuola, sul luogo di lavoro, in politica.

Un passaggio fondamentale: “È evidente che la comunicazione di un'immagine della donna che risponda a funzioni ornamentali o che venga offerta come bene di consumo offende profondamente la dignità delle donne italiane.»

Perché scomodare il Capo dello Stato?

Perché questo concetto, espresso dal Primo cittadino dello Stato Italiano, forse dovrebbe essere preso in considerazione dai vertici del Corpo Nazionale VVF, per una riflessione.

Sempre più spesso immagini delle donne del Corpo Nazionale vengono poste in primo piano: così è stato per il raduno di Cortina o per le varie “Feste” che ultimamente si susseguono o per la composizione della galleria di immagini sul sito Vigilfuoco.

Immagini offensive?

Certo che no, ma sicuramente non a favore delle donne, ma messe lì al solo scopo di attirare l’attenzione.

Perché sul manifesto di Cortina è stato messo in primo piano la foto di un funzionario donna? Bionda, sicuramente carina! Forse è stata scelta perché rispetto ad altri funzionari ha più alti meriti professionali? Forse perché si è distinta più di altri\e?

Certo, sarebbe stato diverso se si fosse deciso di apporre sul manifesto, una foto di un gruppo di funzionari ed in quel contesto inserire anche la presenza delle donne: sarebbe stato alquanto rispettoso sia per la componente femminile che per quella maschile.

E che dire se poi i primi piani mettono in risalto caschi da cui spuntano solo bei visi femminili? Una casualità? In un momento in cui i vertici del Dipartimento sono impegnati in auto celebrazioni, anche questo è utile per loro pubblicità e per proporre all’esterno “un’immagine perfetta” del Corpo Nazionale? (peccato che la realtà sia ben diversa)

L’unica cosa certa è che tutto questo, non porta alcun profitto ai Vigili del Fuoco ed anche al mondo femminile: una inutile sterile strumentalizzazione.

Sicuramente non sembra che ci sia attenzione alle esigenze della donna: è pur vero che poca attenzione c’è in genere oggi per i bisogni di tutti i lavoratori, indipendentemente dal loro sesso; in questo sinceramente siamo tutti accomunati. Le donne si trasformano in veicoli di promozione pubblicitaria dell’Amministrazione e nel contempo si tacitano quelli che sono i problemi reali, le aspettative, le speranze di tutti i lavoratori Vigili del Fuoco. Nessun interesse per le loro esperienze e per le loro opinioni.

Ma perché non chiedersi come potrebbe una donna aspirare a qualche avanzamento di carriera se a questo corrisponde dover fare le valigie e lasciare i figli a chi? In giro per l’Italia portandosi appresso i figli? Dov’è l’attenzione se oggi abbiamo colleghe che non sanno come organizzarsi per accudire a genitori malati lontani centinaia di chilometri?

Dov’è l’attenzione se gli orari di lavoro non possono essere conciliati con il desiderio di essere madre, figlia, moglie?

Dov’è l’attenzione se le strutture in cui si lavora non tengono conto delle diverse peculiarità?

Dov’è se nonostante siano passati anni dall’ingresso delle donne nel C.N.VV.F., i DPI non sono stati pensati anche per adattarsi a corpi femminili?

Ci hanno convinte che il nostro ruolo, rispetto ad anni fa si sia evoluto, sia cambiato: oggi siamo libere! Possiamo rinunciare ad aver figli in nome della carriera, oppure possiamo dividerci tra casa, lavoro, figli, anziani, ecc.

E poi ora che il nostro ruolo non è più relegato al focolare, ai lavori domestici, ora che possiamo indossare la divisa o anche fare carriera nelle forze armate o nei vigili del fuoco, che cosa chiediamo di più? Solo, semplicemente, VERO RISPETTO, un vero interesse per quello che siamo e che rappresentiamo.

Alle donne diciamo solo di non farsi ingannare da qualche immagine, di non illudersi che qualche foto qua e là abbia il senso di una reale attenzione ai loro bisogni, alle loro aspettative e di richiedere invece ogni giorno la possibilità di lavorare per una società migliore per donne e uomini, tenendo presente le nostre reciproche differenze.

Alle donne chiediamo di partecipare e di lavorare con noi per produrre dei veri cambiamenti