LAVORI USURANTI
USB INVITA A PRENDERE L’INIZIATIVA E SCRIVE AI VERTICI DEL CORPO
Lavoratori,
come tutti sapete, ai vigili del fuoco non è mai stata riconosciuta l’attività di lavoro particolarmente usurante. I benefici previsti prima della riforma pensionistica attuale (praticamente ad oggi viviamo in una giungla di calcolo ad pernam) erano dovuti dal fatto che eravamo collocati nelle cosiddette “ categorie speciali”. Ciò permetteva di andare in pensione con 30 anni di servizio.
Col decreto legislativo 30 aprile del 1997 n°165, gli anni di servizio sono stati innalzati di cinque anni anche a queste categorie; per cui i vigili del fuoco adesso potranno andare in pensione quando raggiungono i 35 anni di contribuzione ai quali deve corrispondere anche l’età anagrafica.
La riforma Dini legge dell’8 agosto 1995 n°335 appoggiata, è bene ricordarlo, da Cgil, Cisl e Uil nel suo contenuto oltre che prolungare gli anni di lavoro e l’età per raggiungere la pensione ha anche previsto una revisione dell’elenco dei lavori considerati particolarmente usuranti.
Tutto ciò non ha niente a che vedere con il riconoscimento di lavoro particolarmente usurante, che è tuttora invece riconosciuto ad altre categorie: quali i ballerini che vanno in pensione a 45 anni di età, ai minatori, i palombari ed altri particolari settori in cui si svolgono lavori di tipo gravoso in special modo in quelle particolari realtà lavorative dove non si possono prevedere i rischi ed applicare le attuali norme previste dalla legge 626 (oggi DL 81).
USB non è disposta ad accettare la nostra attuale esclusione e ritiene che il lavoro svolto dal Corpo nazionale entra a pieno titolo in questo elenco di attività anche perché nella gran parte degli interventi vengono meno i parametri di prevenzione agli infortuni individuali nonché nei confronti delle malattie professionali. Per cui l’attività del vigile del fuoco non è SOLTANTO PARTICOLARMENTE USURANTE MA È ATIPICA E PARTICOLARMENTE USURANTE.
USB invita tutti i lavoratori a promuovere una forte iniziativa col fine che anche questo diritto richiesto non passi “in sordina” cioè nel dimenticatoio. Tutti, nessuno escluso, sono interessati e non solo i prossimi alla pensione, ma in particolare i più giovani i quali saranno i più tartassati dalla riforma pensionistica attuale.
Di fondamentale importanza è la volontà e la determinazione di ogni singolo di riprendere in prima persona le “redini” della situazione imponendo al governo e all’amministrazione il rispetto dei propri diritti.
LAVORATORI UNIAMO LE FORZE E RIVENDICHIAMO IL DIRITTO