L'autocelebrazione della formazione !
"La negazione di un insuccesso"
Lavoratori,
la Direzione Centrale della Formazione ha organizzato per il giorno 20 aprile presso l’Istituto Superiore Antinciendi, “La giornata della formazione: riflessioni sull’attività svolta dalla D.CF., sviluppo ed evoluzione della formazione nel Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco”.
Come coordinamento nazionale non abbiamo partecipato conoscendo benissimo lo stato di fallimento della formazione nei vari posti di lavoro.
La nostra partecipazione è stata garantita in modo singolare da un collega di periferia, di un piccolo comando dove le problematiche della carenza d’organico, la qualità formativa fornita dagli stessi docenti locali, le difficoltà del mantenimento della professionalità acquisita e soprattutto dell’insipienza dei nuovi dirigenti locali ad amministrare degnamente e dignitosamente anche un piccolo comando, sono le problematiche con cui i colleghi di “frontiera” si devono scontrare quasi quotidianamente.
Nel complesso dobbiamo registrare la solita “autocelebrazione” sull’impegno profuso dai vari settori della formazione nella realizzazione di quanto esposto in questo incontro. Dimenticando che fino ad oggi la formazione è stata concepita come una distribuzione di “qualche soldo” anche in periferia.
Altra nota stonata è stata quella da parte di qualche responsabile di settore, vedi il dott. Fortezza, che speculando su disgrazie e salute di alcuni colleghi si è elogiato “quanto sono stato bravo” dimenticando con quale “bravura” sia arrivato ad occupare quel settore.
Abbiamo avuto l’impressione che la giornata di oggi servirà ad alcuni come trampolino di lancio. Forse la pagliacciata paramilitare del 27 aprile al Colosseo sarà sicuramente un'altra buona occasione per questi ambigui personaggi ansiosi di far carriera; alle sudditanze di qualche vice prefetto.
Anche se da parte di quasi tutti i relatori non è mancato il riferimento al loro passato, all’esperienza fatta ai propri Comandi appare evidente comunque la disgregazione, sia del messaggio formativo che dell’informazione della vita reale oggi presso i Comandi Provinciali.
L’ultimo esempio in ordine di tempo, palese a tutti, è appunto la situazione degli aereosoccorritori, chiedere, prevedere, pretendere tanta professionalità per poi pagarla meno di un generico operaio.
Fin troppo patetico il continuo messaggio di aiuto rivolto alle OO.SS nazionali, dall’attuale Dirigente di Roma, dimenticando che lui stesso è stato il fiancheggiatore con la sua organizzazione sindacale alla pratica di cancellazione, di imbavagliamento e incatenamento delle rappresentanze dei lavoratori. Ci è sembrato il massimo dell’ipocrisia, senza contare il duetto amichevolmente che si sono scambiati con il suo capetto e segretario della Cisl, come fossero all’osteria romana.
Se questi sono i dirigenti, i diretti collaboratori del dipartimento, che avrebbero dovuto fare la differenza per impedire tante scelte lesive e deleterie per i Vigili del Fuoco, beh! allora dobbiamo veramente registrare che non cè futuro con questi personaggi, e che come abbiamo sempre sostenuto bisogna rimboccarci doppiamente le maniche e lavorare sodo per riportare il corpo nazionale in un sistema di rapporti nella società che non sia quello gerarchizzato.
In conclusione nessuno ha sollevato la drammaticità dell’organico, madre di tutti mali del corpo nazionale, ed anche della formazione e della qualità dei formatori locali, la vecchia classe degli istruttori professionali (e ci riferiamo a quella dell’uso del canapone) ai quali non è mai stata offerta un’opportunità di periodici aggiornamenti né tanto meno una verifica delle capacità individuali della trasmissione del messaggio formativo. Forse sarà anacronistico ma come pensavamo all’inizio di questa adunanza, l’obiettivo vero è stato quello di “autogiustificarsi” tra di loro con la benedizione di chi fino ad oggi, la Cisl, ha avallato questo sistema d formazione dove non si riesce ancora a capire qual è la formazione di base e quella di specializzazione durante il proprio percorso lavorativo.