L'Aquila

documento unitario

L'aquila -

Al Ministro dell'Interno
 

Al Sottosegretario di Stato

con delega ai Vigili del Fuoco
 

Al Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco

del Soccorso Pubblico e Difesa Civile
 

Al Vice Capo Dipartimento

Capo del Corpo Nazionale VV.F.
 

Al Direttore Centrale per le Risorse Finanziarie

Dipartimento VV.F. Socc. Pubblico e Difesa Civile
 

Al Direttore Regionale VVF Abruzzo

 

Al Comandante Provinciale VVF L'Aquila

 

Al Presidente della Regione Abruzzo

e Commissario delegato per la Ricostruzione

 

Al Presidente del Consiglio Regionale d'Abruzzo

 

Ai Sigg.ri Consiglieri Regionali

 

Al Presidente della Provincia di L'Aquila

 

Al Presidente del Consiglio Provinciale di L'Aquila

 

Ai Sigg.ri Consiglieri Provinciali
 

Al Sindaco di L'Aquila

 

Al Presidente del Consiglio comunale di L'Aquila

 

Ai Sigg.ri Consiglieri Comunali

 

A tutti gli organi di informazione

Loro sedi
 

Come noto, i tragici eventi sismici che hanno colpito il "cratere" aquilano e con particolare intensità proprio la città capoluogo con il suo inestimabile patrimonio storico-culturale, hanno fatto confluire sin dal primo giorno, un imponente contingente di Vigili del Fuoco e di mezzi da tutte le parti d'Italia, quale necessario presidio operativo per fronteggiare le conseguenze del sisma e fornire adeguata assistenza e soccorso alla popolazione duramente colpita.

Circa 2500 uomini, dislocati in sette Campi Base (L'Aquila, Navelli, Pizzoli, Barisciano, Monticchio 1 e 2, Sulmona), ridotti progressivamente fino alle attuali 74 unità, hanno assicurato nel tempo ed in collaborazione con i colleghi di L'Aquila, le attività conseguenti all'emergenza post-sisma quali ad esempio:

  1. soccorso urgente a persona, ricerca e recupero dei dispersi e delle vittime

  2. assistenza alla popolazione con interventi di varia natura, in particolare:

  3. - accompagnamenti e recupero dei beni

  4. - verifiche di stabilità degli edifici e di altre condizioni di sicurezza, anche in seno a commissioni congiunte (GTS, etc.)

  5. - messa in sicurezza degli edifici, ivi compreso l'ingente patrimonio storico-culturale costituito da chiese ed edifici di interesse, anche con la realizzazione di opere provvisionali

  6. - demolizioni e recupero macerie dai cantieri dopo la selezione

Grazie a questo dispositivo integrativo, il personale dell'Aquila ha potuto adeguatamente far fronte anche all'attività istituzionale del soccorso urgente "ordinario", in base alle richieste pervenute al numero 115 della sala operativa della sede centrale.

Nella tabella seguente si riportano i dati relativi agli interventi annui effettuati nel periodo dal 2007 al 2010

 

Anno

Soccorso ordinario

Soccorso per sisma

Totale

2007

5.753

 

5.753

2008

5.401

 

5.401

2009

5.603

199.587

205.190

2010

6.031

27.777

33.808

 

Dal confronto emerge con evidenza il "salto" esponenziale della domanda di soccorso causato dai noti eventi sismici, ma anche il suo lento e graduale decremento che andrà comunque gestito con idonee risorse per fronteggiare adeguatamente le necessità correnti, evitando drastici ed improvvisi tagli.

Tenuto conto infatti delle importanti ed innumerevoli attività svolte finora in favore di enti pubblici e privati, di amministrazioni locali e soprattutto della popolazione, nonché della presenza, specie all'interno del centro storico del capoluogo, contesto fortemente caratterizzato dalle attività e dai rischi tipici della ricostruzione (con numerosissimi cantieri e lavoratori addetti), sarà fondamentale disporre per diversi anni, a partire dalla sede centrale di L'Aquila, di un contingente adeguato di Vigili del Fuoco, che consenta il progressivo smaltimento delle esigenze post-sismiche unitamente alla garanzia del soccorso ordinario, al fine di garantire la necessaria sicurezza al cittadino-utente.

Per lo stesso fine riteniamo non trascurabile la presenza, sotto il massiccio del Gran Sasso d'Italia, dei laboratori dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) che, in virtù della sua stessa attività, se da un lato è riconosciuto unanimemente come centro d'eccellenza per il Paese ed un vanto per il nostro territorio, dall'altro rappresenta un sito “sensibile” e potenzialmente “pericoloso” fatto, quest'ultimo, di cui l'Amministrazione dei Vigili del Fuoco non può non tener conto tanto più se si considara che i laboratori in questione insistono all'interno del traforo del Gran Sasso lungo oltre 10 km ed all'interno del quale, in passato, si sono verificati incidenti stradali coinvolgendo anche mezzi pesanti.

Si rammenta inoltre la presenza della Riserva naturale del Lago di Campotosto interessata da balneazione durante i mesi estivi e, più in generale, la conformazione particolarmente montana del territorio della provincia dell'Aquila, prerogativa quest'ultima in virtù della quale i Vigili del Fuoco devono far fronte a diverse richieste di intervento per ricerca a persone disperse, sia in inverno che in estate, che frequentano a vario titolo le nostre montagne, e non ultimo il problema neve.

E' da tenere in considerazione, inoltre, l'aumento di inevitabili rischi potenziali sul territorio in vista della prossima apertura agli scali dell'Aeroporto dei Parchi essendo in atto la gara per l'individuazione del gestore dello scalo.

Premesso quanto sopra si ritiene urgente e necessario il potenziamento dell'intero dispositivo di soccorso del Comando provinciale di L'Aquila a partire da una riclassificazione degli organici operativi del personale permanente delle sedi di L'Aquila (da S1b a S5), Avezzano (da D2 a D3) e Sulmona e Castel di Sangro (da D1 a D2). Rispetto alle altre, risulta certamente prioritaria la riclassificazione della sede centrale di L'Aquila, anche rammentando che il turno notturno del 06/04/2009 era composto da sole 13 unità, in grado di garantire appena due squadre operative non complete.

L'organico del Comando passerebbe quindi da n. 188 a n. 260 unità operative complessive (compresi Ispettori antincendio, esclusi funzionari tecnici): rispetto alla bozza di DPCM del 2008.

Contestualmente, per le esigenze e criticità sopra esplicitate, si ritiene indispensabile trattenere in servizio presso il Comando di L'Aquila l'attuale contingente ivi dislocato in missione fino al 30/06/2011, e legare la proroga al termine dell'emergenza sisma, condizione essenziale per mantenere le minime attività di soccorso ad oggi in essere. Altrimenti, si tornerebbe al di sotto di quello che era l'organico la notte del 6/04/2009. Anche al fine del potenziamento del soccorso tecnico urgente, si ritiene altresì necessario dislocare in servizio presso il Comando stesso le unità di personale al momento impegnate nel corso per il passaggio di qualifica a Capo Squadra.

Le scriventi OO.SS. intendono denunciare, infine, alcuni aspetti che si ritengono, ormai, inaccettabili; a cominciare dal fatto che il personale non percepisce le retribuzioni legate agli straordinari da un anno e mezzo. Tale circostanza non fa altro che umiliare e demotivare i Vigili del Fuoco di L'Aquila che, anche dal punto di vista logistico, sono costretti a lavorare in condizioni al limite della sopportazione. La vicenda della sede di servizio, infatti, non è secondaria né trascurabile. La situazione attuale evidenzia tutta l'inerzia dell'amministrazione che, ad oggi, ci risulta non aver ancora presentato il progetto edilizio della nuova struttura da realizzare, così come non si è ancora provveduto alla demolizione della sede attualmente inagibile. Il risultato di tale immobilismo è che il personale tutto è costretto, da più di due anni ormai, a lavorare in condizioni di assoluto disagio