L'Amministrazione tutela i mascalzoni

Roma -

 

Lavoratori,

l'epilogo di una vicenda che ha visto un collega denunciare l'aggressione da parte di un altro dipendente ha del paradossale, ma riassumiamo i fatti:

qualche mese or sono un CS dopo aver smontato dal servizio viene aggredito e riceve un ceffone da un altro “collega”. Il capo squadra colpito informa immediatamente il dirigente e non sporge querela. Dopo alcuni giorni l'amministrazione avvia un procedimento disciplinare anche nei confronti dell'aggredito nonostante tutte le testimonianze degli altri presenti avvalorino la versione del CS vittima dell'aggressione. L'aggressore, confermando di aver colpito al volto in CS, invece si è giustificato sostenendo aver “involontariamente” colpito il collega... alle spalle!!! Inoltre non contento nella memoria difensiva ha aggiunto anche accuse nei confronti di altri colleghi colpevoli di creare problemi logistici alla sede (affermazioni contraddette dalle ulteriori testimonianze richieste dall'amministrazione)...

Dopo 6 mesi il finale: L'amministrazione sanziona il collega aggredito riconoscendogli, “magnanima”, delle attenuanti per non avere precedenti disciplinari e per aver non avere querelato alle autorità competenti l'aggressore (e quindi tutelato la tanto preziosa immagine del Corpo. Sic!).

Non possiamo che definire allarmante la decisione dell'amministrazione che tutela l'aggressore (tant'è che lo stesso in questi giorni si atteggia, sfrontatamente, di sentirsi libero di poter continuare a dare schiaffi visto che la sanzione è di pochi euro) e sanziona la vittima dell'aggressione colpevole “di una condotta non conforme ai principi di correttezza”!!!

Non è la prima volta che questo accade, infatti alcuni mesi fa davanti alla segnalazione in merito al comportamento scorretto e maleducato di un funzionario nei suoi confronti, un altro Lavoratore (dirigente sindacale USB) si è visto addebitare una sanzione disciplinare immotivata!

Allora ci viene da pensare che l'amministrazione applica la sola “regola” di annichilire chi “disturba” anche se lo si fa per tutelare la propria incolumità o la propria dignità personale. Probabilmente l'amministrazione non è quell’organo super partes che tutti si augurano e la disciplina non è uno strumento di correzione dei comportamenti sbagliati. La disciplina è ormai uno strumento inquisitorio dove i furbi, i violenti, i disonesti, ecc la fanno da padroni e chi fa il proprio dovere può solo vedere offesi, ulteriormente, i propri diritti, la propria dignità e onestà. Tra l'altro una volta inflitta la sanzione il lavoratore può solo ricorrere al TAR o al Presidente della Repubblica... costi elevati, tempi lunghi e nessuna responsabilità per i dirigenti del CNVVF autori dei beceri provvedimenti!

Tutto questo però è possibile, purtroppo in maniera molto facile, anche grazie alla famosa riforma del C.N.VV.F. che altre OO.SS. hanno rivendicato e sostenuto, consapevoli della perdita di diritti e democrazia ai danni dei lavoratori, probabilmente perché troppo interessate ad altri tornaconti...

Lavoratori da oggi sappiate che se subite un torto o un'ingiustizia l'amministrazione vi “suggerisce” di risolverla con “le vostre mani” altrimenti oltre l'offesa mettete in conto anche la beffa (e i soldi).