LA SINDROME DEL TURNISTA: CHI AMMINISTRA IL COMANDO DI ROMA LA IGNORA!
A distanza di due mesi dal sisma che ha colpito duramente l’Abruzzo, al comando di Roma sembra che si continuino a vivere le prime fasi dell’emergenza, con personale costretto al raddoppio dei turni come se niente fosse. Infatti, il recupero psico-fisico del lavoratore viene totalmente ignorato per una scelta scellerata della dirigenza di questo comando di smantellare interi turni nei distaccamento per inviare personale nelle zone terremotate, costringendo chi resta a raddoppiare il proprio orario di lavoro; il tutto con il benestare di altre OO.SS. compiacenti.
All’accumulo di ore e ore di straordinario probabilmente non corrisponderà una completa remunerazione dei turni prestati in più, poiché il governo non ha stanziato i soldi promessi ai vigili del fuoco nel corso dell’ultimo consiglio dei ministri svoltosi all’Aquila e i lavoratori sono stati inseriti nella “banca delle ore” tutti, anche chi non vi ha mai voluto aderire!
Ora vorremmo illustrarvi quali siano le conseguenze di una “normale” turnazione notturna, lasciando a voi immaginare cosa può accadere senza un adeguato recupero psico-fisico:
Il lavoratore turnista subisce tutta una serie di disturbi, che si ripercuotono sul ciclo sonno-veglia. I disturbi posso essere:
Biologici (perturbazione della ritmicità cardiaca);
Lavorativi (maggior rischio di incidente);
Sociali (Influenze negative a livello familiare e sociale);
Sanitari (deterioramento dello stato di salute).
Inoltre al lavoro notturno si associano le seguenti patologie:
Disturbi del ciclo sonno-veglia;
Eccessiva sonnolenza;
Fatica cronica;
Patologie gastrointestinali;
Sindromi psico-nevrotiche;
Patologie cardiovascolari.
Quindi, riassumendo la sindrome del turnista abbiamo: insonnia + eccessiva sonnolenza= aumento degli incidenti e/o infortuni sul lavoro.
A quanto pare tutto ciò non sfiora minimamente chi “costringe” con minacce di sanzioni disciplinari o addirittura denunce penali i lavoratori che hanno espletato il proprio turno di servizio a rimanere per ulteriori 12 ore di lavoro. Vogliono far pagare una sciagurata gestione del C.N.VV.F, con la scusa dell’emergenza, ai lavoratori che hanno accumulato e accumulano un carico di lavoro oramai inaccettabile, che si ripercuote inevitabilmente, non solo sulla salute, anche sulla vita familiare.
Questo purtroppo è solo l’inizio di ciò che ci aspetta poiché, con la prossima entrata in vigore del “nuovo regolamento di servizio”, figlio di una “riforma” (comparto pubblicistico) voluta con forza soprattutto da chi prometteva “automatici” aumenti salariali “da sogno” (infatti molti colleghi continuano a crederci inconsapevolmente), non sapremo più cosa è la nostra vita privata, i diritti e prerogative sindacali.
La RdB-CUB è stato il primo ed unico sindacato a denunciare le carenze logistiche, organizzative e amministrative dell’apparato di soccorso dei vigili del fuoco in concomitanza dell’evento sismico, non per spirito di antinomia, ma per far conoscere all’opinione pubblica in quale realtà i VVF sono costretti ad operare, ben diversa da quella che viene riportata dai media, nonostante la quale portiamo aiuto alla popolazione.
Dai sostegno a chi è dalla tua parte inscrivendoti alla RdB-CUB!