La Protezione Civile: "un tir con il motore di una 500! ".

Da troppo tempo la USB denuncia la deriva della Protezione Civile, una macchina che senza la professionalità dei Vigili del Fuoco non ha nessuna valenza. In poco più di un anno il sistema di PC nato sul’onda del disastro dell’Irpinia, passato per la gestione Barberi, è “scivolato” ad un sistema di Protezione Civile che favorisce la corruzione e il malaffare, un sistema burocratico, farraginoso, non più in grado di dare risposte efficaci. Infatti era il 5 novembre del 2010 il giorno in cui Bertolaso lasciò l'incarico di Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio tra le chiacchiere e le inchieste della magistratura. Durante il mandato Bertolaso la Protezione Civile godeva di poteri assoluti, si occupava di tutto, dalle sagre di paese ai grandi eventi! Una assurdità, una degenerazione del sistema, si dichiarava lo stato di emergenza a propria discrezione e via tutte le regole e quando non erano emergenze venivano catalogate come “grandi eventi” dove si poteva affidare i lavori senza gare di appalto, senza una preventiva autorizzazione: come la morte del papa, il G8 alla Maddalena, i mondiali di nuoto a Roma, ecc. ecc. Non vogliamo ora rivangare le solite vergogne italiche, ma ci preme ricordare a tutti come si è usato un sistema nato per la salvaguardia della popolazione per fini di lucro e per attività illecite, tanto che si era proposto di far diventare la PC una società per azioni con un proprio capitale! Attenderemo la fine delle inchieste, ma al di là delle responsabilità, questo modo di operare era insostenibile. Il 13 novembre 2010, arriva Franco Gabrielli, Prefetto dell'Aquila, ex Digos ed ex dei servizi segreti. Non c'è che dire il curriculum era perfetto, anzi "prefetto", perché non serve un geologo o un ingegnere, ci vuole un uomo fidato dello stato, che di terremoti ci capirà il giusto, ma almeno si spera non faccia troppi "casini" con i fondi della Protezione Civile. In questa povera Italia ogni problema viene gestito con l'emergenza, senza aver chiaro un progetto a lungo termine e così via i poteri speciali alla Protezione Civile, il 26 febbraio del 2011 nel mille proroghe (legge 10) si riducono i poteri della Protezione Civile, tanto che la stessa perde il potere di dichiarare lo stato di emergenza, questa prerogativa passa alle singole regioni. La Protezione Civile perde anche la prerogativa di affidare i lavori in emergenza, adesso ci deve essere l'autorizzazione preventiva del Ministero dell'Economia e della Corte dei Conti. Lo stesso Gabrielli dichiara infatti alla stampa che "la Protezione Civile è un Tir con il motore di una 500" . Una bella metafora che rende l'idea, infatti alla Protezione Civile sono stati dati mezzi modernissimi, strumenti sofisticati, fondi illimitati e tanta fiducia.. Ma senza i poteri speciali, è come paralizzata. Ora le regioni hanno nuovi poteri, ma senza fondi, quindi si guardano bene dal dichiarare lo stato di emergenza, visto che in prima battuta devono finanziarsi da sole l'emergenza e inoltre scatta in automatico un aumento delle accise sulla benzina a livello regionale, con gravi contraccolpi politici a livello locale! Anche a livelli dei Comuni la situazione non è migliore, il Sindaco è il primo responsabile della Protezione Civile, ma di fatto dispone di poteri limitatissimi, ad esempio per attivare i Vigili del Fuoco deve prima fare una richiesta alla Prefettura che poi attiva i Comandi Provinciali, quindi si capisce bene la dicotomia che non crea funzionalità, ma solo la solita costosa ed ingombrante burocrazia. Oggi più che mai è fondamentale ripensare al ruolo della Protezione Civile, al ruolo dei Vigili del Fuoco, non è concepibile, anche per ragioni di risorse, una ristrutturazione di questo apparato lasciandoci fuori, perché noi Vigili del Fuoco siamo i primi ad intervenire, a garantire ai cittadini una risposta celere e professionale in caso di bisogno. La Protezione Civile nasce nel 1982 con il primo scopo di prevedere e prevenire i rischi alla popolazione italiana! Che fine ha fatto la previsione? Basti guardare le cronache di questi giorni, la corrente siberiana ha paralizzato la nostra Nazione, 40 i morti, il Ministro dell'Ambiente dichiara, forse senza rendersi conto della gravità delle sue affermazioni: "ci troviamo di fronte a eventi non ordinari a fronte dei quali c'è un'organizzazione non dico non preparata ma non prevista, nel senso che i nostri sistemi di protezione sono tarati su un range di eventi che non prevede queste situazioni." No comment! Noi della USB chiediamo da oltre 15 anni con un disegno di legge depositato in parlamento, o meglio arenato in parlamento, il ruolo che ci compete come Vigili del Fuoco, fuori dal Ministero degli Interni, al centro di un sistema efficiente ed efficace di tutela delle popolazioni colpite da eventi calamitosi. I Vigili del Fuoco infatti hanno le carte in regola per poter ricoprire questo ruolo, hanno una struttura tecnica tra geometri, ingegneri, architetti, imponente, hanno un settore operativo permanente ad alta professionalità, nonché un supporto amministrativo per le gestioni burocratiche che in caso di emergenze ha sotto controllo i fondi. I Vigili del Fuoco inoltre si avvalgono della collaborazione di migliaia di volontari preparati per portar soccorso nei vari comuni. Ci sono anche purtroppo migliaia di precari, anch'essi formati per portare soccorso, grazie alla nascita di un nuovo sistema di Protezione Civile, potranno finalmente avere una opportunità di impiego più stabile. I Vigili del Fuoco sono dislocati capillarmente sul territorio italiano, rispondono ogni giorno a migliaia e migliaia di chiamate di soccorso, hanno le capacità e l'esperienza per gestire le calamità, ma purtroppo ci mancano sempre più i mezzi e gli uomini, una riforma concepita come carrozzone dove sistemare alte cariche dello Stato a discapito dell’operatività e della professionalità degli operatori, un ennesimo Corpo di Polizia all'interno di un Comparto Sicurezza che nulla c'entra con i nostro ruolo, anzi che ingessa l'opera di soccorso. Abbiamo visto in questi anni investire risorse in mezzi nuovissimi tutti destinati ai magazzini delle varie regioni, magazzini della Protezione Civile. Risorse che a noi sono state tagliate, il 35% in 10 anni, mentre dall'altra abbiamo assistito a sprechi assurdi, terremoto dell'Aquila docet. Ci si impone l'obbligo di fermare questa deriva, di convincere la politica del nostro ruolo, tutti quanti insieme: operativi, amministrativi, funzionari e dirigenti. Prima riusciamo in questo, prima doteremo questo paese di un sistema di Protezione Civile moderno, affidabile , ad alta professionalità e ne siamo certi, a minor costo di quello attuale. Facciamo tutti la nostra parte, sostieni la nostra idea, il nostro progetto, la USB è dalla parte dei Vigili del Fuoco, tutti, anche di quelli non iscritti a nessun sindacato o iscritti a quei sindacati che con miopia e stoltezza ci hanno condotto dove siamo oggi.