La militarizzazione dei Vigili del Fuoco

Gli articoli sul bioterrorismo apparsi oggi su alcuni quotidiani romani, ma non solo, rivelano quali siano le reali intenzioni del Ministero dell’

Roma -

Per i vigili del fuoco sta arrivando il momento della verità.

La responsabilità in caso di attentati con agenti chimici, è oggi, sintomo di forti attriti tra il Ministero dell'Interno e la Protezione Civile. Certo è che il Viminale per voce del Pref. Morcone attribuisce ai Vigili del Fuoco la sicurezza pubblica e la Difesa Civile e conferma il subdolo progetto di militarizzare il Corpo nazionale per svolgere ruoli che nulla hanno a che vedere con la categoria.

Non solo, dalle notizie di cui siamo venuti a conoscenza e a conferma di quanto riportato nella pubblicazione ”Vigili del Fuoco e Difesa Civile”, opuscolo curato dalla RdB-Cub, in questo contesto verranno coinvolti ampi settori del pubblico impiego, fra i quali i lavoratori dell’Istituto Superiore della Sanità, gli operatori del 118 e i dipendenti statali (ministeriali).

Intanto per domani 6 aprile a Roma l'Ispro (istituto ricerche sulla protezione civile) e il Centro alti studi della Difesa (Casd), hanno promosso una "tavola rotonda" su come "organizzare il sistema" di fronte alla minaccia di attacchi terroristici.

Avrebbero aderito all'iniziativa e pronti a fare parte del coordinamento di Difesa civile: la Croce Rossa Italiana, i Vigili del fuoco e lo Stato maggiore della Difesa.

Nel sito www.rdb115.org è possibile scaricare in allegato a questa notizia l’articolo del Messaggero che sulla questione, riassume quanto riportato anche da altri quotidiani.