La dura legge del goal
Quando una squadra continua a perdere, il primo a farne le spese è l’allenatore
Lavoratori,
una buona squadra la si giudica dai risultati, nel titolo sui giornali si scrive chi ha vinto, come ha giocato interessa si, ma non è fondamentale.
Due realtà canoniche in un paese come il nostro affamato di calcio. Una realtà dimenticata in altri settori, in particolare nel sindacato:
lo scorso anno abbiamo sentito l’ allenatore dei “ signorsì sissignore “ pronosticare la vittoria almeno quattro volte e subire altrettante sconfitte, anche nel 2003 è tornato alla carica all’ urlo di “comparto o morte“, il massaggiatore gli fa sempre eco dal bordo del campo rincarando la dose ma a tutto oggi la calma è piatta, non spirano (fortunatamente) i venti della loro guerra, il disegno di legge è là, tra una caterva di altri provvedimenti più urgenti di un governo, quantomeno per loro, inaffidabile.
Che dire colleghi, noi non abbiamo la sfera di cristallo, speriamo di averla vinta e lottiamo, gli altri “intrallazzano” continuamente, ci auguriamo a vuoto. Nasce spontanea la considerazione: ma quanti fallimenti è disponibile a sopportare l’ iscritto Cisl ???
Vorremmo suggerire a questa squadra di ripensare alle strategie, ai tifosi vorremmo dire che se la cosa non si risolve dovreste chiedere il licenziamento dell’ allenatore: se il sindacato fosse una squadra di calcio l’ allenatore sarebbe saltato già due partite fa………….