La direttiva del Governo sul rinnovo contrattuale è priva di contenuti

La RdB chiede risposte adeguate su temi fondamentali come salario, ordinamento professionale e formazione

 

 

Roma -

Lavoratori, martedì 16 settembre, si terrà all'Aran il secondo incontro per il rinnovo contrattuale 2002/2005, scaduto da 21 mesi.

L'atto d'indirizzo per la contrattazione collettiva, emanato dalla Presidenza del Consiglio, impartisce, anche alla luce degli esiti dell'incontro dello scorso 6 agosto, indirizzi e obiettivi, decisamente lontani dalla piattaforma e dalle richieste RdB.

Analizzando la direttiva, emerge la volontà del Governo di vanificare il mandato assegnato all'Aran in materia di contrattazione, come prevede l'art. 41 del Dlgs 165/2001, riconducendo l'attività negoziale ad un mero atto formale privo di contenuti e di risultati concreti per i lavoratori.

L'ipotesi di transitorietà del contratto, indicato nella direttiva, garantirebbe al Governo di rinnovare il CCNL solo per gli aspetti retributivi ed economici, peraltro scarsi e insufficienti. Tali risorse, del tutto inadeguate - circa 109 euro medi lordi pro capite -, sono determinate dall'accordo del 4 febbraio 2002, tra Governo e Cgil, Cisl e Uil, espressione di una politica dei redditi fallimentare.

Se si mantiene questo indirizzo, il contratto diviene di fatto un "contenitore" vuoto che, non individua soluzioni migliorative per gli istituti dell'ordinamento professionale e della formazione e non garantisce un recupero del potere d'acquisto dei salari.

La RdB ritiene inaccettabile l'ipotesi che prevede un contratto transitorio, affidando così al Governo, una delega legislativa o regolamentare, a dir poco avventurosa, in materia di contratto di lavoro.

Il rinnovo del contratto nazionale è lo strumento fondamentale per il miglioramento delle condizioni lavorative ed economiche. La RdB si batterà per dare risposte concrete alla categoria, chiedendo uno stanziamento aggiuntivo delle risorse economiche relative al 2002-2003 (la piattaforma RdB prevede 260 euro), un nuovo ordinamento professionale che modifichi le attuali storture del contratto integrativo e, l'individuazione di percorsi formativi per tutto il personale.

Nelle prossime settimane avvieremo una serie di mobilitazioni, contro le scelte del Governo in materia contrattuale e, contro l'ipotesi di taglio delle pensioni, in vista dell'approvazione della manovra Finanziaria.

 

nb In allegato la direttiva della PCM