La Corte Costituzionale dimezza il pacchetto dei Referendum Sociali
La Federazione Nazionale RdB esprime sconcerto e contrarietà per la grave decisione assunta dalla Corte Costituzionale di respingere ben quatt
Pur rimarcando l’importanza dell’accettazione del referendum per l’estensione a tutti i lavoratori delle tutele previste dall’articolo 18 dello Statuto dei Lavoratori, la RdB sottolinea come il “pacchetto” dei Referendum proposti, e oggi dimezzato, rappresentava complessivamente la possibilità di una concreta inversione di tendenza tesa a riaffermare e rilanciare il diritto dei lavoratori e dei cittadini ad avere maggiori tutele sul lavoro e sull’ambiente.
Le grida di giubilo che da più parti si levano per la cancellazione di referendum su questioni rilevantissime, quali il finanziamento alle scuole private e l’estensione dei diritti sindacali anche nelle aziende sotto i 15 dipendenti, evidenziano come pure nel centro sinistra e tra le confederazioni sindacali esista un concetto dei diritti assolutamente singolare che piega le necessità di lavoratori e cittadini alle proprie esigenze politiche di stabilità interna.
E’ evidente che paventare sconquassi nel mercato del lavoro, se vincesse il SI all’articolo 18, proprio mentre emerge con chiarezza che oltre il 50% delle aziende mantengono lavoratori al nero e che sono fallite tutte le politiche di emersione, è un palese tentativo di coprire le proprie responsabilità nella totale disarticolazione dei diritti dei lavoratori attuata negli ultimi 10 anni.
La Federazione RdB, che ha dato un forte contributo al raggiungimento delle firme necessarie alla presentazione dei referendum, si attiverà fin da ora con tutte le proprie strutture perché sui due referendum residui – articolo 18 ed elettrodotti – venga non solo raggiunto il quorum necessario, ma ci sia una forte affermazione dei SI.
La Federazione RdB lancia un forte appello a tutti i lavoratori affinché si mobilitino in questa campagna, e respingano ogni tentativo di impedire l’effettuazione dei referendum o di svuotarne il senso attraverso la presentazione di proposte di legge che, riducendone la portata e l’impatto, mettano la sordina alle enormi contraddizioni che sulla materia stanno esplodendo un po’ ovunque.