ISTRUTTORI, ASSICURAZIONI E PENSIONI COME AL SOLTO L'UNICA SOLUZIONE E' USCIRE DAL COMPARTO PUBBLICISTICO

 

Lavoratori,

nella riunione odierna si è trattato nuovamente il tema dell’accordo integravo concernente l’incentivazione degli addetti ai corsi di formazione del personale del CNVVF, come ricorderete (vedi allegato) nella precedente riunione dove si era trattato lo stesso argomento la USB non aveva firmato tale accordo, e visto che le condizioni in tal senso non sono cambiate questa O.S. non intende sottoscrivere tale accordo in quanto rimaniamo dell’idea che un Istruttore è per noi una figura importante e per tale motivo, da trattare con rispetto. Per noi gli istruttori devono essere pagati durante il viaggio (tutti non solo l’autista) e questo non dovrebbe essere nemmeno tema di contrattazione, in quanto è palese nella sua giustezza.

Bisogna che l’amministrazione chiarisca in modo inequivocabile il numero di ore di straordinario ammissibile per settimana di corso. Riteniamo che si debba istituire una nuova indennità oraria per gli istruttori che svolgono tali mansioni nei re-training e negli addestramenti, e di conseguenza riuscire a mantenere il pasto serale perché la struttura delle Scuole Centrali è vergognosa.

Comunque è doveroso per l’Amministrazione prevedere che l’istruttore maturi comunque tutte le indennità di turno e servizio esterno durante l’attività di istruttore, e sarebbe già una soluzione ottimale e risolutiva (per tutti i corsi, perché istruttore lo si è sempre e dovunque sia al Comando sia a Roma alle Scuole). E cosa importante, capire che non dobbiamo per fare tutto questo prendendo i soldi dal FUA perché tale fondo non costituisce un carattere sicuro, ma si rifà a delle cifre comunicate ed in caso date alla fine dell’anno. Gli istruttori sono professionisti sempre e per questo motivo l’Amministrazione deve pagarli a priori e con dei soldi sicuri.

Nella stessa riunione siamo stati informati sulla procedura di attivazione dell’assicurazione, atta a coprire le eventuali spese legali per i Dirigenti (condizione obbligatoria inserita nell’art. 66 del CCN del 2002-2005) e la possibilità di estensione di tale polizza anche al personale non dirigente e direttivo. A tale proposito è doveroso ricordare che tale polizza si diversifica in tema di tipologia di rischio identificando due differenti canali; il primo identificato come colpa lieve (rientrante e quindi coperto dall’assicurazione), il secondo identificato come colpa grave (praticamente a carico del lavoratore) e già da queste prime battute si capisce come tale polizza sia del tutto inutile.

L’amministrazione ci ha comunicato d’aver chiesto parere in merito all’estensione, con eventuale copertura, di tale polizza anche per la parte concernete la colpa grave ma sia la Corte dei Conti sia la Corte Costituzionale hanno risposto picche in tal senso. Quindi questa assicurazione, ricordiamo che è obbligatoria e deve essere rinnovata entro giugno, in modo che ad agosto ci sia continuità di copertura, e che in riferimento al DPR n°251 per i lavoratori, non dirigenti, non è a attualmente estesa in quanto non esiste nessuna copertura, neanche per una colpa lieve.

A tale proposito questa O.S. ha posto una domanda; nel caso di una colpa grave, dove la stessa è attribuibile ad una latitanza dell’amministrazione (ad es. l’utilizzo di un nuovo DPI senza un regolare corso di formazione, oppure non adeguato alle normative vigenti) come si comporterebbe tale polizza???

Naturalmente è interesse dell’amministrazione salvare sempre e solo se stessa, ponendosi sempre nella condizione di non risultare ricattabile questo alla fine ci fa capire che ci saranno altri soldi buttati via per un qualcosa che in definitiva non serve (visto che i soldi di tale polizza, oltre al danno procurano una beffa, in quanto verrebbero prelevati direttamente dal nostro fondo di categoria diminuendo il nostro potere economico/contrattuale).

POLIZZA A TUTTI I COSTI MA SPESE LEGALI A CARICO PROPRIO!

Altro tema affrontato nella riunione è stato quello legato alle pensioni che a dire dell’amministrazione puntano direttamente al raggiungimento della quota 96 (anni di servizio + età anagrafica) e questo il risultato del processo d’armonizzazione messo in atto dal Governo. A tele proposito la USB ha rispiegato l’inutilità della nostra permanenza dentro il comparto pubblicistico in quanto l’unica soluzione all’orizzonte sarebbe quella di sperare nell’attribuzione di qualche anno figurativo, che capite bene, inserito in un sistema di calcolo contributivo è solo dannoso in quanto abbassa sempre più il potere economico della pensione. Oltre a ciò, si è evidenziato il problema della mobilità, cioè di quella remota situazione (non proprio tanto remota) che all’effettivo riconoscimento della nostra categoria di una condizione di privilegio pensionistico (cioè non possiamo fare i vigili del fuoco a 65 anni) si inneschi un processo ancor più grave che porterebbe ogni appartenente al CNVVF a lavorare come operativo fino ad una determinata soglia d’età e poi lo mobiliterebbe ad altra mansione o amministrazione per permettergli il raggiungimento dell’età anagrafica necessaria per l’accesso al trattamento pensionistico.