IO, LA GIURIA.

Milano: documento unitario

Milano -

Eccola lì,

dopo soli 4 giorni dalla precedente, ecco pronta un’altra uscita dell’ineffabile…questa volta l’argomento è quello dei giornalieri e dei presunti attacchi alla loro figura (CdS 103 del 14/62011).

A parte l’uscita bislacca su rappresentanza e rappresentatività, come se uno indipendentemente dalla tessera o meno in tasca, non possa aderire ad un strategia o vertenza sindacale… resta l’interpretazione del giudice a tutto tondo, che fa indagine, requisitoria e sentenza in un colpo solo. Megalomania?

Comunque, lo spunto nasce dalla riunione ooss/comando del 31 maggio us.

Uno dei punti che abbiamo posto, è stato quello che nell’attuale fase di carenza organica, in particolare qualificata, giacchè sarebbe stato opportuno a gennaio 2011 non distogliere altro personale dalle squadre operative, ora sarebbe stato un segnale apprezzabile programmarne il rientro di alcuni, soprattutto qualificati.

Così come gli altri punti, l’argomento però è stato un tabù per il comando e d’altra parte non poteva essere diversamente, altrimenti ci sarebbe stata una “vera” discussione sulla “ricetta barberi”; già nel 2010, invece il medicinale è stato quello, punto e basta.

Per essere più chiari, è evidente che il rientro sarebbe stato suscettibile di opportunità ragionate, per altro nemmeno una novità considerato ad esempio l’abaco dei CR, così come altre situazioni; diverso vedersi presentare un progetto che “così è punto e basta, perché la mia visione è quella!”, atteggiamento che per altro ritorna in quest’ultima comunicazione.

Più che dispotico, ci pare un po’ quel comportamento di quando eravamo bambini e si giocava con il pallone di quello vestito bene, ben pettinato e perfettino, che appena gli contestavi qualcosa, si incazzava, riprendeva il pallone e partita finita!...ecco siamo un po’ a quei livelli, se giochi con le sue regole bene, altrimenti in panchina.

D’altra parte lo si vede anche nelle riunioni, dove il ”nostro” tende a monopolizzare le discussioni con effluvi strabordanti di parole, dove chi non si addormenta spesso fatica a seguirne il filo e dove i dissensi sono mal sopportati.

Molto graditi invece gli YES-MEN.

Tornando al merito della questione non c’è nessuna preclusione sulle figure, fatto sta che in una situazione già critica, raddoppiare personale ad orario differenziato, continuiamo a considerarlo poco opportuno, anche perché non ci sembra ci siano tutti questi risultati, viceversa abbiamo sottolineato un disinteresse (se non avversione) visto come stanno andando le cose, per i qualificati di S.O, P.G. e Capi Autorimessa, i quali non vengono considerati per le loro professionalità e mansioni, ma come semplici componenti della pianta organica di turno; da qui deriva l’equazione formulata che di fatto sminuisce il carico di lavoro degli altri CS della batteria in sede centrale.

E poi sarebbe bene parlare di quali posti si ritengono necessari e/o indispensabili; ogni dirigente ha il suo metro di valutazione; ad esempio qualche comandante fa non esistevano più gli autisti della segreteria comando, ed evento forse più unico che raro, quando capitava anche l’intervento abbottonato, capitava che la vetturetta se la guidava da solo! Giusto?... sbagliato?... boh… certo stiamo parlando di dirigenti di ben altro spessore.

Evidente poi che i cinquantenni non sono solo in centrale (anche se per praticità l’esempio è riferito a quella sede, forse perchè vi è una maggiore concentrazione), ma vale per tutti, diremmo anche per le sedi dove c’è meno carico di lavoro; un intervento impegnativo pesa a tutti, chiaro che se sono il triplo ti pesano ancora di più.

D’altra parte quando la nostra dirigenza non era supina ai voleri politici, perseguendo l’obiettivo di incrementare la precarizzazione del personale e dell’organizzazione del Corpo e noi VVF si contava un po’ di più nella società, spesso a 50 anni si era già in pensione con la massima, o no?

E poi, salvo aprire nuove sedi o aumentare il personale dei distaccamenti (con relativi problemi logistici), un contributo ad alleviare il carico di lavoro delle sedi più sofferenti, si pratica anche con più squadre (in particolare APS) in centrale.

Ai disattenti a cui sfuggono comunicati e verbali, val la pena segnalare poi come i dirigenti delle altre due sigle appecoronate al nuovo che avanza, siano bene o male tutti “sistemati” in alcuni posti che prima tra l’altro nemmeno esistevano.

Ed una di esse, che al posto di contrastare la dirigenza così come si vanta di fare a livello nazionale e che di recente aveva criticato la nostra politica sindacale, nella riunione del 31 us, non era presente… in compenso chissà com’è, uno suo dirigente è stato subito sistemato in un ufficetto!

Per concludere, è vero che l’organizzazione è fatta di varie componenti e settori, ma non ci pare che con le ultime variazioni, ci siano novità positive, anche perché in tutta questa organizzazione, sembra che i funzionari che potevano occuparsi di alcuni uffici e/o settori, non siano stati investiti di tale incombenze, ed anzi al pari della carriera esecutiva abbiano subito “qualche contraccolpo”.

Sarà anche che la fabbrica non funziona solo con gli operai, ma chissà com’è con tutte queste innovazioni escono disposizioni che vorrebbero ridurre le unità sulle APS e farci tornare a lavare tubi..bel guadagno!

Una volta uno slogan ricorrente nelle manifestazioni era: “COME MAI, COME MAI SEMPRE IN C..O AGLI OPERAI?”

Ora la parola operai con cosa potremmo sostituirla?