INIZIA IL RITIRO DELLO STATO, NON DAL LIBANO MA DAL TERRITORIO ITALIANO

Questa la lettura di quella che sarà la finanziaria 2007

 

 

 

 

 

Roma -

Mentre il governo stanzia centinaia di milioni per inviare le truppe in Libano, con la Finanziaria 2007 preannuncia la più vasta operazione di smobilitazione e disimpegno dello Stato dal territorio nazionale. La chiusura preannunciata di 300 sedi provinciali di vari ministeri vuol dire l’allontanamento dello Stato dai cittadini, dai loro bisogni, dalle loro esigenze.

Rimarranno soltanto i posti di polizia, le carceri, le prefetture il che darebbe un senso solo repressivo alla presenza dello Stato.

Ispettorati del lavoro, Provveditorati agli Studi, Dipartimenti del Tesoro, Uffici della Motorizzazione sparirebbero dal territorio e con essi i servizi che vengono garantiti ai cittadini utenti. Cittadini che subirebbero forti disagi e aumento dei costi per usufruire degli stessi servizi.

In termini di costi, poi, questa operazione comporterà la perdita di migliaia di posti di lavoro sul territorio e la “deportazione” dei dipendenti o nei nuovi uffici regionali (situati nei capoluoghi) o in uffici locali di altre amministrazioni (comuni, province) depauperando professionalità ed esperienza.

Il risparmio in termini economici sarebbe irrisorio e tutto a carico dei cittadini e dei lavoratori, il danno che questa scellerata manovra può provocare non è valutabile solo in termini economici ma nella percezione dello Stato sempre più “gabelliere” sempre meno garante dei diritti universali.

Per la RdB/CUB sarà la mobilitazione dei lavoratori e dei cittadini a contrastare il disegno perverso di chi ha perso qualsiasi contatto con gli interessi dei lavoratori e delle fasce sociali più deboli.

La RdB/CUB P.I. - Settore Statali fin da ora proclama lo stato di agitazione in tutto il comparto e impegna le proprie strutture per il contrasto di questa scellerata manovra coinvolgendo in questo anche i cittadini-utenti.

Tutte le iniziative di lotta saranno messe in campo fin da subito e serviranno a preparare la risposta che la Confederazione si appresta a dare con lo sciopero generale in autunno.