INDENNITA' SPECIALISTI NAUTICI
Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile
Capo Dipartimento
Prefetto Francesco Antonio MUSOLINO
Tramite:
Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento
Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento
Viceprefetto Iolanda ROLLI
Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco
Vice Capo Dipartimento Vicario
ing. Gioacchino GIOMI
Al Responsabile dell'ufficio Garanzia dei Diritti Sindacali
dott. Darko PELLOS
e p. c. al Direttore Centrale delle Risorse Finanziarie
dott. Fabio ITALIA
Oggetto: indennità specialisti nautici.
Egregi,
la scrivente necessita di dettagliati chiarimenti in merito ad una politica, adottata da questa amministrazione, che con il chiaro intento di colpire “il sindacalista scomodo” sta di fatto colpendo sia le conquiste contrattuali della categoria sia a cascata tutti quei lavoratori che seppur utili all’amministrazione nella funzione del loro compito, da oggi si trovano a dover restituire all’amministrazione fino a dieci (10) anni di quota parte dello stipendio.
Con una nota della Direzione Centrale delle Risorse Finanziarie, documento in allegato (ALLEGATO 1), decadono in un solo colpo anni di diritti collegati al pagamento dell’indennità di specializzazione, nautica nel caso specifico.
Eppure la stessa amministrazione, documento in allegato (ALLEGATO 2), con nota del Capo del Corpo aveva al tempo contenuto nelle proprie parole uno spirito propositivo in merito alla specializzazione in oggetto. Sottolineando passaggi importanti che per colpa del blocco contrattuale non siamo riusciti a mettere in atto, come ad esempio la commissione nazionale di verifica della validità dei brevetti.
Non è nostra intensione entrare nel dettaglio normativo, a voi sicuramente chiaro sia nel testo che nello spirito, ma vorremmo far notare che grazie ad una errata interpretazione dell’amministrazione, voluta o no lo verificheremo, la stessa dovrà chiede a tutti i funzionari stazionati in servizio all’area IV, o varie direzioni regionali, la restituzione di 10 anni di pagamento, a vostro dire, percepito illecitamente. Visto il non espletamento della funzione/mansione di specialista nautico (stesso ragionamento lo si può calare alla specializzazione sommozzatori) da parte di chi seppur lavorando per il sistema non è di fatto un ingranaggio “diretto” della macchina operativa specialistica presso la sede di servizio naturale. Ma peggio ancora state colpendo tutti quei lavoratori in infortunio, dopo anni di lavoro, e quei lavoratori in formazione (provate a pensare come esempio gli istruttori sommozzatori) i quali per necessità virtu sono in sede diversa da quella specialistica.
Si ricorda, ci riferiamo alla figura nautica, che non ha in essere nessun obbligo di mantenimento e ne la normativa contrattuale ne circolari specifiche legano tale possesso di brevetto a qualsivoglia azione lavorativa particolare. Si precisa che il fatto di non aver costituito l’autonomia gestionale e di verifica dell’Area IV su tutto il mondo delle specializzazioni nautiche e subacquee è stato determinato dall’incombente riordino, il quale da maggio del 2012 ha obbligato l’amministrazione a dover concentrare le proprie forze verso la messa in regola in base ai parametri imposti dalla revisione della spesa pubblica. Accantonando di fatto alcune regolamentazioni oggi necessarie per il proseguo delle normali attività di soccorso speciale e relativa tutela dei lavoratori.
Capiamo l’imbarazzo che si determina ogni qual volta l’amministrazione ha e deve avere contatti con la scrivente Organizzazione Sindacale. Comprendiamo che trovarsi di fronte a chi dagli anni ’70 ha rappresentato l’alternativa sana ad un sindacalismo concertativo è disarmante per una amministrazione, come quella da voi rappresentata, che ha un indirizzo più legato alla produttività aziendale che ad un processo di dialogo e investimento per il miglioramento della macchina pubblica.
Siamo coscienti che i due differenti ruoli ricoperti dalla scrivente e da voi difficilmente riusciranno ad avere punti di contatto. È ormai consolidato il fatto che la scrivente non personalizza ne lo scontro ne i rapporti in genere, cosa che non riscontriamo nelle vostre azioni. USB, e di riflesso i suoi delegati, applica il principio del sindacalismo conflittuale e di classe che difende il diritto/dovere nei luoghi di lavoro, non ha interesse a “sostituire” l’amministrazione nella sua figura manageriale. Questo atteggiamento, sicuramente più duro ma corretto, pone USB e l’amministrazione in continuo conflitto su molti tavoli politico/sindacali e tecnici. Non ultimo la nostra oramai storica barricata contro la pubblicizzazione del rapporto di lavoro ci ha portato inevitabilmente, in difesa della categoria, a dover NON firmare molti accordi centrali che seppur di facciata popolarmente vendibili erano e sono contro la categoria, visto la loro diretta dipendenza dalla legge 252 (e quindi relativi: DL 217, DPR 76, DL 139, DPR 64, ecc). Non ultimo per importanza ma solo cronologicamente, l’essere stato l’unico sindacato che dal 2012 ha fortemente contrastato il riordino, fino alla non firma del 9 aprile 2014, ha sicuramente demarcato una forte differenza di rapporti tra USB e l’amministrazione rispetto a quelli esistenti tra voi e i sindacati concertativi.
Quindi non escludiamo che di contro l’amministrazione non potendo trovare punti di contatto con la scrivente, ad esclusione del confronto necessario nei tavoli d’amministrazione, ciò può determinare azioni “collaterali” che nel caso di questa nostra nota vi evince dall'attacco diretto ad un delegato sindacale. Attacco che si configura in due modi. Il primo, il più pericoloso per noi, è legato ad un processo di tentata delegittimazione (“colpisco il lavoratore e rendo vulnerabile il sindacato”) ed il secondo di natura “cecamente burocratico” (siamo consapevoli che le parole scritte su un testo normativo non possono essere fedeli allo spirito propositivo di chi l’ha scritto e quindi sono, malafede, interpretabili a proprio uso e consumo).
Ma quello che ci da più fastidio è la “menzogna”!!!
Avete scritto di vostro pugno una “bugia inenarrabile”, nel penultimo paragrafo dell’allegato 1 a firma del Direttore Centrale delle Risorse Economiche e Finanziarie si ha il chiaro esempio dell’attacco che voi volete fare contro USB. Sostenete un danno diretto che l’essere in distacco sindacale genera alle spese del bilancio dello Stato parlando di sostituzione del “dipendente” con altro componente del nucleo specialistico È PURAMENTE FALSO E TENDENZIOSO, visto la natura predefinita della dotazione organica delle sedi specialistiche.
Il distacco sindacale non è una condizione di privilegio ma uno strumento che permette ai lavoratori, attraverso il sindacato, di difendere le proprie condizioni di vita. I dirigenti sindacali dell’USB vivono degli stessi stipendi, decurtati dei premi produzione, e delle stesse pensioni di tutti gli altri lavoratori e pensionati italiani e non esiste in USB alcuna contribuzione aggiuntiva. Respingiamo con forza l'evidente tentativo in atto di colpire strumentalmente l'idea stessa di sindacato che, nonostante sia già stata pesantemente offuscata da alcuni, rimane invece l'unico strumento collettivo di difesa del mondo del lavoro.
Se credevate come amministrazione che colpendo il “sindacalista scomodo” avreste zittito sia lui che USB vi siete sbagliati. Questo vostro gesto, però, colpisce i lavoratori e quindi va fermato subito!!!
USB grazie a questo vostro gesto ha comunque la possibilità di spiegare ulteriormente che fare sindacato per noi equivale a responsabilità e sacrificio. USB è storicamente legata ad un concetto di MILITANZA non ad un concetto di speculazione o peggio ancora di “sindacato servizi”. Voi con il vostro gesto ci date conferma che la nostra azione politico/sindacale è corretta. Ma dovete fermarvi dal colpire tutti i lavoratori, che vanno dal primo dei funzionari all’ultimo vigile, specialista.