Incontro sulla riorganizzazione delle colonne mobili: 1 puntata.

Nazionale -

Oggi siamo stati convocati presso il Dipartimento per discutere della riorganizzazione delle colonne mobili, un tavolo tecnico che ha il compito di lavorare e se possibile di migliorare la bozza fatta dall'Amministrazione sull'organizzazione dei campi base e le sezioni operative delle varie regioni.

In definitiva si tratta di rivedere la circolare 28 del 1991, attualizzandola.

Chiaramente si parte da una base rigida, l'Amministrazione ci fa sapere che le risorse in campo sono quelle che sono, con quelle bisogna fare.

Quindi le modifiche da apportare devono tenere conto della disponibilità.

L'Ing. Mistretta ci spiega le logiche che hanno determinato la scelta delle regioni che disporranno dell'attrezzatura per i campi base, sono tutte quelle regioni che hanno già buona parte dell'attrezzatura e hanno la disponibilità di uomini per consentire la logistica.  

La logica dunque dell'Amministrazione è quella di utilizzare al meglio le risorse oggi disponibili, mirando di fatto ad emancipare le sezioni operative con una logistica semplificata per i primi giorni dell'emergenza, in modo da poter attendere senza troppi sacrifici l'allestimento dei campi base da parte di quelle regioni che hanno questo onere.

Si ribadisce quindi il concetto che le operative non verranno toccate, rimarranno presso tutte le regioni, sono invece i campi base (a moduli, tipo Barisciano) che verranno affidati a determinate regioni. Si vuole fare in fretta, finire i lavori entro febbraio, presentare le modifiche in Marzo.

L'Amministrazione vuole tempi rapidi e di questo siamo lieti, ma la USB ha evidenziato da subito le criticità di questo progetto.

Pur ritenendo essenziale rivedere una circolare di venti anni fa, si ritiene altresì impossibile trascurare degli aspetti fondamentali quali gli organici e la formazione.

Abbiamo infatti fatto l'esempio di un muratore che ristruttura il tetto di una casa mentre le fondamenta della stessa cedono.

Con tutta la buona volontà non possiamo ragionare sui grandi eventi, quando poi abbiamo difficoltà quotidianamente per assicurare il soccorso tecnico urgente ordinario, la carenza di uomini è oramai ad un punto critico, non parliamo poi dei qualificati, le piante organiche sulle quali spesso si ragiona sono quelle del 2008, da Noi sconfessate ed assolutamente da rigettare.

L'altro punto cardine è l'addestramento, oggi come oggi non si entra più per mestiere, elettricisti, idraulici, carpentieri, ecc. come faremo a garantire in un prossimo futuro la logistica senza queste figure essenziali, inoltre si fa riferimento a specialità quali SAF, NBCR, nautici, anfibisti, SA1 ecc. , anche qua, in molti Comandi non si riesce più a fare i mantenimenti, la professionalità acquisita si perde e la risposta non potrà essere più garantita.

Abbiamo inoltre posto l'accento sulla perdita di primati all'interno del dispositivo di Protezione Civile, di come la Presidenza del Consiglio dei Ministri abbia dato il via libera alla creazione di colonne mobili ai volontari (vedi ANA) con dispositivi per il soccorso tecnico urgente, che è per legge affidato ai Vigili del Fuoco.

L'intenzione politica è secondo noi di demandare sempre più ai volontari, isolando l'opera dei Vigili del Fuoco e riducendola a compagine minore.

Su questo il Capo all'Emergenza ha voluto ribadire l'importanza di ricompattare le nostre forze, proprio per affermare il nostro ruolo, che deve essere quello da protagonista.

Chiaramente concordiamo sull'intento, ma abbiamo dubbi sul metodo, crediamo infatti che i Vigili del Fuoco non debbano essere messi nella condizione di trovarsi in un mercato delle convenzioni, ho cercare attrezzature in comodato gratuito concesse dalle regioni, perché questo crea una situazione da competitor, e l'applicazione di una logica di mercato al soccorso è secondo noi sbagliata e pericolosa, oltretutto si rischia come già accaduto in passato, che si privilegiano dei soggetti diversi dai Pompieri per logiche puramente politiche.

In definitiva Noi come USB abbiamo ribadito l'importanza di sensibilizzare il mondo politico per vederci riconoscere il nostro ruolo primario all'interno della Protezione Civile, che deve essere gestita con logiche più consone al soccorso che all'impresa.

Il prossimo incontro venerdì prossimo, in quella occasione entreremo nel merito delle questioni tecniche, diverse saranno le nostre proposte per rendere più efficace e più sicura la gestione dell'emergenza.

Vi terremo aggiornati con apposito comunicato.