Incontro politico sul regolamento di servizio 21/11/08 Roma

Nazionale -

Lavoratori,

pensavamo fosse il tavolo conclusivo ed infatti  la presenza del Capo Dipartimento in qualche modo confermava la nostra previsione.

La riunione è stata avviata dal Capo Dipartimento, ponendo l'accento non solo sul regolamento, ma anche su altri tre temi quali:

-  la riorganizzazione dei comandi provinciali;

- la riorganizzazione delle funzioni delle direzioni regionali;

- le dotazioni organiche.

Dopo un primo giro di tavolo è stato tanto il nostro sgomento nell'ascoltare le organizzazioni sindacali presenti al tavolo; il voler emendare su tutti gli argomenti e con sorpresa abbiamo registrato una serie di contraddizioni sottolineate  proprio da chi ha avallato in questi mesi unitariamente all’Amministrazione le modifiche al regolamento. E’ stridente vedere uniti nella modifica del regolamento di servizio culture sindacali così diverse senza ragionare nel prossimo futuro gli effetti che produrrà. 

Da  un lato abbiamo chi  ha sposato il pubblicistico con tutti i suoi optional (come la volontà entrare nel comparto sicurezza e prenderci questi grandi benefici!!) dall'altro abbiamo chi inizialmente si è posto di traverso alla riforma del Corpo al passaggio nel comparto pubblicistico ed oggi cogestione la militarizzazione.  E'  ovvio che  queste due posizioni rimandano a due atteggiamenti diversi rivolti alla modifica del regolamento in questione ovvero, i primi prediligono l'irreggimentazione, la forte gerarchia, i secondi vorrebbero cambiare “ma non possono” !!!! 

Come RdB/CUB, visto che abbiamo appreso al tavolo che ci sono ulteriori spazi di correzione del testo si è rappresentato che la nostra collaborazione costruttiva continua ma che finirà immediatamente se non vengono accolte le nostre ulteriori richieste.

Per quanto riguarda le dotazioni organiche siamo stati molto critici in quanto non è certo il modello organizzativo migliore sul territorio, quindi chi lo vuole approvare il lavoro è concluso  manca  solo la riunione politica che ufficializzi la “fotografia dell’organico attuale”.

Ne tanto meno siamo stati sorpresi quando ci è arrivata comunicazione che al lavoro a cui abbiamo partecipato erano state aggiunte delle variazioni, cioè inseriti  altri distaccamenti senza, neppure le dovute  informazioni.  Semmai siamo sorpresi del contrario ci spettavamo più modifiche come sempre accade, visto il cambio del governo c’è sempre qualche politico ... da accontentare.

Per quanto riguarda gli altri argomenti ci siamo riservati di rispondere solo dopo aver visto le bozze proposte dall'Amministrazione.

Rimane comunque chiara la nostra posizione ovvero la partecipazione offerta nella discussione dei regolamenti rimane di fatto un mero contributo, non avendo voluto noi della RdB\CUB questa riforma, a emendarla per quanto possibile senza per questo renderci corresponsabili. 

E' altrettanto ovvio che qualcuno si prenderà le sue responsabilità nei confronti dei lavoratori che rappresentano poiché l'RdB/CUB, spesso ha trovato più ostilità da parte di alcuni colleghi sindacalisti, quelli unitari, rispetto l'accettare le nostre proposte. Così come sono stati lasciati alcuni articoli e commi di dubbia interpretazione e di conseguenza allargano il campo dell'autonomia decisionale dei dirigenti periferici.

Le risposte purtroppo come spesso accade non arrivano dall’Amministrazione ma dal sindacato “unitario/diviso” confederale, volendoci convincere che non è così su temi come la reperibilità, oppure obbligo ad espletare un minimo di servizi al mese (vigilanze, ecc), quindi lavoro extra contrattuale previsto nel regolamento; mentre la nostra battaglia rimane sempre la richiesta di volontarietà come  condizione fondamentale, in virtù anche del fatto che abbiamo vinto ricorsi su tali questioni.

Alla luce di ciò non ci illudiamo che vengano accolte  le nostre richieste e quindi proseguiamo nella possibilità di modifica le attuali brutture pur sapendo a priori che la RdB/CUB non si renderà complice di tali ristringenti di diritti personali e sindacali attraverso un regolamento di cui nessuno sente la necessità.