Incontro con il Ministro Maroni

Nazionale -

Lavoratori, oggi si è svolto l'incontro con il Ministro dell'Interno Maroni, espletati i convenevoli abbiamo immediatamente toccato l'attualità, riferendo al Ministro che a parte le rassicurazioni che possiamo leggere dalle pagine dei giornali, registriamo come sia la finanziaria che il decreto 112, stanno proseguendo il loro iter parlamentare fatti di ingenti tagli che vanno nell'ordine dei miliardi di €uro.

Ne tanto meno ci convincono i 400 MLN che il Ministro ha dichiarato di avere a disposizione per il comparto dove una parte vanno alle polizie locali, un'altra parte alle assunzioni dopo il 2009 per gli organi di polizia, ed i restanti, circa 200 MLN di dubbia provenienza (dovrebbero pervenire dalle confische dei beni alla malavita e quindi ci vorranno anni di processi per definire l'entità delle somme, se ci sono), che non danno risposte in termini di potere di acquisto ai VV.F.

In ogni caso soldi, non prevedibili che non permettono di programmare  un’attività di soccorso sul territorio; già il precedente Governo ci avevano paventato soluzioni futuribili quali l'aumento dei biglietti aerei per finanziare il Corpo Nazionale!

Così come abbiamo incalzato il Ministro sulla triennalità dei contratti di lavoro - sulle cause di servizio - sulle assenze per malattia -  sulla copertura del turn-over, ribadendo tutta la nostra contrarietà, evidenziando come alcuni emendamenti presentati, per esonerare  i lavoratori del Corpo Nazionale da queste “mannaie“ sono stati bocciati!!

Ciò è allarmante per la mole di lavoro che stiamo subendo, in particolare in questi periodi ma anche durante tutto l'arco dell'anno proprio a causa dei tagli già subiti e la carenza di organico, facendo presente che in mancanza di altre risorse  si rischia un calo del livello operativo del Corpo Nazionale VV.F.

Dopodichè, come RdB\CUB abbiamo toccato una serie di problemi che attanagliano il Copro Nazionale a partire da un ampio confronto  per una vera politica di soccorso e Protezione Civile nel paese, nel definire le funzioni dei VV.F. nel paese,  in un sistema più ampio di protezione civile. Cosi come si dovrà intervenire anche sui sistemi locali di protezione civile dove vengono spesi milioni di €uro e non si investe nel Corpo Nazionale già strutturato ed in possesso della riconosciuta professionalità.

Relativamente alle  vicende che hanno visto i Vigili del Fuoco trasformati in  una  organizzazione gerarchica si è rappresentato che la loro funzione, oggi,  non risponde più al soccorso tecnico urgente, ma bensì ad una congerie di attività, da cui il Corpo Nazionale ne esce come mera manovalanza di tutti.

E' stato sottolineato che dal momento della pubblicizzazione del nostro rapporto di lavoro stiamo vivendo una fase discendente, riscontrando elementi di criticità e contrarietà, per questo abbiamo chiesto modifiche sostanziali al nostro ordinamento professionale.

La devastazione che il D.lgs 217/05 ha operato ad ogni livello e gli effetti  generati  sono palpabili concretamente dal clima di scontento e frustrazione vissuto negli ambienti di lavoro, poiché tale decreto ha prodotto la mera dequalificazione di tutti i ruoli esistenti, dal dirigente al vigile permanente; altri temi sono stati la stabilizzazione del  precariato nel C.N. e  chiudere con questa pratica come peraltro previsto nella precedente finanziaria, nonché l'assunzione delle varie graduatorie ancora aperte. Quindi cominciare a parlare di organico piuttosto di autorganizzare  strutture di volontariato, che vanno bene quando però sono spontanee.

Abbiamo rappresentato le grosse responsabilità a carico di tutte le figure interne al Corpo, responsabili del soccorso  a cui ad  un elevato  livello di responsabilità corrisponde una scarsa retribuzione, in sostanza il fanalino di coda di questo Ministero.

Si è aggiunto che è necessario valorizzare  alcune attività di eccellenza quali le specializzazioni  in generale; infine si è inteso sottolineare la nostra posizione politica ribadendo che, non abbiamo necessità di scopiazzare altri corpi, che i lavoratori del C.N.  fanno altro e  per questo  chiediamo un riconoscimento commisurato al rischio quotidiano ed una sacrosanta  progressione in carriera  fatta di riconoscimenti sostanziali, adeguandoci alle buste paga della presidenza del Consiglio dei Ministri (di gran lunga più sostanziose) quali componenti fondamentali della protezione civile, altro che “poliziotti” in piazza con le pezze al .... peggio di noi!!!

Per ultimo abbiamo chiesto un intervento sull'orario di lavoro facendo rilevare che oggi si lavora più al di fuori dall’orario ordinario, straordinario e di turnazione che in quello previsto dal CCNL, ed in questo contesto si inquadra  anche la tanto proclamata sicurezza nei posti di lavoro, spesso manca il risposo necessario e obbligatorio per il recupero psicofisico dell’operatore del soccorso.

Tutto ciò deve avvenire  nel rispetto dei principi democratici e costituzionali, che sanciscono e promuovono la libertà dell’attività sindacale e libertà di contrattare il futuro dei lavoratori, cosa  che in questi ultimi tempi non ci è stata  riconosciuta.

Il Ministro si è dichiarato disponibile, a partire dal mese di settembre, ad aprire un tavolo di confronto con le organizzazioni sindacali per inquadrare le riforme possibili da fare nonché le modifiche al decreto legislativo 217/05.

Sicuramente come RdB\CUB non siamo soddisfatti, aspetteremo la ripresa dei lavori per decidere come  costringere il Governo Berlusconi ad accettare le richieste dei lavoratori.