INCONTRO CON IL DIRIGENTE
Problema sgomberi, riorganizzazione degli uffici, richiami discontinui, mansioni personale, ferrovia
Lunedì si è svolto presso il comando l’incontro tra il dirigente Dall’Oppio e le OO.SS.
Molti gli argomenti:
- Sgomberi, operazioni di polizia, abbiamo consegnato nota a verbale, qui di seguito: In conseguenza dell’ennesimo intervento che ci ha visti impegnati in operazioni di ordine pubblico si rende necessario provvedere con la massima urgenza a definire una procedura operativa inequivocabile, condivisa con le OO.SS. , che chiarisca una volta per tutte la nostra competenza e i nostri limiti.Chiediamo il rispetto della circolare EM 785/3403 del 4/03/98 : In occasione che ne lascino presagire l’impiego , i responsabili provinciali del Corpo saranno contattati, se del caso anche in seno ai comitati Provinciali per l’ordine e la sicurezza pubblica allo scopo di pianificare l’eventuale intervento VVF in relazione alle esigenze ed alla tipologia dei luoghi interessati, sempre nell’ambito delle proprie competenze istituzionali… si raccomanda infine che qualora particolari situazioni di ordine pubblico rendano necessario l’utilizzo di personale dei vigili del fuoco , gli equipaggi ed i mezzi del corpo in argomento siano mantenuti in posizione arretrata rispetto ai luoghi interessati a turbative, con adeguata protezione delle forze dell’ordine in caso di impiego.I servizi definiti di assistenza tecnica alla polizia non sono altro che una “copertura” per un uso improprio dei vigili del fuoco, in quanto nei fatti ci viene richiesto di prendere parte in modo attivo ad operazioni di ordine pubblico, in prima linea, esponendoci a rischi per i quali non siamo ne addestrati ne attrezzati. Non esiste adeguata protezione, infatti, ricordiamo che alcuni mesi fa due nostri colleghi sono rimasti feriti, aggrediti da alcuni occupanti, durante una di queste pseudo “assistenze tecniche”. Lei ing. Dall’Oppio, in qualità di nostro dirigente e nostro diretto datore di lavoro, ha l’obbligo di tutelare la nostra incolumità, quindi una volta per tutte, chiarisca i limiti dei nostri compiti ai tavoli prefettizi. Chiediamo inoltre la presenza costante di un nostro funzionario durante questo tipo di servizio. Chiediamo che per queste operazioni che non sono certo di soccorso tecnico urgente, oltretutto programmate, non si sguarnisca la città del proprio distaccamento. Il Carlo Fava nasce come distaccamento a risposta rapida, sguarnendo la zona per servizi di assistenza a lunga durata, viene meno la ragione strategica per cui è nato.
- Richiami discontinui, regolamento e metodo. Mansioni relative agli ingressi. L’amministrazione ha proposto di seguire il metodo usato in direzione, la USB è d’accordo in linea di massima, anche se ritiene l’argomento poco incisivo, in quanto i richiami si sono oramai ridotti all’osso, anzi potrebbero addirittura esaurirsi in un semestre. Sul metodo dei richiami abbiamo sollevato l’obbiezione, che all’ufficio personale utilizzavano un metodo diverso, che giudicavano efficiente, il dirigente però a ribattuto che questo è migliore, diamo dunque il beneficio del dubbio e ci riserviamo di aspettare e vedere chi ha ragione. Il problema è chi svolgerà funzioni prima svolte dagli ausiliari, poi dai precari. L’idea del comando è di utilizzare gli art 134 (momentanea limitazione al servizio di soccorso), di installare un risponditore automatico al posto del centralino uffici che smisti le chiamate. Di evitare il giro posta facendola consegnare direttamente in sede. Di cambiare l’ingresso degli operativi, che diventerà quello in via Ferrarese. Forse presidiato? Se non è possibile presidiarlo, entrata con badge e per gli esterni (fornitori) citofono collegato alla sala operativa. USB ha replicato che gli art 134 possono essere utilizzati, ma con mansioni che non ledano la dignità, che non si mortifichi le loro funzioni, sminuendole ad “alza sbarra umano”.
Abbiamo proposto, di cercare se possibile, l’aiuto dell’associazione pensionati che nel limite del possibile ci possano supportare in compiti di front office e di accoglienza fornitori, i quali dovrebbero consegnare o ritirare merci ad orari prestabiliti per meglio gestirli. Abbiamo anche chiesto di mantenere un ingresso anche in via Aposazza e di garantire un’apposita segnaletica (vedi corsia di immissione) per quanto riguarda l’ingresso in via Ferrarese, onde evitare ingressi od uscite pericolose, in una via ad alto scorrimento e una volta ultimata la rotonda, anche a traffico continuo. Sulla posta abbiamo chiesto, chi firma? Alla fine le soluzioni sono ancora in parte da trovare.
- Uffici, personale SATI: la USB ha premesso che la situazione degli organici è grave e impone un ripensamento degli incarichi e delle funzioni, il dirigente ritiene che grazie al nuovo sistema di richiami del personale discontinuo si recuperi una persona all’ufficio personale. La USB ha rappresentato i propri dubbi e si riserva successivi interventi. Sono poi arrivate proposte da parte di altre OO.SS. su eventuali accorpamenti, noi riteniamo che si debba aspettare una proposta dell’amministrazione, valutarla poi con i lavoratori e dare la nostra risposta. Quindi ci auguriamo risposte concrete che ad oggi non sono arrivate, anzi la direzione chiederà altre persone e la situazione è in evoluzione, non positiva. Abbiamo contestato il metodo dei trasferimenti temporanei, che sanno di definitivi, aggirando l’art. 42 comma 5 del dpr 64, ma su questo il dirigente ha in toto appoggiato la linea del direttore.
- Vigilanza in ferrovia: una OO.SS. ha sollevato il problema dei pagamenti dei servizi in stazione, contestando che si paga i lavoratori in convenzione invece che con le tabelle della vigilanza, a tutto vantaggio dell’amministrazione centrale. Come USB abbiamo da sempre contestato il fatto di cercare reddito fuori dall’orario di lavoro, soprattutto quando si è sottopagati, come in questo caso e non si ha la certezza di quando si verrà pagati ( vedi campagna boschiva). Quindi non entriamo nel merito di una discussione che rischia di divenire sterile e poco produttiva, ma che riteniamo nel principio giusta. Noi come USB ci preoccupiamo più del dopo, cioè di quando tra poco anche questa esigua e mal concepita vigilanza, sarà finita. Ci preoccupiamo dei dispositivi, le POS, i mezzi, saranno adeguati in caso di intervento in quella stazione? L’amministrazione riconosce alcuni problemi, ma ci rassicura sui dispositivi di protezione passiva e attiva, si impegna su nostra reiterata richiesta a fornire POS adeguate e chiare.