INCONTRO CON IL DIRETTORE REGIONALE

Bologna -

Il giorno 11 c.m. si è svolto un incontro presso la Direzione Regionale tra OO.SS. e l’ing. Domenico Riccio. Innanzitutto come RdB abbiamo chiesto al Direttore di rispondere al nostro documento del 23 gennaio. Documento che richiedeva chiarimenti in merito ai lavori che si stanno svolgendo presso il polo didattico regionale di Bologna.

Il Direttore non ha risposto, noi non ci scoraggiamo e attendiamo fiduciosi una risposta esauriente alle nostre legittime domande.

All'ordine del giorno  la nomina degli RLS (responsabili la sicurezza) nei vari Comandi regionali, infatti ad oggi in tutta la regione ci sono solo 5 RLS dei 22 RLS previsti dalla norma.

La nostra proposta è di individuare gli RLS attraverso elezioni all’interno di ogni singolo Comando, i candidati non devono essere indicati dai sindacati, ma verranno scelti direttamente dai lavoratori.

Una volta eletti dovranno frequentare apposito corso di formazione.

La RdB da tempo denuncia la mancata applicazione della legge in questo ambito, sollecitando l’amministrazione ad impartire quanto prima direttive chiare per poter procedere alla nomina degli RLS.

Il Direttore nella sua proposta non si discosta molto dal nostro progetto e si auspica di trovare una soluzione entro giugno, Roma permettendo.

La discussione è proseguita sulla “banca delle ore” degli amministrativi presso la Direzione.

La proposta del dirigente è quella  di mettere a recupero solo il 20% delle prestazioni straordinarie, il restante 80% pagarlo con il fondo annuale a disposizione.

La proposta nasce dalla difficoltà di far recuperare ai dipendenti un numero sempre più cospicuo di ore a recupero, che in alcuni casi ha superato il migliaio.

L’RdB riconosce le difficoltà della direzione, in fondo denuncia da anni una politica occupazionale spregiudicata e miope che sta causando gravi danni a tutto il Corpo Nazionale. Riteniamo dunque che il ricorso allo straordinario sia solo un palliativo e che a differenza di quanto detto dalla dirigenza, non sarà solo per un breve periodo ma diverrà presto un sistema permanente per tentare di ridurre gli effetti di un mancato turn over.

Per questo noi non crediamo nell’istituto dello straordinario per risolvere l’ordinario. 

Il passaggio al pubblicistico oltretutto ha peggiorato la situazione impedendo i passaggi da altre amministrazioni, un altro dei grandi vantaggi della riforma.

Sempre in tema di carenze di organico si è parlato dell’assegnazione trimestrale dei discontinui, oramai salvagente del Corpo Nazionale, i precari sono diventati un’ancora di salvezza.

Il Direttore ci ha comunicato una diminuzione del numero totale dei richiami e ci ha anche detto che a differenza della gestione passata, la direzione oggi richiederà la sua parte di discontinui/precari raddoppiando di fatto il numero degli stessi presso la direzione.

Non entriamo nel merito di chi si meriti più precari, perché non ci interessa e dunque usciamo dalla logica delle spartizioni.

Ci siamo riservati di comunicare un criterio di assegnazione dei precari nei vari Comandi, ma dopo un’attenta riflessione quello che chiediamo è di assumere più Pompieri e di finirla con i precari.

Chiaramente non è il Direttore il responsabile, ma non per questo bisogna piegarsi a logiche perverse perché ci chiedono di farlo.

Infine abbiamo parlato di formazione, il programma annuale prevede soprattutto la formazione di soccorritori acquatici e SAF.

Il progetto del Direttore di istituire partenze di terre SAF nei vari comandi  è interessante e condivisibile, ma ci poniamo sempre lo stesso interrogativo, con quali risorse umane?

Siamo sempre meno e vogliamo fare sempre più cose.

Il dubbio è che  in questa amministrazione i progetti siano sempre tanti, forse troppi, poi però si fa fatica a mantenerli in piedi dopo la loro realizzazione.

Troppo spesso si formano decine e decine di persone nei vari Comandi nelle più svariate “specializzazioni” (poi magari non abbiamo gli autisti per guidare i mezzi di partenza) e anche quelli che ci hanno creduto nella “specializzazione” non riescono a mantenere la professionalità acquisita per mancanza di tempo o di fondi. Pensiamo ad esempio alla situazione dell’NBCR nella nostra regione, abbiamo come RdB sollecitato il dirigente ad un incontro a breve su questo tema.

L’RdB ha inoltre chiesto di inserire un corso movimento terra. 

Alla fine la formazione sarà quasi interamente incentrata sui SAF e SA, crediamo che si stia investendo troppo in una sola direzione, la scelta poi di far arrivare moto d’acqua in tutti i Comandi della regione ci sembra poco razionale, sempre per quel principio di contenimento delle spese nel quale crediamo e che ha ispirato il documento del 23 gennaio prima citato.