In che mani è finito il sindacato!
Si arrampicano sugli specchi pur di nascondere i gravi e dolorosi effetti del comparto pubblicistico; siamo senza diritti sindacali e person
Lavoratori, ieri si è chiusa una pagina politica del nostro dipartimento nel modo più becero e offensivo per il sindacato degli ultimi anni.
Dopo le vicende della collocazione nel “comparto militarizzato”, in cui le prerogative sindacali sono state abdicate a favore dell’amministrazione, ieri, in sede di riunione con il sottosegretario, è stato presentato un testo sulle future relazioni sindacali che dovrebbero dare voce alle aspettative dei lavoratori.
Alla vergogna ormai non c’è più limite, i sindacati confederali, quelli “seri” e non ridicoli, hanno preteso sulla bozza la non menzione della legge 252/04, madre di tutti i mali del corpo, perché verrebbe alla luce che il passaggio nel “comparto militarizzato” è stato fallimentare, oltre che aver definitivamente svilito il ruolo delle organizzazioni sindacali al puro e sterile “sentite le…”.
E pensare che dietro insistenze politiche si era riusciti ad invertire le tendenze nazionaliste del precedente governo e amministrazione. Si chiedeva un impulso maggiore alle relazioni sindacali, richiesta determinata anche da una logica che segue il rispetto della legge. In effetti la legge 252/04, in calce recita che, per tutto ciò che non è regolamentato dalla stessa si fa riferimento ai CCNL preesistenti.
Affiora la contraddizione politica di coloro che appoggiando la riforma, oggi si trovano a dover stilare un preaccordo che gli consenta di partecipare al confronto in merito alla modifica della 217/05 (ordinamento professionale). Infatti l’art. 2 della legge 252 del 2004, non consente alle organizzazioni sindacali di partecipare con dignità di pari alla negoziazione.
E’ di fatto inconcepibile che il sindacato e i lavoratori siano messi da parte, tuttavia grazie ad altre OO.SS. succede anche questo.
Un vergognoso comportamento per mascherare la realtà, poiché nella riunione hanno cambiato pelle due o tre volte e si sono arrampicati sugli specchi, pur di non sottoscrivere che la politica si deve impegnare nella modifica dell’articolo 2 della legge 252/04 e ridare vigore all’attività sindacale.
E’ certo che evidenziare le contraddizioni alimenta il timore di perdere qualche iscritto.
Non vogliono ammettere o nascondono quanto le conquiste e i cambiamenti, come quelli che attengono all’ordinamento professionale, siano importanti e funzionali al perseguimento delle richieste che pervengono dalla periferia, che solo attraverso il sindacato possono trovare riscontri, senza tralasciare questioni aperte come mobilità, concorsi, fondo unico di amministrazione ecc…
Potremmo scrivere altro, ma non ci è permesso per pura decenza, tuttavia vi assicuriamo che ogni limite è stato oltrepassato. Ci rammarichiamo dell’impossibilità di poter registrare le riunioni al dipartimento, utile a rendere pubblica l’usuale pratica da imbonitori dei lavoratori, per concretizzare la loro paura di perdere tessere.
Invitiamo i lavoratori a non continuare a dare fiducia e delega a questi “ Vanna Marchi”del CNVVF. Abbiamo rivendicato al Governo una discontinuità con il passato e con i metodi fascisti, ed è inconcepibile che altri sindacati osteggino tutto questo, per mera vergogna di aver sostenuto i testi che militarizzano il corpo ed ingessano il sindacato.
Solo la volontà dei lavoratori può “arrestare” questa indecenza! Se non vuoi essere ulteriormente imbrogliato sostieni la RdB/CUB