In attuazione dell'art. 140 del decreto legislativo 13 ottobre 2005, n. 217, è stata predisposta l'unita bozza del Regolamento di servizio.
La lettura della bozza di regolamento attuata in base all'articolo 140 della 217/05 evidenzia in modo esemplare la volontà dell'Amministrazione e delle OO.SS. che hanno voluto questa riforma, di inquadrare i lavoratori VVF in un sistema di regole rigide improntate sulla gerarchia, una sistematizzazione delle qualifiche dall'alto verso il basso che ovviamente genererà arbitrarietà di trattamento tra i colleghi ed inevitabile formazioni di "cupole" all'interno del Corpo Nazionale.
L'RdB\CUB rigetta sostanzialmente questo modo di regolare i rapporti tra l'Amministrazione, i propri dirigenti e i lavoratori del Corpo Nazionale. Il codice di comportamento dei lavoratori pubblici del 28 novembre 2000 ci pare già abbastanza esauriente in materia di norme disciplinari; invece nella bozza ci sono richiami al personale che invitano il lavoratore a tenere una disciplina anche al di fuori del servizio.
Forse l'Amministrazione intende che i lavoratori VVF debbano essere un simbolo di dovere civico per tutta la popolazione, visto che già a non attenersi ai doveri civici e istituzionali siano stati Ministri e primi Ministri che hanno mostrato dita medie all'inno Nazionale e corna ai colleghi europei nelle foto di rito.
Insomma ci sembra che l'Amministrazione ci riservi un trattamento a dir poco pedagogico invece di volersi relazionare con lavoratori quali professionisti del soccorso.
L'Amministrazione ci mette alla frusta, non riconosce le nostre professionalità se non con elemosine estive, vedi reperibilità bimensile, ci pone la tassa sulla malattia decurtandoci le indennità, riduce i fondi per i rinnovi del contratto infine vuole inquadrarci col regolamento come fossimo degli stupidi che hanno bisogno del tutore civico.
Questo è il mare in cui navigano i lavoratori del CNVVF, il mare chiamato 217/05.
Il mare del comparto sicurezza paventato da altre sigle lo si può comprendere chiedendo, per esempio, alle questure che hanno schedato i lavoratori in malattia, oppure chiedendo il numero di ore straordinarie effettuate per avere uno stipendio superiore di qualche euro rispetto al nostro.
Non ci sono paradisi terrestri da prospettare per i VVF, se non costituire un "comparto" della Protezione. fuori dal Ministero dell'Interno e dalla lobby dei prefetti, non dobbiamo neppure permetterci di avallare controriforme ai nostri danni e peggioramenti della nostra situazione normativa e contrattuale.
L'RdB\CUB del Piemonte ritiene di rigettare da subito la 217/05 e tutti i suoi decreti attuativi, proporre di costituire un "comparto" di protezione civile ove la componente VVF sia il cuore e il cervello del sistema sotto la direzione diretta della presidenza del consiglio dei ministri.
Ribadiamo infine, per inciso, che la RdB non ritiene di prospettare adeguamenti contrattuali e normativi imperniati sulla produttività individuale, leggasi meritocrazia e dalle regole introdotte con il memorandum, semplicemente perché il nostro lavoro è il soccorso, e il soccorso per sua stessa natura non può essere soggetto a criteri meritocratici.