Il precariato nei VV.F., un tumore in metastasi

Roma -


Lunedì 05/11/2012, una nostra delegazione ha incontrato il Dirigente di Roma. Motivo della convocazione l'avvio al reclutamento di 669 nuovi aspiranti “volontari” e l'apertura di ben tre nuovi distaccamenti sempre e solo volontari.

Da subito capiamo che non c'è margine di trattativa, il Dirigente Gaddini, riferisce di dover dar seguito a decisioni già prese dall'alto, ovvero a quel maledetto piano triennale di reclutamenti (2012/2014), nel quale saranno avviati ai corsi da 120 ore ben 25.308 nuovi aspiranti. Il Dirigente ci espone il piano romano per assolvere alla propria fetta di 669 nuove unità che saranno distribuiti in 11 nuovi corsi il primo da 60 unità che partirà già entro quest'anno.

Non solo, contemporaneamente saranno raddoppiate le sedi volontarie con l'apertura dei Distaccamenti di Bellegra, S.Angelo Romano e Monteflavio.

Ribadiamo al dirigente tutta la nostra contrarietà già espressa in altre sedi, nel perseguire tali obiettivi che hanno come unico scopo la trasformazione di un Corpo di professionisti in uno di volontari. Tutte le scelte vengono prese in base alla presunta economicità dei provvedimenti, proprio nel momento in cui la Corte dei Conti, solleva forti perplessità sul cosiddetto “modello Trentino”, quello in cui ci sono più distaccamenti volontari (239) che Comuni (217), questo non ha fatto altro che moltiplicare i centri di spesa dove i costi reali superano i veri benefici. Trentino ma non solo, sempre la Ragioneria generale dello Stato solleva nel suo rapporto sulle “Amministrazioni centrali dello Stato 2012”, ripreso con un articolo dall'Espresso del 18/10 u.s., il Corpo nazionale come massimo esempio negativo nella P.A. dove solo ottimizzando i costi si possono ottenere risparmi fino al 17% liberando risorse fino a 305 milioni di euro, soldi che si potrebbero utilizzare in maniera diversa per le assunzioni, i rinnovi contrattuali, il recupero delle sedi disagiate e l'ammodernamento dei mezzi di soccorso.

Purtroppo l'amministrazione non ci sente e va avanti cocciutamente in direzione opposta e contraria, perseverando nelle diseconomie, come peraltro già anni fa segnalato dall'Università del Salento, in uno studio mirato teso a verificare l'effettiva vantaggiosità del volontariato nel CNVVF.

Noi come USB, nel tentativo di arginare l'ennesimo spreco di denaro pubblico - utile forse ad una politica clientelare, la stessa che ha nel volontariato il suo bacino elettorale non a caso tre delle sedi di prossima apertura si trovano concentrate su uno stesso territorio – abbiamo girato tutte le nostre obiezioni alla Corte dei Conti, l'unica ormai in grado di arrestare questa metamorfosi.

Approfittando dell'incontro abbiamo segnalato al Dirigente ed al suo vice, il nostro punto di vista critico sulle modalità di recepimento del DPR 76/2004 in fase di graduatoria.

Contestiamo l'assurdità nel quale occupati si trovano dinanzi ai disoccupati, nel quale si discriminano i colleghi anagraficamente più grandi a vantaggio dei più giovani, dove si penalizzano colleghi per dei rapporti disciplinari risalenti addirittura al periodo degli AVVA (ma la prescrizione dov'è?) e che quando accollati a Discontinui, si sono attribuiti al di fuori delle regole, senza mai la costituzione di un collegio di difesa e di una commissione di garanzia.

Insomma un meccanismo di graduatoria che va profondamente rivisto e nel quale faremo pervenire le nostre proposte, coinvolgendo anche le altre OO.SS.

In ultimo, abbiamo chiesto spiegazioni del perché siano spariti dagli O.d.G. i richiami effettuati dalle Scuole, dalla Direzione, dall'ISA, dal Ministero e dal Dipartimento.

Purtroppo il lupo perde il pelo ma non il vizio.