Il pranzo è servito!
Chi mangerà questa minestra avvelenata?
Dopo le laute promesse fatte durante questi anni sulle “virtu’” del “Comparto Sicurezza”, gli Amici e gli amici degli amici ora tacciono.
Perche’?
Forse il pranzo, ovvero i Decreti Attuativi alla legge 252/2004 non rispondono alle promesse fatte?
Dopo la loro pubblicazione i lavoratori hanno compreso che la relativa attuazione avrebbe riportato la categoria indietro agli anni ’70, reintroducendo i ruoli del brigadiere, del maresciallo etc. rafforzando enormemente il rapporto gerarchico, legando i passaggi di qualifica ad una “pagella” compilata dai superiori, negando ai lavoratori il diritto ad un avanzamento di carriera con l’assunzione dei Cs e Cr dall’esterno.
Anche i colleghi (tanti) che hanno delegato il loro consenso a Cisl e Uil credendo nelle tanto declamate promesse, ora vedono e toccano con mano, sperimentando sulla propria pelle le nefaste conseguenze dell’assimilazione ordinamentale dei Vigili del Fuoco alle forze di Polizia.
Purtroppo le analisi fatte dalla RdB non sono state credute, ma era stato tutto preventivato che la Legge 252/2004 ed i relativi Decreti applicativi avrebbero confiscato i diritti e le libertà sindacali, piegando i lavoratori alla volontà dell’Amministrazione relegando i sindacati ad un mero ruolo testimoniale.
E tutti i soldi che gli Amici avevano promesso, spariti?
Questo è sicuramente un piatto avvelenato, ma i lavoratori non sono obbligati a mangiarlo, basta che mandino un segnale forte dando le dimissioni da quei sindacati concertativi che con le loro scelte di politica economica hanno ridotto in povertà il lavoro dipendente, rafforzando chi ha dimostrato con i fatti che non vendeva fumo, ma coraggiosamente cercava di mettere in guardia i lavoratori.
Ora gli Amici insieme ai Compagni, uniti da un legame indissolubile, si dovrebbero apprestare a consultare la categoria con un referendum sui decreti Morcone, segno evidente di una difficoltà a far digerire questa minestra avvelenata.
Riflettete su chi vi ha ingannato e condannato a perdere Diritti, Dignità e Salario.