Il nuovo regolamento di disciplina, il Malleus maleficarum dei pompieri

Nazionale -

Lavoratori/trici,

nella mattina di ieri, si è discusso del nuovo regolamento di disciplina per il personale non direttivo e non dirigente del CNVVF. Che l'impianto del testo abbia la sola valenza repressiva lo si capisce subito leggendone le finalità: dove troneggiano il contrasto all'assenteismo e l'aumento della produttività. Offensivo è dire poco, oltraggioso lo definiamo noi, da quali dati emergano queste necessità l'amministrazione non ne fa menzione, dal canto nostro portiamo l'esempio recente, del collega ferito da un petardo durante la finale di Coppa Italia all'Olimpico, il giorno dopo regolarmente in servizio. Cala il gelo in sala. Altra valutazione merita la produttività, altro concetto abbozzato che lascia presagire che veramente non sanno quello che fanno; come si può chiedere ai pompieri l'aumento della produttività? Come se il Corpo nazionale fosse alla pari di una qualsiasi fabbrica industriale. Aumentare la produttività dei pompieri significa farli lavorare di più e per farli lavorare di più i modi sono due o aumentare il numero degli incendi, degli incidenti stradali, dei terremoti, delle alluvioni, e di ogni sventura che possa capitare al genere umano o ridurre al lumicino il numero totale dei distaccamenti sul territorio. Probabilmente, visto che ancora non possono controllare i fenomeni naturali, è questa seconda opzione che hanno scelto, così come l'hanno scritto nel recente riordino.
Nel regolamento c'è di tutto, dagli ordini alle divise, fino allo stravolgimento del diritto nel quale nemmeno i lavoratori sono più uguali tra loro, visto che in caso di sanzione l'anzianità di servizio costituisce un fattore aggravante. Ma se il livello è questo, inutile spiegare tutto il resto, e cioè che i Pompieri indossano DPI e non divise o uniformi, e che gli ordini esistono in un ordinamento militare. Le stellette probabilmente già mostrano i primi effetti.
Il testo continua a scorrere e si arriva ad un'altra chicca, la commissione di disciplina. L'attenzione dei partners sindacali è concentrata sulla composizione qualitativa e numerica dei membri, mentre nessuno si accorge che la commissione non è un soggetto terzo, e che a comminare le sanzioni e a doverle giudicare saranno pressoché la stessa categoria di persone. Alla faccia del conflitto di interessi.
Ancora, viene usata impropriamente la sospensione cautelare e la retribuzione in caso di tale sospensione, viene decurtata del 50%, rovesciando anche gli orientamenti emersi da sentenze della Corte di Cassazione. Per non parlare poi dell'impugnazione lasciata al solo ricorso giurisdizionale, non prevedendo il collegio di conciliazione e di arbitrato.
Ma la ciliegina sulla torta è nel finale, il Regolamento abroga alcuni articoli del CCNL... parbleu! L'unica nota positiva è che il Regolamento non si applica al personale volontario.
In finale un documento fatto coi piedi, che ha come unica ratio la repressione di ogni libertà personale e di opinione dei lavoratori. C'è una cosa su cui però concordiamo, rileviamo effettivamente un problema di scarsa produttività e di assenteismo, verso però le altre OO.SS., alcune non pervenute, talmente in linea con l'amministrazione ed i suoi provvedimenti da non presentarsi a questa importante discussione, altre addirittura su posizioni oltranziste che grazie al loro contributo sono riusciti a far peggiorare il testo all'amministrazione, chiedendo il dimezzamento dei tempi di istruttoria a scapito della difesa dell'interessato e la comunicazione scritta del richiamo verbale, cosa che ha meravigliato anche l'inquisitoria amministrazione, che si è resa conto che così facendo, diverrebbero tutti richiami scritti, cancellando di fatto il richiamo verbale. L'allievo che supera il maestro. Chapeau.

Fino a quando gli uomini non avranno imparato a discernere, sotto qualunque frase, dichiarazione e promessa morale, religiosa, politica e sociale, gli interessi di queste o quelle classi, essi in politica saranno sempre, come sono sempre stati, vittime ingenue degli inganni e delle illusioni.