Il maltempo nel Veneto c'è sempre stato, e sempre ci sarà!?!

Venezia -

Eccezionale come in questi giorni, fortunatamente, non spesso ma è sempre esistito.

Quello a cui invece assistiamo è l’incapacità di gestire l’emergenza da parte dei Dirigenti. Ogni calamità è fine a se stessa, nulla serve a trarre insegnamento da un evento che abbiamo gestito nel passato.

Dalla televisione, Io vengo a sapere dell’alluvione nel Veneto e mi metto in contatto con la mia sede la quale mi comunica che hanno mandato qualche collega in zona operativa ma che non è stato fatto nessun ordine del giorno al riguardo. Vengo a sapere che la gestione è stata passata ai Capi servizio, persone capaci, ma che essendosi trovate a gestire una emergenza senza direttive e senza un coordinatore unico dell’emergenza hanno organizzato senza una visione complessiva dei 4 turni.

Immaginate Voi, ad organizzare questa calamità senza sapere in tempo reale cosa ha previsto il capo servizio del turno successivo e mantenere, senza abbassare gli standard del soccorso locale; Personale in servizio che fino a mezz’ora prima del fine turno non sa ancora se deve fermasi sul posto di lavoro per sostituire i colleghi inviati in zona operativa e senza poter comunicare alle proprie famiglie se rientreranno a casa o no…!!!

L’infelice “scelta” del comando di Venezia è stata quella di avvicendare ogni cambio turno le squadre impiegate in zona operativa!!!

Immaginate mezzi che ogni 12 ore percorrevano avanti e indietro (un tratto che variava dai 40 minuti alle 2 ore), e personale che veniva inviato alla sera solo per presidiare l’area di lavoro perché le operazioni di aiuto alla cittadinanza venivano effettuate fino e non oltre le 19 (in pochi casi si sono protratte fino alle 21).

Equipaggiamento ATP che dopo esser stato usato da una persona doveva esser lavato per esser usato nuovamente da altro collega. Pensate che abbiamo avuto la fortuna di avere del personale di buona volontà che si prodigava h.24 nel lavare le mute usate perché altrimenti dopo le prime 48 ore non avremmo avuto più vestiario ATP disponibile. Il personale che rientrava a tarda serata in sede costretto a pernottare in caserma per la mancanza di mezzi che li riportassero a casa, non gli veniva tra le altre cose riconosciuto la prestazione di servizio come straordinario.

Per non parlare poi delle persone inviate “al fronte” che erano state scelte solo con il criterio “hai la patente nautica per condurre il gommone?” e basta!!!

Così, trovavi ed inviavi in zona operativa alluvionata personale che non aveva fatto il corso ATP i quali anche indossavano (malamente) la muta stagna e il giubbotto salvagente, altri invece costretti ad utilizzare gli stivali tutta coscia (banditi dalle nostre POS perché pericolosi) sugli argini della grande massa d’acqua. Infine, paradossalmente, Soccorritori Acquatici e Fluviali (che hanno la loro personale attrezzatura) lasciati al palo in caserma.

Dopo tanti anni di lavoro è brutto vedere che la disorganizzazione regna sovrana nei Vigili del Fuoco di Venezia.