Il lupo perde il pelo ma non il vizio; per la serie ” lotta contro l’occupazione” purtroppo siii ….. sempre LUI: il ragioniere
Riceviamo & Pubblichiamo
Non abbiamo bisogno di gente in giacca e cravatta che offende quotidianamente chi, oggi in questo paese, vive una grave situazione di disagio, in virtù dell’alta percentuale di disoccupazione che affligge la gioventù e non solo, in special modo nel mezzogiorno d’Italia, come si dice dalle nostre parti ‘’o sazio nun crede o riun’’ forse questi signori incravattati che provengono da un territorio ricco dove effettivamente tutti lavorano e nei ritagli di tempo per hobby, per passione o per altro (arrotondare lo stipendio) decide di fare il volontario. Premesso che riteniamo che il soccorso tecnico urgente, non ci stancheremo mai di dirlo, non può basarsi sul volontariato per ragioni ovvie che gli addetti ai lavori sanno, ma che molto probabilmente la parte politica di questo dicastero ignora forse volutamente o forse, rinnegando il mandato elettorale il cui programma parlava di risoluzione della precarietà, oggi la disconosce con frasi vergognose sotto questo punto di vista del tipo: “cercatevi un altro lavoro” (come se fosse facile visto che questo governo come gli altri che l’hanno preceduto non e in grado di crearne) oppure come nell’ultima vergognosa esternazione: “Il precario non esiste nei vigili del fuoco, ci sono i volontari che lavorano e fanno anche il servizio volontario”, perché non vieni a dirlo ai milioni di disoccupati al sud, perché in particolare non lo ripeti a tutti i precari che in questi anni avete continuato a sfornare con un corso di trenta giorni richiamandoli per 20 giorni in alcuni territori per 2 o 3 volte l’anno. Eppure il dipartimento ha sfornato un progetto dove si evidenzia la necessità di coprire il territorio nazionale in 20 minuti, rilevando di fatto una grave carenza di sedi e di organici rispetto a questo parametro, quando si parla di tempo max per un intervento ritenuto utile si parla di soccorso tecnico urgente quindi si parla, esimio ragioniere, dei Vigili del Fuoco i titolari ed i professionisti di tale Istituto. I vigili del fuoco non fanno le scorte, altrimenti si sarebbe paventato il vigile di quartiere, ecco perché se da un lato la politica si gonfia il petto propagandando il raddoppio se non il triplo sul territorio nazionale dei poliziotti e carabinieri di quartiere, o sfila per le strade di Roma insieme ai sindacati di polizia per cui nutriamo il massimo rispetto quali lavoratori, dall’altro conferma lo scarso interesse nei confronti dei pompieri confermandone il ruolo di cenerentola nel ministero degli Interni e dandoci ancora una volta ragione su quanto da tempo sosteniamo ed oggi più di prima ‘’VIGILI DEL FUOCO FUORI DA QUESTO DICASTERO ‘’basta con la gestione di prefetti e politici, fuori i privati a pagamento dalla protezione civile e gestione di coordinamento ai vigili del fuoco diretti da una classe dirigenti formata da tecnici e non da burocrati che sembra non abbiano una benché minima idea delle problematiche che giornalmente i vigili del fuoco vivono in servizio e, politicamente consentitemi, anche nella vita di tutti i giorni. Forse non si rendono conto di essere lontani da questi problemi e finiscono per non rappresentarci rappresentando se stessi, probabilmente fingono anche di non accorgersene oppure non possono rendersi conto perché il loro mestiere di politici li porta a recepire i problemi virtualmente non a viverli nella realtà secondo un metro di misura di chi vive i privilegi e non i disagi di questa società.
I precari di Salerno