IL FREDDO INVERNO DEL DISTACCAMENTO CARLO FAVA

Bologna -

Alla C.A. del Comandante Provinciale

Dott. Ing. Michele De Vincentis

 

Alla C.A. del Vicario

Dott. Ing. Mario Prince

 

Alla.C.A. del RSPP

Dott.Ing. Piera Pietribiasi

 

Alla C.A. del funzionario dist. Carlo Fava

Dott.Ing. Claudio Gamberi

 

 

Oggetto: Lavori di ripristino riscaldamento distaccamento Carlo fava, stato dell’arte.

 

Siamo costretti a scrivere di nuovo per sollecitare la risoluzione del problema del riscaldamento al distaccamento Carlo Fava. La decisione da parte del Comando di non intervenire sul danno alle tubazioni della caldaia, optando invece per l’installazione di condizionatori con pompa di calore, è stata accolta in modo critico dal personale. Possiamo dire a ragione, visto il lungo periodo di attesa, siamo ancora con tutta l’area cucina, sala mensa e sala “relax” senza riscaldamento. Abbiamo passato dicembre con non pochi disagi, al Pompiere non difetta lo spirito di adattamento, ma non bisogna abusarne. Considerato poi, che il problema era noto da molto prima che si attivasse una procedura per fare partire i lavori, che non si sono svolti con urgenza, come ci aspettavamo e come ci era stato prospettato. Abbiamo passato il Natale al freddo, siamo alla Befana, ancora al freddo, i lavori appaiono poco celeri, svolti con poca attenzione. A supporto di quanto affermato, segnaliamo: una copiosa perdita di acqua da un condizionatore già montato in una camera, solo l’intervento del personale in servizio ha evitato gravi danni, la presenza di un buco sul soffitto all’interno di una camera per fare passare delle tubazioni, lasciato aperto creando dispersione di calore, la presenza di tubazioni di scolo di uno degli impianti lasciate cadere sopra la porta di ingresso delle camere, poche cose sicuramente, ma denunciano una scarsa attenzione nei riguardi dei lavoratori, la ditta non lavora in un cantiere deserto, ma in una sede di servizio operativa. Cosa più rilevante: ci viene riferito che nelle camere dove è già attivo il condizionamento, il calore prodotto è insufficiente e deve essere supportato da stufetta elettrica. Crediamo che si debbano porre alcune domande: la scelta della marca dei condizionatori, di bassissima gamma, non doveva essere un prodotto “top”? Si sono effettuati i calcoli termici in modo adeguato? Si è tenuto in considerazione il carico elettrico, visti i continui black out che si susseguono al distaccamento? Distacchi elettrici che rischiano di danneggiare le apparecchiature in tensione, in primis i computer, oltre a mandare in tilt per minuti il centralino, isolando il distaccamento dalla centrale. Ci chiediamo in definitiva se si siano fatte le opportune valutazioni: il problema della caldaia rimane, non è risolto, la perdita di acqua continua, con relativa dispersione di risorse sia idriche, che economiche, perdita che determina un abbassamento costante della pressione con il rischio continuo di blocco della caldaia, evitato solo dall’assiduo controllo della pressione da parte del personale in servizio, a questo si aggiunga la rottura delle pompe del ricircolo dell’acqua calda.

Al netto di queste considerazioni, ci pare necessario affrontare con maggiore determinazione il problema, senza escludere una revisione critica dell’opera, chiediamo un maggior impegno nella direzione lavori, chiediamo una rapida risoluzione dei problemi e una rapida esecuzione dei lavori. Siamo a conoscenza del progetto di ristrutturazione o ricostruzione del distaccamento, ma questo non può e non deve essere l’alibi per affrontare i problemi urgenti in modo parziale e non risolutivo. Se non verranno date le necessarie garanzie di risoluzione del problema, la USB si riserverà di mettere in atto tutte le azioni che riterrà necessarie, per denunciare la grave situazione che il personale sta vivendo in questo distaccamento.

In attesa di un vostro sollecito riscontro, vi porgiamo distinti saluti.

 

 

Per USB  VVF

Ciro Bartolomei