IL DIRITTO ALLA MENSA NON SI TOCCA !
Durante l’incontro di ieri l’Usb ha dimostrato che l’amministrazione “mente sapendo di mentire” quando ci vuol far credere che dall’attuale gestione, “al risparmio” della mensa, è riuscita a mettere da parte 2MILIONI DI EURO che finiranno direttamente nelle casse del riordino delle carriere (Riforma Madia). A conti fatti oltre a non aver risparmiato nulla si stanno proponendo soluzioni del tipo: mensa aperta di giorno con buono pasto cartaceo alla sera che si traduce in cibo portato da casa e riscaldato al microonde. Naturalmente il buono pasto cartaceo sarà presto sostituito da quello elettronico che ricordiamo non sarà cumulabile, potrà essere spendibile solo nei reparti gastronomia dei soli esercenti indicati dalla stessa amministrazione, ecc . quindi si comprende bene che i problemi per i vigili del fuoco saranno molti e difficilmente superabili: quando compreremo il cibo? Dove lo mangeremo? Chi ci garantirà il giusto apporto calorico visto il nostro lavoro altamente fisico? Ma al governo questo non interessa: Riforma della Madia docet.
Insomma, il nostro diritto al pasto: ricordiamo che i vigili del fuoco sono gli unici lavoratori che in deroga all’orario di lavoro, 6 ore, in un turno di servizio lavorano, di fatto, due giorni; è stato ceduto in nome del risparmio della spesa pubblica producendo un unico vero effetto: i vigili del fuoco stanno mangiando cibo imbustato (Veicolato) e le cuoche, che lavorano presso le ditte vengono di fatto licenziate (42 in Sicilia, 12 in Toscana, 1 nel Lazio, ecc) almeno che non accettino un “pesante” abbassamento dell’orario di lavoro con conseguente ricatto: o questo o il licenziamento!
Come Usb chiediamo il rispetto del contratto di lavoro che garantisce il cibo caldo e di qualità ai vigili del fuoco e che vengano assunti i cuochi nel corpo nazionale facendo passare, in fase transitoria, le quote della gestione diretta della mensa dagli attuali 3,80€ a 11,20€. È impensabile che ogni vigile del fuoco possa riuscire a garantirsi un pasto con soli pochi centesimi. In attesa, naturalmente, che si costruiscano le basi per l’assunzione dei cuochi nel corpo nazionale. Vista la natura particolare del nostro tipo di lavoro.