Il declino di un Ente amato da tutti!
Lavoratori,
siamo alla fine dell’anno 2010, e NON ci sentiamo dell’umore giusto per fare un bilancio di quello che è successo nel Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco.
Rileviamo solo come passato un altro anno sulle spalle il declino è sempre più marcato e le condizioni dei lavoratori sono al minimo storico.
Abbiamo subito una finanziaria a giugno che ci ha letteralmente ammazzati e le conseguenze non sono ancora tutte emerse.
Tranne che per un po’ di opposizione della RdB\USB, tutto è passato sotto silenzio anzi governo e sindacati, quelli di regime, hanno plaudito dicendo: sono state approvate in Italia riforme senza un’ora di sciopero!!
Commento zero!
E passata una riforma delle pensioni dove oltre alla tangente che ci è stata chiesta per la liquidazione ora i Vigili vengono mantenuti sulle autopompe un anno ancora; le assunzioni sono sempre meno, anzi tagliate del tutto e ben presto vedremo tantissimi longevi pompieri a prestare soccorso (!);
Il grande e tanto sbandierato contratto di lavoro ci ha arricchito (!) di oltre 60 € sul tabellare ed altre minuzie accessorie – prima sbandierato dal cartello sindacale delle destre come un CCNL buonissimo, il giorno dopo una nuova sceneggiata in piazza a chiedere maggiori riconoscimenti (ma non ce li hanno dati quando si parlava di contratto ora ce li danno fuori sacco?).
In compenso con tutti questi soldi dovremo vivere tranquillamente fino al 2014 grazie sempre al cartello sindacale delle destre, che hanno firmato con il governo la nuova pace sociale con il deretano dei lavoratori!
Un anno che ha visto i Vigili del Fuoco impegnati su tutti i fronti dell’emergenza dagli smottamenti, alle alluvioni e agli incedi … tutto indubbiamente a GRATIS perchè bisogna lavorare come i "cinesi" ed essere pagati pure come i "cinesi" .. un dollaro la settimana … quindi non chiediamo soldi perché c’è la crisi solo per i Vigili del Fuoco.
NON abbiamo lo spirito giusto per fare bilanci, ma quello di cui andiamo fieri di questo Corpo nazionale, fatto di prefetti e marionette varie, è che ci fa divertire TANTO TANTO, la festa è di qua!
Il raduno di là!!
La ricorrenza da una altra parte.
Tutto condito dall’approvazione del cartello sindacale delle destre ognuno si sente soddisfatto di questo Dipartimento!!
Non abbiamo e NON ce la sentiamo di continuare con l’elenco dei danni quando vogliamo fare una rimembranza delle nostre attività, di denuncia di protesta e sensibilizzazione delle coscienze, abbiamo un sito INDELEBILE dove è registrata l’attività sindacale di questo anno, fatta anche di atti di solidarietà verso la popolazione colpita da disastri ed emergenze.
Quello a cui NON ci rassegniamo è la freddezza, l'estraneità, l'impersonalità, indicati abitualmente come i mali della nostra epoca, l'esasperata ricerca dell'autenticità e l'impoverirsi della vita pubblica che sono alla base del disagio contemporaneo, di cui i Vigili del Fuoco sono stati a loro volta attratti.
Al di là delle mode del momento, tendenze fondamentali che caratterizzano la società contemporanea (si pensi alla cultura del narcisismo (origine destrosa) da noi ci si sente qualcuno solo se sull’uniforme hai attaccato un “baffetto” o qualche “campagna di Russia”. Alcune volte in buona fede non ci si accorge dell'indebolimento dell'individuo che ha come esito l'uomo flessibile, infinitamente adattabile e manipolabile, infatti nei Comandi provinciali abbiamo “i sempre disponibili” quelli che non hanno famiglia; non hanno una qualità di vita .. hanno le … sono sempre..a disposizione!).
Ci auguriamo solo, per il prossimo, anno di poter partire a lavorare con tutta la disponibilità possibile da parte dell’organizzazione dedicando i maggiori sforzi all’ emancipazione di noi tutti, alla trasformazione di questa cultura autoritaria in una diversa fondata sulla preparazione personale, sulla professionalità e dimostrare tutta la nostra autorevolezza.
E’ perciò fondamentale conseguire la rottura di quel sentimento che ti fa sempre rimanere in bilico tra il sentirsi amministrazione o dalla parte dei lavoratori.
Quell’irresponsabile disegno politico orientato al mercato del lavoro, ai lavoratori, che ha solo prodotto danni, ed altri ne produrrà fino alla loro eliminazione dalla sfera pubblica.
Per questo concludiamo con l’augurio di una crescita culturale di tutti i lavoratori fuori da queste derive intimistiche (inciuci amministrazione/lavoratori – abbiamo esigenze diverse) che paradossalmente svuotano di significato anche la sfera personale di ognuno di noi.