IL COLLEZIONISTA DI CARTE

Roma -

 

Come nel film  scritto e diretto da Paul Schrader anche i Pompieri del Lazio e di tutta l’Area hanno iniziato a contare le carte, o meglio le tessere elettroniche dei buoni pasto. A loro non è servito leggere le meditazioni di Marco Aurelio ma è bastato lo scellerato trattamento che la nostra Amministrazione gli ha riservato! Da ormai un anno è cominciato il balletto delle ditte che gestiscono i nostri soldi e i nostri “pasti elettronici”.

Sta di fatto che per colpa di Dirigenti poco attenti ci troviamo in questa situazione che ha del grottesco. La cosa buffa è che tutti giocano allo scarica barile riversando le responsabilità su qualcun altro! Bello, piacevole e comodo fare i Dirigenti del Corpo Nazionale in questo modo meschino, maldestro e disonesto.

Quando il problema sta per arrivare, tutti pronti a schivare il colpo e a scansarsi. Prima o poi rimbalzerà sulla scrivania di qualcuno. Eccellente strategia per continuare a NON risolvere i problemi ma a trascinarli.

Siamo ormai alla terza, e sottolineiamo terza, tessera di buoni pasto che viene consegnata ai Lavoratori. La cosa stupefacente è che di tre ditte, che con contenziosi vari si stanno litigando un bell’osso da spolpare, chi continua a pagarne le conseguenze sono gli ignari Pompieri. Chissà se la Corte dei Conti dovesse trovarci qualcosa di “curioso” in tutto questo! Siamo di nuovo punto e daccapo e ricominciamo la solita giostra del conteggio dei buoni pasto che debbono essere caricati sulle nostre adorate tesserine.

Dopo uno stato di agitazione, comunicati e note che la USB ha scritto e pubblicato, siamo riusciti ad ottenere che i buoni pasto vengano conteggiati in maniera automatica tramite procedura SIPEC. Era tanto complicato pensarci prima? Non occorreva una mente impareggiabile per elaborare una semplice procedura informatica.

Ma quanto ancora dobbiamo aspettare che questo avvenga? Ah giusto! Ora le Risorse Logistiche e Strumentali sono dirette dall’Attila dei buoni pasto. Dove passa Attila non resta mensa! In ogni Direzione da lui amministrata sono sparite le mense di servizio. Risparmi di gestione, oculatezza, cautela, parsimonia?

Chissà! Sta di fatto che i conti non tornano e ai Lavoratori non viene rimborsato quanto dovuto e continuano ad anticipare di tasca propria quello che dovrebbe essere un diritto imprescindibile.

 

 

USB NON SI STANCHERÀ MAI DI RIPETERE CHE PERDERE IL DIRITTO ALLA MENSA DI SERVIZIO NEL LAZIO È STATA UNA DELLE PIÙ GRANDI BEFFE PERPETRATE AI DANNI DEI LAVORATORI. ALLO STESSO MODO PRETENDIAMO CHE OVE QUESTO SERVIZIO È ANCORA IN PIEDI VENGA GARANTITO NEL MIGLIORE DEI MODI E NON AL “MASSIMO RIBASSO”

 

 

il Coordinamento Regionale  USB VV.F. Lazio