I Vigili del Fuoco tra decreti legge e fiction televisive
I lavoratori del Corpo nazionale sono soggetti a manipolazione d’eventi
I Vigili del Fuoco nell’età dello stagno. Apriamo con una metafora. La combinazione di scelte politiche ed eventi televisivi sono alla base di una palude totale. I lavoratori del Corpo nazionale sono soggetti a manipolazione d’eventi, volutamente gestiti nell’emergenza come gli incendi boschivi, e immagini d’eroismo, artificiose e dannose per la loro stessa professione.
Anche per quest’anno il Governo si è apprestato a varare un decreto legge sull’emergenza incendi boschivi. Questa volta ha spettacolarizzato la propria scelta attraverso una propaganda che annuncia l’impiego degli obiettori di coscienza nella sorveglianza e nell’avvistamento di eventuali focolai d’incendio. Il Governo, invece di impiegare risorse per rafforzare mezzi e uomini, propaganda l’utilizzo di coloro che prestano il servizio civile, nel tentativo di porre fine agli innumerevoli disastri causati dagli incendi di bosco.
Tuttavia non risolve nemmeno il problema relativo alla gestione delle sale operative che dovrebbero coordinare gli interventi, sia di terra che quelli con mezzi aerei. L’attuale frammentazione di chi interviene, ovvero il Corpo nazionale, la Forestale, il volontariato non può garantire l’efficacia degli interventi.
Il Governo si è poi affidato alle tecniche di propaganda oggi più comuni. Non vogliamo calarci nei panni dei critici televisivi, non è in discussione la professionalità di attori celebri nella fiction televisiva andata in onda tra domenica e lunedì, inoltre non è il nostro mestiere.
La RdB vuole però sottolineare come nella eccezionalità e nella retorica dell’eroe si celi la voglia di cancellare la responsabilità politica nei confronti di un settore che oggi sconta carenza di mezzi e uomini. Inoltre i riconoscimenti economici mensili dei vigili del fuoco non superano i 1.200 euro. Questa è la realtà, tutto il resto è fiction!
Il Governo dovrebbe impegnarsi a dare risposte concrete ai cittadini e ai lavoratori, sull’efficacia dei soccorsi, su riconoscimenti effettivi e non camuffarsi dietro la spettacolarizzazione della realtà.