I VIGILI DEL FUOCO NON SONO FORZA REPRESSIVA….SENZA MA E SENZA PERCHE
documento unitario
COMUNICATO STAMPA
Le organizzazioni sindacali di categoria stigmatizzano la decisione di alcuni loro funzionari e del Comandante che, in occasione dei recenti sgombri effettuati in alcuni centri sociali della città, si sono prestati a far operare il personale Vigile del Fuoco al limite delle proprie competenze.
I Vigili del Fuoco sono ambasciatori di pace e operatori di soccorso pubblico: NON SONO ASSOLUTAMENTE STRUMENTO REPRESSIVO UTILIZZABILE PER SCOPI DIVERSI DA QUELLI PRETTAMENTE ISTITUZIONALI DI COMPETENZA.
Il loro operato, in occasione di interventi congiunti alle forze dell’ordine, si limita alla protezione dell’incolumità pubblica dei manifestanti, dei cittadini e degli stessi operatori di pubblica sicurezza.
La neutralità che li ha sempre contraddistinti in queste occasioni, è il miglior biglietto da visita che possono presentare.
Le rimostranze nei confronti della politica, sia essa di destra o di sinistra, non cambia e non modifica in alcun modo la loro “mission”.
La libertà di opinione e la diversa estrazione sociale, non cambiano l’approccio operativo dei Vigili del Fuoco: essi sono, e rimangono, esclusivamente professionisti del soccorso, donne e uomini che mettono in gioco la propria vita per salvare spesso quella di sconosciuti.
Nessuno si pone mai il problema se chi richiede aiuto sia bianco o nero; di destra o di sinistra; ateo o credente di un qualsiasi DIO; ricco o povero; l’unico obiettivo è sempre quello di aiutare chi ha bisogno, SENZA MA E SENZA PERCHE’.
Ing. Claudio DE ANGELIS
Comandante Prov. Di Torino
Egregio Comandante,
a seguito degli interventi effettuati giorni fa in supporto alle Forze dell’Ordine impegnate nello sgombero di alcuni edifici occupati da manifestanti, alcune nostre squadre sono state chiamate a fornire la prevista collaborazione di assistenza tecnica. E’ noto che simili condizioni operative includono un rischio ed un approccio istituzionale ben considerati dalle direttive vigenti, a suo tempo emanate dagli uffici centrali del Corpo. Tali direttive dispongono infatti che l’intervento debba essere limitato a quei casi ove ragionevolmente non vi sia rischio per il personale VF, derivante da azioni delittuose ed in tale ottica è previsto che il medesimo personale debba sempre operare in posizione arretrata rispetto ai luoghi di possibili turbative, ferme restando le ordinarie competenze incaso di esigenze di soccorso tecnico urgente.
Non rientra nelle competenze, ma neppure nel comune sentire del Vigile del Fuoco, un ruolo diverso, improprio, inopportuno, ancorché antistorico.
Riteniamo peraltro che ci si debba seriamente interrogare, pur senza voler entrare nel merito di una valutazione di ragionevolezza, sulle motivazioni che hanno portato alcuni manifestanti a diffondere, dopo i citati interventi cui ha partecipato il personale VV.F., di volantini e di striscioni di protesta appesi alla recinzione della Sede centrale, riportanti duri attacchi all’operato dei Vigili del Fuoco.
Episodio che a nostra memoria, non risulta mai accaduto sia al Comando di Torino che in altri Comandi, in tempi di tensioni sociali molto più critiche e complesse.
Per tali ragioni, pur essendo certi che la S.V. ha sicuramente già valutato con la necessaria attenzione e delicatezza i fatti occorsi, riteniamo necessario ed urgente, ribadire a tutto il personale le disposizioni impartite a livello centrale e per altro già pubblicate con precedenti disposizioni di servizio, circa i compiti istituzionali delle squadre chiamate ad intervenire in supporto ed assistenza alle FF. dell’O., nonché le relative procedure di raccordo con le stesse, cui corre l’obbligo, tra l’altro, di garantire la sicurezza degli operatori VF di cui è richiesto l’intervento In supporto.
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