I Vigili del Fuoco in servizio ad Ancona sono stati percorsi da un brivido ....
Comunicato Stampa - Nota unitaria RdB\CUB CGIL CISL UIL CONFSAL
Per fortuna seppur di discreta intensità la scossa avvertita nitidamente da tutta la popolazione non ha provocato danni, ma i Vigili del Fuoco in servizio presso la sede di Ancona sono stati percorsi da un bel brivido poiché la sede in cui debbono purtroppo tuttora alloggiare è stata già da qualche tempo dichiarata "inaffidabile in caso di evento sismico", lasciando intendere che forse un evento come quello dell'Aquila potrebbe determinare un grave pericolo. Eppure a distanza di quasi tre mesi non si è ancora concluso il trasferimento del personale e dei mezzi nell'unico edificio sicuro e soprattutto non vi è nulla di concreto per ciò che riguarda la delocalizzazione di tutta la struttura in nuova area così come chiesto dalle scriventi già da anni. Se infatti alla fine di Giugno vi era una situazione che lasciava presagire qualcosa di concreto oggi sembra tutto più lontano, tutti concordano sul fatto che la soluzione migliore sia proprio la delocalizzazione, ma pochissimo si sta facendo per cogliere l'obbiettivo. Non è più tollerabile temporeggiare su una questione così delicata, perché non si tratta solamente di mettere a repentaglio l'incolumità degli operatori VVF ma si tratta di mettere in forse il soccorso che gli stessi devono essere in grado di portare in caso di un evento catastrofico, per questo alcuni edifici vengono classificati come "strategici" perché devono essere in grado di garantire la propria operatività in qualsiasi situazione. Siamo stanchi di ascoltare le belle parole del politico di turno abbiamo la necessità che si agisca subito perché i Vigili del Fuoco non sono né di destra né di sinistra sono semplicemente dei lavoratori che devono essere messi nelle condizioni di poter svolgere il loro delicato e difficile compito, e queste condizioni devono essere create da chi ha responsabilità politiche ed istituzionali. Che ognuno faccia il proprio lavoro adesso, dopo sarebbe troppo tardi!!!
22 settembre 2009 - Il Resto del Carlino
In caserma i vigili del fuoco hanno tremato due volte
IL CASO L'EDIFICIO DI VALLEMIANO E' STATO DICHIARATO NON SICURO
E ANCORA SI ATTENDE LA SOLUZIONE
Ancona - I VIGILI DEL FUOCO del comando di Ancona hanno tremato due volte dopo la scossa dell'altra mattina. Per loro oltre alla previsione che li avrebbe tenuti occupati a lungo in una serie infinita di verifiche, controlli e sopralluoghi, anche il timore di veder crollare parte della caserma. Quella parte vecchia che i controlli di alcuni mesi fa ha definitivo non sicura e quindi da sgomberare. Una parte consistente della caserma di Vallemiano che per anni ha ospitato mensa, spogliatoi, magazzini e autorimessa che però non rientra nei parametri antisismici previsti per legge. A luglio sono arrivati i container dove trasferire i magazzini e sono partiti i lavori di adeguamento nella parte nuova del comando (il grande palazzo che ospita gli uffici) dove trasferire i servizi. Ad oggi, tuttavia, il personale che andava sgomberato vive e lavora in quella parte considerata pericolosa. Ecco perché domenica mattina i vigili del fuoco hanno tremato due volte: «I vigili del fuoco in servizio ad Ancona sono stati percorsi da un brivido si legge in una nota di Cgil, Cisl, Uil, Rdb e Confsal poiché la sede in cui debbono purtroppo ancora alloggiare è stata da tempo dichiarata inaffidabile in caso di sisma. Ciò lascia intendere che un evento come quello de L'Aquila potrebbe determinare un grave pericolo. Eppure a quasi tre mesi non si è concluso il trasferimento del personale e dei mezzi nell'unico edificio sicuro». In effetti oltre al grande palazzo-comando in pratica il resto della sede di Vallemiano è da considerare inaffidabile. Per questo da tempo erano partiti i lavori per arrivare al trasferimento del comando di Ancona in una nuova sede da realizzare alla Baraccola. La vecchia amministrazione comunale aveva avviato un dialogo costruttivo col vecchio comandante Catarsi. Le nuove guide sembrano disattendere quegli accordi e anche il nuovo prefetto non si è ancora fatto sentire in merito: «Non vi è nulla di concreto proseguono i sindacati , se a giugno vi era una situazione che lasciava presagire a qualcosa di concreto, oggi tutto sembra più lontano. Temporeggiare non è più tollerabile perché non si tratta solo di mettere a repentaglio l'incolumità degli operatori, ma anche i soccorsi stessi».
22 settembre 2009 - Corriere Adriatico
Da tre mesi deve essere completato il trasferimento
nell’unica palazzina a norma "Ma non c’è pericolo"
"Con il terremoto tremiamo due volte"
Vigili del fuoco ancora in una sede che non è anti-sismica.
"A rischio la nostra incolumità e i soccorsi"
di LORENZO SCONOCCHINI
Ancona - Dall’alba di domenica controllano la stabilità di case e scuole, chiese e palazzi pubblici scossi dallo scrollone delle 5 e 50. Ma quando tornano in sede, nella caserma del Comando Provinciale di via Miano, entrano in un edificio da mesi dichiarato non idoneo dal punto di vista antisismico. Continuano a vivere una situazione "dissociata" i vigili del fuoco di Ancona, che con la scossa di terremoto dell’altra notte hanno "tremato due volte". Parte della sede in cui alloggiano e lavorano è stata già a metà giugno "dichiarata inaffidabile in caso di evento sismico" e il trasloco nell’unica palazzina a norma "non è stato ancora completato", spiegano i coordinamenti e le segreterie provinciali Vigili del fuoco di Cgil-Cisl-Uil funzione pubblica, Rdb del pubblico impiego e Confsal. Il paradosso, noto ormai da mesi, stride come un controsenso ogni volta che i vigili del fuoco anconetani, già in prima linea da aprile in Abruzzo, affrontano un’emergenza legata al terremoto. Per fortuna, per quanto intensa, domenica la scossa con epicentro tra i comuni di Montefano e Filottrano, a cavallo tra le province di Macerata e Ancona, "non ha provocato danni". Ma cosa potrebbe accadere in caso di terremoti più forti? Domanda che si fanno in molti, nel quartier generale dei pompieri di Ancona, dove domenica mattina i vigili in servizio "sono stati percorsi da un bel brivido". "Forse - si legge nella nota dei sindacati dei vigili deol fuoco - un evento come quello dell’Aquila potrebbe determinare un grave pericolo. Eppure, a distanza di quasi tre mesi non si è ancora concluso il trasferimento del personale e dei mezzi nell’unico edificio sicuro, e soprattutto non vi è nulla di concreto per ciò che riguarda la delocalizzazione di tutta la struttura in nuova area, come chiediamo da anni". Sorgerà a Pontelungo, verso la Baraccola, ma non prima di 4 o 5 anni. "Non è più tollerabile - conclude la nota - temporeggiare su una questione così delicata, perchè non si tratta solamente di mettere a repentaglio l’incolumità dei vigili del fuoco, ma di mettere in forse il soccorso che essi devono essere in grado di portare in caso di un evento catastrofico". Proprio per questo "alcuni edifici vengono classificati come strategici, perchè devono essere in grado di garantire la propria operatività in qualsiasi situazione". Il trasloco "forzoso" del personale operativo era stato deciso già a metà giugno, quando s’erano conosciuti i risultati degli ultimi sondaggi disposti dall’amministrazione dei Vigili del fuoco sulle due vecchie palazzine, una che dà su via Miano e quella più alta tra via Bocconi e piazzale della Libertà. Non rispettano più gli standard previsti dalle rigorose norme antisismiche, che dopo il disastro di San Giuliano, dov’era crollato un asilo, prevede per gli "edifici strategici" una tenuta antisismica superiore alle altre costruzioni. Così gli edifici più datati del comando di via Miano, che prima per quanto obsoleti erano a norma, sono divenuti "non idonei". "Ma questo non significa che siano a rischio di crollo - spiegavano ieri al Comando -, anzi dopo la scossa di domenica abbiamo avuto un buon collaudo". In ogni caso, per rispettare la legge, tre mesi fa si era deciso trasferire il personale operativo, un centinaio di vigili, nella palazzina C, la "stecca" nuova su via Bocconi, occupata dagli uffici. Ma sono in corso ancora dei lavori di adattamento dei locali e ci vorrà un mese circa. Intanto sono arrivati anche quattro container. Il comando garantisce però che saranno utilizzati solo come deposito di materiali, non come alloggi. Precari sì, ma non sfollati.