I Vigili del fuoco della provincia di Imperia alzano le braccia!

La RdB-CUB e la CGIL scrivono al Prefetto di Imperia.

 

 

 

 

 

 

Imperia -

Ad un anno di distanza dalla loro ultima iniziativa forte (risalente al

luglio 2006), che tentava di rigettare il primo Decreto della Legge 252/04 sulla riforma dell’ordinamento del Corpo di Vigili del Fuoco (poi entrato in vigore dall’ottobre successivo), i problemi non solo non si sono rarefatti ma hanno assunto proporzioni insostenibili.

 

 

La più importante riforma che i V.V.F. stanno inseguendo da trent’anni a questa parte, ha portato la ridefinizione dei ruoli e dei profili, configurando una struttura più gerarchica, meno meritocratica, a scapito di una organizzazione snella ed efficace sul territorio.

 

La carenza d'organico e i magri bilanci che non coprono nemmeno l'ordinaria amministrazione non solo altro che conseguenze dovute ad una riforma sbagliata , ricordiamo che in provincia di Imperia mancano almeno 15 unità operative e che alla fine dell'anno le cose peggioreranno a seguito del pensionamento di altri Vigili per raggiunti limiti di età. Mancano uomini e attrezzature, mancano i soldi per la manutenzione e l'allestimento dei mezzi di soccorso, ma presto, a partire dai funzionari ci verranno consegnati i nuovi fregi militari da mettere sulle nostre uniformi. Questo è stato riformare, militarizzare i vigili del fuoco ed uno sperpero di denaro pubblico.

 

Afferma Dino Messineo della CGIL “Andando di questo passo non riusciremo a garantire un servizio di emergenza alla popolazione, abbiamo chiesto al Prefetto di Imperia di intervenire con la nostra amministrazione centrale; copriamo il territorio provinciale (composto da 67 comuni) con 3 squadre ogni turno: una goccia nel mare dei problemi legati alla tipologia della Liguria. Da gli interventi in mare a quelli in alta montagna, dai soccorsi alla popolazione “anziana”, alle operazioni di soccorso sulla rete ferroviaria e autostradale”.

 

“I Vigili del Fuoco di Imperia hanno voglia di rispondere alle esigenze dei cittadini con efficenza e tempestività ma la situazione attuale ci rende pessimisti” (parla Massimo Fucetola del coordinamento delle rappresentanze di base) “oggi abbiamo bisogno di una struttura ministeriale che comprenda quali sono le reali necessità dei Vigili del Fuoco: non solo uomini, mezzi e retribuzioni all'altezza del rischio professionale ma l'inserimento a pieno titolo dei VVF nella protezione civile nazionale. Chi ci organizza deve metterci in condizione di lavorare sul territorio, assicurando una maggiore presenza e capillarità operativa, modificando i ruoli che i Vigili del Fuoco si sono trovati sulla propria testa attraverso una riforma che non ci appartiene: la difesa civile”.

 

Nei prossimi giorni le scriventi OOSS valuteranno con il personale le azioni da intraprendere a favore di una causa che veda sempre di più il “pompiere” insieme alla gente.