I PREFETTI BLOCCANO LA DEMOCRAZIA
Il capo del Dipartimento Vigili del Fuoco, il prefetto Bruno Frattasi, ha escluso di sua iniziativa l’Unione Sindacale di Base dai tavoli negoziali.
In soldoni: un sindacato non grato perché sta fortemente contrastando le nefandezze che da anni i prefetti compiono indisturbati contro il soccorso pubblico.
Non conta nulla che USB si sia presentata ad una contrattazione legittima su un contratto che ha firmato e su un nuovo accordo economico che di normativo ha soltanto il titolo, tanto che all'art. 9 recita: “Al personale di cui al presente decreto continuano ad applicarsi, ove non in contrasto, le norme previste dai precedenti accordi collettivi”.
L’arroganza del prefetto si spinge al punto di dire che l’unica interlocuzione con USB può avere luogo soltanto nelle aule dei tribunali. Sberleffo finale, Frattasi ha tenuto anche a smarcarsi dall’attuale leadership del ministero dell’Interno, sottolineando che dalla decisione di escludere USB non nascono problemi politici di sorta in quanto è lui che decide al di là del Ministero della Funzione Pubblica e della stessa politica del dipartimento rappresentata dal sottosegretario di stato, il senatore Stefano Candiani.
In un contesto di democrazia e pluralità la politica prefettizia zittisce i valori della Costituzione e azzera un confronto che regola i doverosi equilibri della democrazia. L’assordante silenzio dei confederali è da mettere in conto, resta il mistero di un ministro dell’Interno che dei Vigili del Fuoco, dipendenti dal Viminale, non prende una posizione chiara sul diritto dei lavoratori.