I LIMITI DELLA RIFORMA E GLI SPRECHI DELL'AMMINISTRAZIONE

Bologna -

Pubblichiamo una mail  ricevuta da un lavoratore:

 

“Un funzionario amministrativo – direttore per i Vigili del Fuoco in Calabria tra le cui mani passano atti per sei milioni di €uro l’anno, laurea in economia e commercio e stipendio di 1.540,00 €uro al mese – segnala lo spreco che rappresentano le Direzioni Regionali dei Vigili del Fuoco, uffici semifantasma creati per creare a loro volta posti per dirigenti generali e primi dirigenti. Dai conti dell’autore della lettera basterebbe tagliare una quarantina di queste buste paga per ottenere un risparmio di due milioni di €uro al mese”

Questo trafiletto è estratto dalla pagina 13 del Corriere della Sera del 04/05/2012 dall’articolo dal titolo “corsa alle denunce anti-sprechi una pioggia di 40 mila mail” e, se letto con attenzione, rappresenta in estrema sintesi il fallimento della riforma del CNVVF

La riforma del CNVVF, che  secondo l’Amministrazione e talune Organizzazioni Sindacali, avrebbe dovuto migliorare l’efficienza e l’efficacia dell’azione del CNVVF, ridefinire e snellire –secondo principi meritocratici di rapida applicazione- la progressione in carriera del personale e migliorare le relazioni con le OO.SS., si sta rivelando un pantano che sta soffocando il CNVVF.

 

A distanza di otto anni possiamo dire, con certezza e senza tema di smentita, che la riforma ha fallito l’obbiettivo: non è stata affatto migliorata l’efficienza e l’efficacia del CNVVF, è peggiorata la situazione professionale e di tutela dei dipendenti del CNVVF, mentre dal punto di vista stipendiale nel baratto  meno diritti/più soldi, i dipendenti del CNVVF hanno perso l’uno e l’altro.

 

Nel Dipartimento sono aumentate a dismisura le posizioni dirigenziali….. assume, così, una connotazione tragicomica il fatto che alcune OO.SS., si scaglino contro il ruolo SATI  perché assorbe risorse destinate all’operatività: ogni Dirigente del Dipartimento, anche se non appartenente al CNVVF ma in carico al Dipartimento, incide direttamente sul Centro di Responsabilità Amministrativa dei VV.F. e assorbe, con benefici per il CNVVF tutti da dimostrare, risorse all’operatività.

 

I dipendenti del CNVVF -il personale operativo ed il personale SATI  che rappresentano l’anima del CNVVF-, hanno subito un vero è proprio sacco, ancora più macroscopico:

-il personale operativo (o come qualcuno ama chiamarli, il personale in divisa) vede bloccate le progressioni in carriera. Nella circostanza, vale la pena evidenziare che  il personale operativo sta perdendo soldi veri…già perché a differenza del passato dove gli effetti economici delle promozioni erano retroattivi, oggi, il personale operativo VFC, si trova a svolgere un lavoro di qualifica superiore, con assunzione di responsabilità, senza percepire alcuna miglioria dal punto di vista stipendiali, senza poter recuperare in futuro gli arretrati (poiché non è previsto dal D.lvo  217/2005), e con effetti negativi differiti amplificati dall’effetto combinato della riforma previdenziale/blocco degli stipendi (il calcolo della pensione avviene sul contributivo, quindi meno contributi  sono versati più bassa è la pensione).

- il personale SATI, se possibile, è stato trattato, con la compiacenza di qualche sindacato, ancora peggio: oltre a tutto quanto accaduto al personale operativo, è stato retrocesso in ruolo costretto a svolgere un concorso straordinario per la progressione in carriera per poi percepire uno stipendio più basso, ha visto cancellato anche il ruolo direttivo amministrativo (previsto dall’art. 49 comma 5 del contratto 1998/2001) con una contestuale sensibile riduzione funzionale, mentre la progressione in carriera è inesistente. Oggi il personale laureato, tutto ricompreso tra i 30 e i 45 anni (che vanta già almeno 10 anni di servizio e con altri 35/45 anni di lavoro ancora da fare) è già all’apice della carriera. L’essere SATI, inoltre, è fonte di discriminazione nel CNVVF e contestuale esclusione da ogni benefici del restante Pubblico Impiego (buoni pasto, mobilità, posizioni organizzative, maggiori opportunità di riqualificazione).

Inutile, poi, sottolineare, sul piano dell’operatività e del soccorso, le ripercussioni che il blocco dei concorsi a CS e CR sta determinando…..altro che miglioramento dell’efficienza del CNVVF e, sul piano umano, la sciagura che si abbatterà sul personale CS riqualificato da una procedura concorsuale poi invalidata dal Consiglio di Stato o la situazione che si trovano a vivere i colleghi ex art. 18.

Ma la riforma rischia di essere un boomerang anche per i Dirigenti del CNVVF.

Infatti in  un periodo di difficoltà finanziarie e di spending review, un Ufficio fantasma (le Direzioni Regionali), che non porta alcun beneficio al CNVVF né in termini di decentramento dell’attività, né di coordinamento delle funzioni sul territorio, questo Paese non può più permetterselo, quindi rischia di essere cancellato e, con esso, definitivamente ogni speranza di autonomia tecnica, gestionale ed organizzativa del CNVVF.  [ ………….]