I lavoratori pagano le carenze di qualificati e del dispositivo di soccorso

Roma -

Lavoratori,

nell’incontro del 9 u.s. con l’amministrazione del Comando di Roma, USB ha ribadito la propria contrarietà sia a spalmare la carenza di qualificati, poiché legittimazione delle politiche di riduzione degli organici, sia alla mobilità d’ufficio degli stessi. Pur insistendo l’intenzione delle dirigenze generali di posticipare la mobilità dei circa 50 capo squadra uscenti, avversiamo l’ipotesi di far pagare comunque ai lavoratori i problemi della politica, infatti in quest’altro caso, si vedranno mortificate le aspettative di mobilità del personale. Insomma, o chi vuole muoversi non potrà farlo, o chi non vuole muoversi sarà obbligato.

Il blocco dei passaggi di qualifica, fermi nel pantano burocratico, diventa strumento che apre la strada alla coercizione con la solita motivazione del servizio reso ad ogni costo, tanto il costo lo pagano sempre i lavoratori, inoltre tra tre mesi saremo probabilmente da capo.

Analogamente per ciò che ha riguardato il tema del dispositivo di soccorso per l’emergenza neve, quantunque differente il tema, le modalità sono pressoché identiche se non peggiori. A seguito dello stato di pre-allerta dichiarato dalla prefettura, l’amministrazione su indicazione della direzione regionale ha predisposto un piano preventivo, al di fuori delle valenze contrattuali, basato unicamente sul trattenimento in servizio del personale per ulteriori 12 ore fino al 14 p. v.; l’appropriazione del recupero psico-fisico tra un turno e l’altro compromette la salvaguardia dell’incolumità di operatori e cittadini, appartiene all’ideologia dell’eroismo e, come sopra, del servizio reso ad ogni costo.

La barbarica matrice è di carattere economico, ed è questo carattere che determina le azioni; se si dichiara lo stato di emergenza i fondi per affrontarla sono di governo e allora si passa alle 24 ore, mancando tale status, rimanendo fermi ad uno strategico pre-allerta, ci si deve arrangiare con i taglieggiati fondi VF.

La migliore notizia è che due delle sedi distaccamento individuate nel piano, sono elette a coordinamento tra tutte le istituzioni coinvolte e questo è affidato ai militari ai quali è assegnato il compito di gestire il nodo strategico delle comunicazioni radio. Anche nell’ambito del soccorso che più ci appartiene, il ruolo di manovali non ce lo toglie nessuno. L’occasione di prove di difesa civile è troppo ghiotta per lasciarsela scappare.

In ultimo a seguito delle numerose sollecitazioni da parte dei lavoratori si è toccato il tema della forte riduzione dei servizi di vigilanza affidati al personale dell’area romana, dove l’amministrazione a fronte di una generale riduzione dei servizi richiesti ha specificato che è mantenuto l’accordo che prevede l’assegnazione del 10% agli appartenenti a tale area.