Grosseto, sempre più cattedrali nel deserto

cronaca di una manifestazione

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Grosseto -

Si inaugura la nuova Questura, megagalattica, come megagalattico è lo spiegamento di autorità e forze dell' ordine: c' è il ministro dell' Interno, vediamo passare il nostro Capo Dipartimento e tanti altri, molti non li conosciamo ma sono rigorosamente in blu (quantomeno l'auto). Li vediamo passare tutti, noi siamo sulla rotonda di accesso al piazzale del nuovo imponente edificio, dirimpettaio della “caserma” centrale VV.F. di Grosseto. Siamo sulla rotonda, siamo tanti, moltissimi di Grosseto, Fiorentini e Senesi, permanenti e discontinui, in divisa, sosteniamo bandiere e striscioni, abbiamo anche una cassa da morto in cui idealmente riposa (mica tanto bene poi) il Corpo Nazionale, affossato da coloro che ci stanno passando davanti coadiuvati da sindacati compiacenti. Siamo solo noi dell’RdB, la triade ha scelto il basso profilo, il Prefetto (della città) ha chiesto di non sciupare la festa a questi poveri politici che ci potrebbero rimanere tanto male; noi stiamo già molto male di nostro e ci teniamo a dirlo. La triade farà seguire documento attraverso le vie istituzionali: dalle mani dei sindacati a quelle del Prefetto e poi su su sino al cestino. Quando tocchi certi gli interessi, dove fai del “male” è solo quando rovini Loro l' immagine, quando gli rovini la festa: tutti ci hanno visti, hanno letto i cartelli dove si denunciano le sofferenze dei Pompieri, le televisioni hanno ripreso, le agenzie di stampa hanno scritto e domandato (a noi).

 

Alla nostra sinistra si consumava la festa con decine di poliziotti in motocicletta a fare evoluzioni coreografiche (passano anche nel cerchio di fuoco, strana ironia), alla nostra destra si consumava la tragedia quotidiana di ogni sede dei Vigili del Fuoco: otto persone in servizio , in cinque vanno su di un incidente stradale, poi tre (manco una squadra, solo 3) su un incendio di sede ferroviaria ed è il vuoto. Un ulteriore incendio e dalla sala operativa iniziano a cercare personale di turno libero, trovano per caso due permanenti che assistevano alla manifestazione per i cavoli loro, li mettono su di un mezzo e vai, sono solo in due...... buona fortuna.

 

Noi continuiamo a presidiare, ancora più convinti di avere fatto la cosa giusta. Politici e dirigenti, tutti figli della stessa logica perversa: l' importante non è dare un servizio certo al cittadino, basta che l' informazione manipolata lo convinca di avere quel servizio. Dante con il suo contrappasso vorrebbe che chi rovina il Corpo Nazionale fosse condannato a diventare un nostro fedele utente per i secoli a venire quando ci avrà ridotto a una colonia di Higlanders (resteremo veramente pochi), per di più sottopagati (e parimenti incavolati).

 

Abbiamo messo le nostre facce, non abbiamo ceduto a minacce e ricatti (e ce ne sono stati), il personale di Grosseto ci ha seguito, ci ha anzi trascinato, eravamo molti di più rispetto agli iscritti, questo testimonia che il sindacato tradizionale è oramai lontano dal sentire del personale, impegnato a difendere posizioni ed interessi propri, in una logica di cogestione del potere con la classe politica. Un sistema dove il lavoratore va gestito, rassicurato, abbindolato ed offerto cucinato a puntino al sistema disumano: lavora, consuma, spendi, fatti spremere poi impegnati per morire che altrimenti ti si deve pagare la pensione.

 

Noi ci siamo ribellati al sistema, il personale ha risposto. Dieci, cento, mille rosseto ....e forse le cose cambieranno, i tempi sono maturi.