GRAZIE A USB LAVORATORE RI-ASSUNTO

Nazionale -

Al Ministro dell’Interno

On. Marco MINNITI


Al sottosegretario di Stato con delega dei Vigili del Fuoco

On. Giampiero BOCCI


al Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile

Capo Dipartimento

Prefetto Bruno FRATTASI

 

Tramite:

Ufficio I - Gabinetto del Capo Dipartimento

Capo del Gabinetto del Capo Dipartimento

Viceprefetto Roberta LULLI


Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco

Vice Capo Dipartimento Vicario

ing. Gioacchino GIOMI


Al Direttore Centrale delle Risorse Umane

Prefetto Giovanni BRUNO



Oggetto: giusti meriti e responsabilità oggettive sulla vicenda del lavoratore Luigi Rizzo.


Egregio Signor Ministro,

 

la scrivente Organizzazione Sindacale, con la presente, intende metterLa a conoscenza di fatti e situazioni che hanno coinvolto per anni la vita di un lavoratore, sottolineando, in particolare, le relative gravi responsabilità che parte dell’Amministrazione ha avuto nel trattare con superficialità e in modo assolutamente distorto tale vicenda, la quale finalmente si è conclusa, con la sottoscrizione di una transazione in cui l’Amministrazione stessa, dopo anni di inutile ostruzionismo e resistenza, ha dovuto ammettere le proprie responsabilità.

 

Di norma si direbbe, in queste occasioni: “tutto è bene ciò che finisce bene” … ma, non sempre è così.


Questa vicenda, è solo uno dei tanti e molteplici esempi che questa Organizzazione Sindacale potrebbe sottoporre all’attenzione della S. V. che lascia, come facenti parte del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, un retrogusto “troppo amaro” che non deve assolutamente essere sottovalutato, avendo costituito un esempio di cattiva, per non dire pessima gestione, che Lei Signor Ministro, deve scongiurare ad ogni costo, in qualità di massimo vertice politico di questo Dicastero.

 

Il lavoratore, coinvolto in una vera e propria odissea amministrativa, è riuscito a risolvere la sua vicenda solo grazie alla lungimirante ed illuminata visione e alla particolare attenzione che l’attuale Direttore Centrale delle Risorse Umane ha nei confronti di tutte le unità che compongono il Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, i quali, finalmente, vengono riconosciuti come “essere umani” e non già come “dei semplici numeri”, cosa fatta fino a poco tempo fa. Sul punto non può non richiamare il trasferimento nei Comandi Provinciali o nelle Direzioni Regionali VVF di residenza del personale assunto in qualità di congiunto di vittime del Corpo, il quale nelle precedenti gestioni della Direzione Centrale, veniva assegnato in sedi lontane, con ulteriori disagi soprattutto economici rispetto a quelli connessi alla perdita del familiare.

Infatti, fin da quando si è insediato all’interno del Dipartimento. lo stesso Direttore Centrale, sta portando avanti ad oggi, con estrema abilità, la sua attività di carattere politico gestionale, anche attraverso la regolamentazione e soprattutto la conclusione di procedimenti che per incapacità e mancata assunzione di responsabilità da parte dei suoi predecessori e dei dirigenti della Direzione stessa, sono stati dapprima ingarbugliati e poi lasciati incompiuti.

 

Nella vicenda relativa al Sig. Rizzo, il Capo Dipartimento è intervenuto solo in fase conclusiva, allorquando a seguito di contatti diretti avuti esclusivamente dal vertice della Direzione Centrale con l’Avvocatura dello Stato, ha dovuto firmare la transazione di cui si tratta, che pone fine al calvario di un semplice lavoratore e gli da finalmente una parte del ristoro economico che gli sarebbe dovuto spettare


Siamo costretti, nostro malgrado, a dire “parte di ciò che gli spetta”, visto che nessuno gli ripagherà mai del tempo passato a subire umiliazioni ed angherie, gratuite, da chi alla “fine dei giochi” seppur responsabile non sta pagando nulla, per il solo fatto di rivestire incarichi amministrativi di vertice, ovvero incarichi dirigenziali e di avere dietro le sue spalle chissà quale “personaggio noto”.

 

Ci riferiamo principalmente all’attuale Direttore Centrale delle Risorse Finanziarie del Dipartimento dei Vigili del Fuoco del Soccorso Pubblico e della Difesa Civile che ormai, inspiegabilmente, da molti anni riveste tale incarico di vertice e alla gran parte dei Dirigenti prefettizi della Direzione Centrale delle Risorse Umane, la cui carriera, come Lei stesso Signor Ministro potrà far riscontare, è stata svolta e si sta svolgendo esclusivamente tra i vari uffici della Direzione Centrale stessa, con una conseguente e inevitabile personalizzazione delle situazioni, bisognosi solo di apparire e di ricevere incarichi di gestioni commissariali, che ovviamente va contro quelli che sono, e come Lei egregiamente ci insegna, i principi costituzionali di imparzialità e buon andamento dell’Amministrazione.

 

La gestione distorta e incancrenita dell’attuale Dipartimento, viene avallata e condivisa dall’ incuranza che l’attuale Capo Dipartimento ha di questa situazione, il quale, pur sapendo delle stanzialità sopra evidenziate e di quelle che interessano anche altre Direzioni Centrali, non si attiva per dare corso ad un rinnovo generazionale, che potrebbe garantire quantomeno la spersonalizzazione nella trattazione delle situazioni.

 

Quanto sopra, al fine di evitare il ripetersi di situazioni analoghe a quelle che hanno colpito il lavoratore in questione, il quale tra avvocati, sindacati, cattivi amministratori si è ritrovato ad essere un portafoglio aperto, nel tentativo esclusivo di risolvere i problemi che l’Amministrazione stessa ha creato, con la sua gestione distorta e con le prese di posizione prive di fondamento giuridico sia degli attuali vertici delle Risorse Finanziarie che dei Dirigenti della Direzione Centrale delle Risorse Umane. Problemi che si risolveranno, definitivamente quando il lavoratore riuscirà a non far più uso di ansiolitici e a superare l’umiliazione ricevuta allorquando è stato costretto a chiedere aiuti finanziari ai colleghi non riuscendo più a sopportare le spese legali.

 

E che l’Amministrazione in persona dei vertici e dei dirigenti sopra richiamati sia l’unica responsabile di questa vicenda, trova riscontro nel parere dell’Avvocatura dello Stato, la quale invita l’Amministrazione stessa a chiudere la vicenda con una transazione posto che la prosecuzione del giudizio sarebbe stata maggiormente dispendiosa.


Vicenda giudiziaria Sig. Ministro, che non si sarebbe mai dovuta intraprendere se il personale di cui sopra avesse operato con cognizione di causa e con la serenità che deve contraddistinguere l’operato di chiunque occupi posizioni verticistiche di vario livello, e non, invece, abusando in modo distorto del potere che gli è stato conferito.


È indubbiamente strano constatare, purtroppo, come certi “impuniti” rimangano tali e siamo, piuttosto messi nella condizione di poter agire liberamente, con agi e privilegi a loro concessi dal sistema.

 

Non crediamo sia, questo, un buon modo di fare Amministrazione.

 

Non è possibile affidarsi all’illuminazione e alla correttezza, serietà e serenità mentale di un singolo amministratore pubblico, per risolvere ciò che il sistema non può fare per colpa di “certi soggetti”.

 

Signor Ministro, di sicuro non può rispondere degli errori del passato, ma certamente non può non intervenire nei tempi strettamente necessari, con i poteri e le modalità che Lei ha a disposizione e che ritiene più opportuni, per assicurare il corretto e il sereno svolgimento dell’attività del Dipartimento dei Vigili del Fuoco, ad oggi privo di una guida strategica e di una vera e propria politica Dipartimentale, come Lei stesso ha avuto modo di riscontare nel corso dell’ultima riunione tenutasi il 5 Aprile u.s


È impensabile Signor Ministro addivenire innanzi alla Sua Autorevole persona, senza che l’attuale Capo Dipartimento, avesse dato indicazioni precise sulle modalità con le quali condurre l’incontro e consentire di utilizzare impropriamente il suo prezioso tempo, per sentire questioni già affrontate innanzi alla S. V. le conseguenza di questa superficialità sono state, infatti, sotto gli occhi di tutti.


Quanto sopra impone una riflessione da parte della S.V. sul fatto che non tutte le figure di vertice possono assolvere alle funzione di capo dipartimento quando, a prescindere dalla professionalità di cui dispongono mancano nel modo più assoluto, come nell’evidente caso di specie, di una visione dipartimentale strategica, di tattica e di “buon senso” e alte doti manageriali elementi essenziali per poter gestire compiutamente un dipartimento quale quello dei vigili del fuoco.


Ora sarebbe opportuno fare chiarezza e giustizia affinché chi ha sbagliato paghi e chi ha operato per risolvere non solo la problematica del signor Rizzo ma anche di quella del personale abbia riconosciuto il giusto merito. Crediamo che sia il tempo di aprire una indagine interna che faccia chiarezza e dia giustizia all’immagine dell’Amministrazione che Lei , autorevolmente rappresenta, non solo relativamente alla vicenda del collega Rizzo.

 

Lo strumento c’è ed è plausibile utilizzarlo.

 

Di recente, in occasione della pubblicazione della circolare di mobilità del personale appartenente al ruolo di Capo Squadra, è emerso, ufficialmente e per la prima volta che alla Direzione Centrale per la Formazione sono presenti in esubero n. 57 Capi Squadra, considerato che, in passato, l’Ufficio IV della Direzione Centrale delle Risorse Umane, usava nascondere questa “vergogna” con una semplice “E” , che significava Esubero.


Signor Ministro, ancora una volta è impensabile come il Capo del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco, il Direttore Centrale per la Formazione, che sono due dirigenti tecnici del Corpo Nazionale, pienamente consapevoli che al Comando Provinciale di Varese sussiste una carenza di Capi squadra pari a – 50 unità, al Comando di Milano di -153 e al Comando di Roma -33, siano conniventi e rimangano inerti di fronte a tale “vergogna”.

 

Come organizzazione Sindacale riteniamo che con il Suo intervento diretto o per il tramite del Sottosegretario, si ponga fine a questa continua e perseverante gestione “clientelare e superficiale “ del Dipartimento e del Corpo Nazionale, considerando che la vicenda Rizzo, quella appena cennata e quella ben più nota sulla decorrenza giuridica ed economica dei Capi Squadra e dei Capi Reparto, sono soltanto alcune di una lunga serie di storture che si verificano nel Dipartimento.


 

Questa Organizzazione Sindacale rimane a Sua completa disposizione.