Gestione emergenza
Capo Dipartimento dei Vigili del Fuoco Soccorso Pubblico e Difesa Civile pref. Francesco Paolo TRONCA
Egr. Capo Dipartimento,
pur riconoscendo che il tempo del suo insediamento è troppo breve per assimilare completamente gli elementi che caratterizzano le emergenze, confidiamo nel fatto che lei, arrivando dal territorio, abbia certamente avuto modo di gestire fasi come quella che attualmente, in qualità di Corpo nazionale, stiamo vivendo per fronteggiare l’emergenza in atto.
Non ci vogliamo soffermare sulla carenza organica di cui abbiamo avuto modo di prospettarle la situazione in precedenti incontri, quello che richiediamo, appena terminata l’emergenza, è un tavolo di negoziazione sulla gestione ordinaria all’interno dei Comandi VV.F. delle fasi emergenziali.
Le citiamo alcuni casi per farle comprendere che un’emergenza come quella attuale non può essere lasciata all’improvvisazione o all’indifferenza del Dirigente di turno.
Registriamo una serie di anomalie.
Al Comando di Bari il personale in emergenza dopo il raddoppio dei turni è stato dislocato sul territorio senza una preventiva mappatura delle zone interessate al solo fine di rappresentazione dello Stato sul territorio, al punto tale che centinaia di interventi sono stati inevasi. Dove successivamente il personale è stato tardivamente dislocato la popolazione lo ha aggredito. Né tanto meno alla luce della gravità dell’emergenza, sono stati interessati altri Comandi o altro personale.
Al Comando di Roma il personale è stato richiamato in modo del tutto anomalo, alcuni distaccamenti sono stati interessati altri invece nemmeno sfiorati. Ma l’assurdità di questa emergenza si concretizza con l’utilizzo del personale che ha effettuato il turno notturno, dopo dodici ore di servizio, dietro disposizione “verbale” del locale Dirigente ai capi turno (così ci hanno riferito), questi viene destinato al pompaggio dell’acqua piovana per altre dodici ore. Sempre su questo andamento è la procedura seguita per interessare i distaccamenti all’emergenza, invero solo alcuni sono stati individuarti mentre altri hanno continuato le attività ordinarie, ma il controsenso si raggiunge quando il personale richiamato per l’emergenza, viene utilizzato per rimpiazzi di personale assente per vari motivi nei distaccamenti.
Senza voler continuare ancora su questo stile, riteniamo che dopo anni di formazione e studi sulle procedure d’intervento il risultato che registriamo è quello sotto gli occhi di tutti, una gestione politica dell’emergenza da parte di altri enti e Dirigenti periferici che si affidano all’improvvisazione al sorgere della prima difficoltà.
Nel ritenere stringente un passaggio politico al tavolo negoziale le porgiamo distinti saluti.