FU FU… ADESSO C'É E ADESSO NON C'É PIÙ LA PAROLINA A.I.B.

Nazionale -

Lavoratori,

molti di noi ricorderanno quando in particolar modo le nostre mamme, per distrarci e farci ridere quando era il momento della pappa, ci facevano il giochino di coprirsi il viso con le mani, per poi svelarlo aprendo le mani e recitando l’espressione FU FU.

A quel punto noi bimbi iniziavamo a sorridere o meglio ancora a ridere. Quello era il momento in cui le nostre mamme, “a tradimento” ci infilavano in bocca il cucchiaino di pappina. Diciamo che col loro giocare, ci facevano mandare giù il “boccone amaro”.

Oggi siamo adulti, abbiamo famiglie, e quando crediamo che sia arrivata la volta di prendere a nostra volta in giro i nostri figli anche per fargli mandar giù un boccone poco gradito, la nostra amata amministrazione ci ricorda che forse i tempi della nostra infanzia non sono ancora del tutto trascorsi.

Siamo proprio sicuri che questa è una grande famiglia? O è solo un luogo dove qualche ingegnere può soddisfare le sue bramosie di potere inseguendo il raggiungimento di una posizione sociale che nel libero mercato del lavoro non sarebbe stato capace di raggiungere?

Già da dicembre 2016 abbiamo iniziato a seguire le bozze di ciò che è diventato oggi il Decreto interministeriale sull’Antincendio boschivo del 12.01.2018, pubblicato in questi giorni in Gazzetta Ufficiale e, come volevasi dimostrare, si tratta di una “bella copia” della bozza circolata la scorsa estate.

Dall’art. 1 all’art. 8 la parolina A.I.B. e sempre ricorrente, all’art. 9, pouf, sparisce, per poi ricomparire all’art. 10.

Pare che qualcuno abbia emulato il comico Fabrizio Fontana con il suo FU FU e proviamo a capire cos’è successo.

Con questo decreto si organizzano gli uffici AIB dislocati a livello centrale, regionale e provinciale fino all’art. 8 ma l’art. 9, quello che tratta la riorganizzazione del servizio aereo e aeroportuale, pur reso possibile grazie all’ingresso di 96 unità aeronaviganti, 5 basi aeree, 12 elicotteri AB 412 e 4 elicotteri pesanti S64, non fa menzione della parolina A.I.B.

Eppure, è proprio grazie alla dotazione ex Corpo forestale dello Stato, che si riesce a creare ciò che qualcuno, orgogliosamente, ha confidenzialmente definito mega UCSA, riuscendo a creare accanto all'ufficio dirigenziale già presente, due ulteriori uffici di rango dirigenziale con relativi uffici direttivi. Non a caso, taluni dirigenti vantano pubblicamente di gestire la flotta aerea AIB (in collaborazione con la Babcock Mission Critical Services Italia, che è una ditta di lavoro aereo di diritto spagnolo) più grande d’Europa, o la seconda flotta aerea civile italiana dopo Alitalia (e anche qui, ohimè, un altro bel termine di paragone!).

Non è quindi pura immaginazione il vedere poltrone dove si è fatto posto alle sole unità di personale dirigente e direttivo appartenente ai ruoli normali dei Vigili del fuoco. E’ sempre più evidente l’emarginazione operata dagli ingegneri nativi a scapito dei variegati A.I.B.

A questo punto, nulla impedisce esprimere una seconda considerazione, tenendo presente il d.lgs. n. 228/2017, ovvero il decreto correttivo al d. lgs n. 177/2016.

L’art. 4 di tale correttivo, reca importanti novità circa l'impiego di uomini, mezzi e strutture ex forestali, oggi appartenenti all'Arma dei Carabinieri, nella repressione e lotta AIB nelle aree naturali protette nazionali e non, che rappresentano il 15% del territorio nazionale.

Tramite protocolli d'intesa con i Vigili del fuoco, i Carabinieri Forestali partecipano allo spegnimento degli incendi di bosco a terra. Intesa già in parte prevista all'art. 9 comma 3 del d.lgs 177/2016, per ciò che concerne l'attività di addestramento aereo AIB.

Augurandoci che nella prossima campagna estiva riescano ad arrestarli, sarebbe opportuno comprendere il significato di spegnimento a terra che, se è stato volutamente scritto così, ha un significato ben diverso di spegnimento da terra. A questo punto, spegnimento a terra dovrebbe significare che lo si può fare con ogni mezzo, anche aereo.

In sintesi, se il decreto interministeriale manda a benedire la professionalità e il patrimonio boschivo, il decreto correttivo manda in gloria il patrimonio ambientale e, quando le generazioni future chiederanno conto dello scempio ambientale lasciatogli in eredità, noi gli faremo… FU FU.